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L'evento

Berlusconi alla convention di Napoli: “Ho scritto più di 100 canzoni napoletane”

Il leader di Forza Italia si è presentato insieme alla fidanzata Marta Fascina e ha arringato la folla arrivata per ascoltarlo per oltre un'ora

Silvio Berlusconi è arrivato alla Mostra d'Oltremare di Napoli dove chiuderà la convention di Forza Italia. Accompagnato da Marta Fascina, è stato accolto al suo arrivo da Licia Ronzulli e ha salutato da lontano i militanti che attendevano il suo arrivo, prima di entrare nel Palacongressi della Mostra. "Ecco arriva il presidente Berlusconi", ha gridato Antonio Tajani dal palco della Convention mentre veniva srotolato un maxi tricolore che ha coperto tutta la sala sulle note dell'Inno di Fi. Una volta salito sul palco è cominciato l'intervento più atteso della due giorni. 

Le parole di Berlusconi 

"Grazie per l'accoglienza affettuosa, Napoli è una città che amo, ho scritto più di 100 canzoni napoletane" così ha subito conquistato i supporter napoletani per poi raccontare del suo impegno politico. "Nel 1948 ero già in campo per difendere la libertà e cosa facevo? Attaccavo manifesti... E uno di questi manifesti recitava: 'Nella cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no'. Naturalmente li attaccavo sui manifesti del partito comunista perché loro li attaccavano sui nostri..." . Parlando poi della 'discesa in campo' nel '94, ha raccontato in particolare il colloquio con mamma Rosa: "Mia madre mi disse che era pericoloso fare un partito ma anche che se questo era il mio desiderio, dovevo andare avanti...".

Il governo e la guerra in Ucraina 

"Siamo sempre stati dalla parte dell'Europa e dell'occidente, siamo i soli che non devono chiedere scusa del proprio passato..." ha aggiunto Berlusconi parlando dell'attuale situazione in Ucraina e dei suoi rapporti con Putin. "Possiamo davvero essere orgogliosi di noi stessi e della nostra storia". Ha però poi ribadito il suo sostegno al governo Draghi: "Fi ha voluto il governo di unità nazionale e lo sostiene con convinzione". "Questa al governo è una maggioranza compòsita, lo sappiamo, una maggioranza in qualche modo innaturale, ma necessaria per fronteggiare l'emergenza; è una maggioranza della quale fanno parte forze politiche con le quali torneremo presto a confrontarci da avversari". "L'ho detto a Roma qualche settimana fa e lo ripeto oggi: Forza Italia non fa parte del centro-destra, ma Forza Italia è il centro-destra. Lo è nel senso del Partito Popolare europeo, di cui siamo componente fondamentale e che siamo orgogliosi di rappresentare in Italia. Siamo un centro alternativo alla sinistra e distinto dalla destra con la quale siamo leali alleati".

Rispetto alla guerra ha poi aggiunto: "Siamo i soli ad avere sempre sostenuto, in ogni occasione, dal governo e dall'opposizione, le nostre truppe impegnate all'estero nelle missioni di pace, schierandoci senza esitazione con la nostra bandiera, con le donne e gli uomini delle nostre Forze Armate". Poi parlando delle possibilità di pace: "Non possiamo che condividere quindi gli appelli di quanti - primo fra tutti Papa Francesco - invocano di fare ogni sforzo per giungere alla pace al più presto. Per porre fine all'orrore della guerra, e al tempo stesso per garantire al popolo ucraino il suo legittimo diritto all'indipendenza e alla libertà. L'Ucraina è il paese aggredito e noi dobbiamo aiutarlo a difendersi". Ha poi aggiunto: "Forza Italia è - e rimarrà sempre - dalla parte dell'Europa, dalla parte dell'Alleanza Atlantica, dalla parte dell'Occidente, dalla parte degli Stati Uniti". 

"A proposito di atlantismo, io apprezzo molto lo zelo atlantista di queste settimane del Partito democratico, vorrei solo ricordare che la storia della sinistra italiana non è sempre stata questa...". Ha poi lanciato una frecciata al Pd. "Non parlo soltanto dell'opposizione feroce del Partito comunista all'ingresso dell'Italia nella Nato- ha ricordato il Cav- né del sostegno all'invasione dell'Ungheria: voglio ricordare, in tempi molto più recenti, negli anni '80, l'altrettanto feroce opposizione alla decisione del governo Craxi di installare i cosiddetti euromissili' per rispondere alla minaccia dei missili sovietici puntati direttamente contro il nostro Paese...". 

I referendum sulla giustizia 

L'ex premier ha poi parlato dei referendum sulla giustizia: "Di questi referendum sulla giustizia si parla poco o nulla, incredibilmente si è deciso di votare in un giorno soltanto, il 12 giugno. Evidentemente c'è qualcuno che non vuole che gli italiani si pronuncino su un tema che da trent'anni almeno dilania il Paese. Un tema che riguarda i rapporti fra stato e cittadino, la terzietà del giudice, la neutralità politica della magistratura. Io rivolgo un appello accorato a tutti gli italiani perché vadano a votare e diano il loro voto su un argomento che, prima o poi, potrebbe riguardarli tutti personalmente. Il referendum -ha avvertito il Cav- è una tappa, ma una tappa importante, di un percorso riformatore che in parte è già avviato e che starà al nostro futuro governo di centro-destra portare a termine. Un percorso riformatore al quale questo governo ha dato il via approvando una riforma, la riforma Cartabia, che certamente non è la nostra riforma".

"Veniamo all'oppressione giudiziaria... Il 12 giugno si terranno dei referendum fondamentali, in materia di giustizia. Referendum che potrebbero contribuire a cambiare davvero il rapporto fra lo stato e il cittadino e fare dell'Italia un Paese più garantista e quindi più libero. Incredibilmente, di questi referendum si parla poco o nulla, incredibilmente si è deciso di votare in un giorno soltanto, il 12 giugno. Io rivolgo un appello accorato a tutti gli italiani perché vadano a votare e diano il loro voto su un argomento che, prima o poi, potrebbe riguardarli tutti personalmente". ha spiegato. 

La riforma Cartabia "certamente non è la nostra riforma, però è una riforma che introduce finalmente la separazione delle funzioni tra giudici e Pm e che chiude definitivamente le 'porte girevoli' fra magistratura e politica. Ripeto, non è la nostra riforma, ma è l'inizio di un processo riformatore che dovremo continuare, un processo che non vuole essere punitivo per la magistratura, anzi vuole valorizzare i tanti giudici onesti e corretti, messi nell'angolo da minoranze ideologizzate e da gruppi di potere". ha aggiunto. 

"Sono stato lungo ma avevo tante cose da dire, mi scuserete...". ha poi concluso dopo un discorso durato oltre un'ora.

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