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Sindaco in 5 minuti, Manfredi: "Napoli città disordinata, ha bisogno di un nuovo modello"

L'ex rettore della Federico II è il candidato al Comune di Pd, 5 Stelle e Leu. Sul primo provvedimento afferma: "Dobbiamo avviare un'azione reclutamento al Comune per una rifondazione". Sul debito e sul possibile aumento dei servizi: "Prima li miglioreremo e poi parleremo di prezzi"

Gaetano Manfredi è il terzo ospite della rubrica di Napolitoday 'Sindaco in 5 minuti'. Ex rettore della Federico II, ex presidente della conferenza dei rettori, ex ministro dell'Università, quello del professore è il nome su cui hanno trovato la quadra Pd, Movimento 5 Stelle e Leu. 

Non ha dubbi Manfredi, il primo provvedimento su cui lavorare una volta a Palazzo San Giacomo è quello di una rifondazione della macchina comunale. Un ammodernamento che passa necessariamente "per un'azione di reclutamento, attuabile sfruttando canali già esistenti e mai utilizzati e chiedendo al Governo un piano di assunzioni straordinario". 

Il debito

Ma sul Comune aleggia l'ombra del fallimento, tanto che, in un primo momento, lo stesso ex rettore aveva declinato la candidatura per l'ingovernabilità della città. Poi, è arrivato il cosiddetto 'patto per Napoli', oggi più una promesse che qualcosa di concreto, a cambiare le carte in tavola. "Risanare le casse è una delle priorità che ci poniamo. Bisogna ricordare che Napoli è la capitale dell'evasione e su quello bisogna fare un lavoro importante. Oggi, viviamo il paradosso di un Comune in dissesto in cui i servizi sono scadenti ma tasse e addizionali sono al massimo possibile".

E a proposito di servizi al cittadino, possibili aumenti non vengono esclusi a priori ma solo dopo che la qualità degli stessi venga elevata: "Su questo posso impegnarmi già da ora. Bisogna fare un patto con i cittadini. I servizi vanno pagati, ma devono essere di una certa qualità. Oggi non lo sono. Quindi, prima lavoreremo a migliorarli, poi parleremo di prezzi". 

La coalizione

Negli ambienti del centro-sinistra si racconta che Manfredi l'abbia spuntata su Roberto Fico come candidato sindaco per il veto che Vincenzo De Luca avrebbe messo sul leader pentastellato. Lo stesso De Luca che non perde occasione di sparare a zero sul commissario Figliuolo e su Roberto Speranza, sostenitore di Manfredi con Leu.

Lecito chiedersi se il professore condivida tutte le esternazioni del governatore: "Ho un ottimo rapporto con il presidente De Luca - spiega Manfredi - Ma credo che al di là dei rapporti personali sia fondamentale costruire rapporti istituzionali saldi sia con la Regione che con il Governo nazionale. E' con loro che si programmano investimenti che saranno fondamentali per Napoli". 

Nello scorso autunno, fu lo stesso De Luca ad aggiudicarsi la corsa delle regionali con una coalizione amplissima, che oltre al Pd comprendeva mastelliani, demitiani ed ex forzisti illuminati sulla via di Palazzo Santa Lucia. "Non credo che il nostro sarà uno schieramento eccessivamente eterogeneo - assicura Manfredi - Abbiamo una connotazione precisa. Siamo nel campo di un progressismo ampio di centro-sinistra, con l'aggiunta del Movimento 5 Stelle. Posso dire che c'è una visione comune dei problemi della città e soprattutto delle soluzioni da mettere in campo".  

Il Movimento 5 Stelle, però, non vive un momento di particolare serenità. La lite tra Grillo e Conte, che solo poche settimane fa aveva presentato la candidatura di Manfredi come capo in pectore dei 5 Stelle, rischia di minare l'unità della seconda forza della colazione: "Non sono preoccupato - afferma l'ex ministro - E' ovvio che ci sia un travaglio all'interno del Movimento, ma io ho avuto rassicurazioni da tutti i leader. Credo che le divergenze saranno superate e che daranno un contributo fondamentale". 

La Napoli che verrà

Su come dovrà essere la città tra cinque anni, Manfredi ha le idee chiare: "Meno disordinata. Vedo disordine ovunque e questo penalizza le fasce più deboli. C'è bisogno di regolarizzare Napoli, di un piano, di una visione. Per tutto, anche per il turismo. Il turismo è una risorsa, ma deve essere di qualità e ricco, non un turismo povero che non fa altro che affollare e sporcare le strade ma che non arricchisce nessuno. Dobbiamo costruire un'idea di città in cui la parte sana possa riconoscersi". 

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