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Sanità, De Luca: "Si dovrebbe andare a piedi a Pompei per ringraziarci"

Il presidente della Regione Campania polemico contro la Cgil dopo il sit in di protesta davanti al Cardarelli. Bordata a Speranza: "Il ministro della Salute non esiste, i nostri problemi nascono da lì"

De Luca contro Speranza, una querelle che va avanti da settimane. "Ogni volta che fate presente un problema della sanità campana dovete rivolgervi a Roma" ha tuonato il governatore ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sul sit in di protesta della Cgil Funzione pubblica davanti all'Ospedale Cardarelli: barelle nei corridoi, ore di attesa per ricevere assistenza in pronto soccorso e personale sfinito. 

"Sarò chiaro - ha attaccato il governatore - Si dovrebbe andare a piedi fino a Pompei per ringraziarci di quanto stiamo facendo per la Sanità. Operiamo con 10mila unità di personale in meno e con un furto che il Ministero della Salute perpetra ogni anno ai nostri danni di 300 milioni di euro". Il riferimento di De Luca è al riparto del fondo statale per la Sanità che vedrebbe la Campania penalizzata rispetto ad altre regioni per spesa pro-capite. Un tema che ha spinto la Regione a citare il Ministero davanti al Consiglio di Stato. 

De Luca è un fiume in piena: "In Italia, ci sono situazioni peggiori del Cardarelli. A Roma, un paziente ha ateso 5 giorni in pronto soccorso senza essere curato. Lo Stato ci chiede di aprire centinaia di Case di Comunità ma non garantisce la copertura finanziaria per il personale. Addirittura, il Ministero della Salute, non ha rinnovato i contratti al personale delle Usca, giusto per far capire quanto è inesistente". 

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