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Caldoro: "Strano che la Magistratura indaghi solo sulla destra"

Lo sfidante di De Luca: "Ho la paura che ci sia un sistema di protezione della sinistra. Curioso che a due mesi dalle elezioni, un'inchiesta abbia travolto i vertici della mia coalizione"

Serpeggia un sospetto nella destra campana. Ci si chiede, più o meno ad alta voce, se le inchieste sui vertici Forza Italia a poche settimane dalle elezioni non nascondano un piano di protezione dell'apparato di sinistra. Stefano Caldoro non ci gira intorno e pur difendendo l'autonomia della Magistratura lancia un attacco: "Sono preoccupato del fatto che le inchieste riguardino solo una parte politica. Ho paura che ci sia un sistema di protezione dell'apparato di sinistra che mi sembra si sia macchiato di nefandezze". 

Il riferimento del candidato del centrodestra alle regionali è alle indagini della procura che hanno toccato nomi importanti del suo schieramento. Già il suo mandato da presidente fu falcidiato da problemi giudiziari. Nicola Cosentino e Luigi Cesaro sono soltanto i nomi più altisonanti di un panorama molto più ampio che vide indagati 57 consiglieri su 60 per lo scandalo rimborsi. 

A febbraio, invece, l'operazione Antemio ha colpito la famiglia Cesaro, con provvedimento di misura cautelare per i tre fratelli del senatore Luigi. Un terremoto che ha portato anche al passo indietro di Armando Cesaro, attaccato a più riprese da Matteo Salvini. "Forse devo pensare che la sinistra è più brava a nascondere i proprio misfatti. Vedere arrivare due inchieste a due mesi dalle elezioni mi sembra quantomeno strano, ho qualche riserva. La sinistra ha mangiato la Campania in questi anni". 

Nel 2015, la Campania ebbe il triste primato di presentare ai nastri di partenza delle regionali il maggior numero di impresentabili. Tra questi anche l'attuale governatore Vincenzo De Luca. Otto nomi venivano dalle liste in appoggio a Stefano Caldoro: "Ci vuole una posizione netta sulle liste. Ci vuole chiara responsabilità di chi le fa, è necessario il rispetto delle regole che ci sono. Voglio ricordare che De Luca, nel 2015, scampò l'impresentabilità perché la responsabilità fu data a Mastursi, capo della sua segreteria, che trattava con un magistrato per un posto in una Asl. Qualcosa non torna". 

Sulla composizione delle liste, il centrodestra appare ancora in alto mare, ma il candidato presidente ostenta tranquillità: "Dobbiamo lavorare per renderle più rappresentative ma non abbiamo i problemi di equilibrismo del centrosinistra. Lo dicono loro, hanno fatto una vera ammucchiata dove hanno trovato posto tutti i trasformisti. Noi saremo un'altra cosa".  

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