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Rimpasto di giunta, esplode il caso Realfonzo: "Sono sconcertato"

De Magistris revoca l'assessore al Bilancio: "Ho deciso in solitudine. Se faccio un cambio è perché qualcosa non andava". La replica: "Metodo non corretto, fino a martedì mi aveva confermato la fiducia"

Il rimpasto comunale è andato in porto ieri. Via l'assessore al Bilancio e alle Finanze, Riccardo Realfonzo, entrano in giunta Salvatore Palma, fino a poche ore prima presidente del Collegio dei revisori dei conti del Comune di Napoli, e il sindacalista della Cgil Enrico Panini. Palma ottiene l'incarico di Realfonzo, a Panini invece l'assessorato al lavoro, alla gestione della crisi e alle politiche di sviluppo. "Se ho fatto un cambio è perché qualcosa non andava. Ma ho riflettuto a lungo, non c'è nessuna incertezza - ha commentato il sindaco Luigi De Magistris - Ho ascoltato tanto, tantissimo, ho parlato a lungo, per diverse ore, con Riccardo Realfonzo, ma ho deciso in solitudine, come è giusto che sia. Ora però non guardo più al passato, ma al futuro. Il cambio? È fisiologico, nessuno si deve innamorare del posto che occupa momentaneamente. Non si tratta di una bocciatura, ma servono nuovi stimoli, uno scatto di reni. Soprattutto maggiore lavoro e spirito di squadra".

Ma Realfonzo non ci sta. "Desidero esprimere il mio sconcerto, in primo luogo per le modalità con le quali il sindaco ha ritenuto di disfarsi di me. Fino a martedì mattina, infatti, il sindaco mi aveva ripetutamente confermato la fiducia, invitandomi ad andare avanti nel mio lavoro. Solo la sera mi ha informato che stava riflettendo sulla possibilità di una mia sostituzione, per confermarmi la notizia attraverso il vicesindaco. Non è certo questo un modo di procedere corretto, tanto più con chi lo ha aiutato sin dai primi passi della campagna elettorale. Il punto è che il sindaco sviluppa un astio verso chiunque, anche nel tentativo genuino di aiutarlo, esprime un punto di vista diverso su qualche argomento. Si ripete con me il copione già visto con Raphael Rossi e con Pino Narducci, con il quale ho condiviso numerose battaglie politiche, dalla questione della transazione Romeo alle internalizzazioni della Asia. Ma nella campagna elettorale il sindaco non aveva auspicato una giunta di persone con la schiena dritta?". E ancora: "In merito alle scelte di bilancio ho riscontrato una difficoltà costante nei rapporti con il sindaco. Ancora prima dell'insediamento della Giunta, considerata la gravissima condizione delle finanze comunali, gli avevo prospettato la mia linea di gestione del bilancio, fatta di trasparenza, legalità, veridicità delle poste contabili e di quel rigore nell'utilizzo dei fondi pubblici necessario a risanare i conti del Comune e a garantire l'erogazione dei servizi fondamentali in città, soprattutto a vantaggio dei ceti meno abbienti. Per questa ragione, nelle prime settimane di lavoro feci fare una approfondita due diligence, che trasmisi al sindaco, a seguito della quale gli prospettai subito l'alternativa tra un percorso che ci portasse alla dichiarazione di dissesto e una seria politica di risanamento, che pure descrissi tecnicamente in un documento ulteriore. Il sindaco - sottolinea Realfonzo - scartò subito la strada del dissesto, senza però nemmeno sostenermi in tutti questi mesi nel perseguire la strada del risanamento. Perciò diverse tra quelle mie proposte non sono state da lui accolte e sono rimaste al palo. Certo sono riuscito caparbiamente a muovere importanti passi nella direzione del risanamento, contenendo di oltre 150 milioni la spesa, battendomi con forza contro gli sprechi. Ma si è trattato spesso di risultati strappati alle stesse resistenze di un sindaco che non voleva prestare attenzione alle esigenze della finanza comunale. Sostanzialmente inascoltato è rimasto il mio invito a rafforzare la lotta all'evasione, ed estremamente difficile è stato far passare la delibera sui residui attivi che imposi nel maggio scorso, finalizzata a fare piena pulizia e verità sulle operazioni di bilancio del passato. È del tutto chiaro che la mia linea, coerente con l'impostazione già portata avanti nella mia breve stagione con la giunta Iervolino, evidentemente entrava in conflitto con la politica degli eventi da organizzare in città, e con una visione della spesa pubblica scarsamente consapevole dei problemi e non molto diversa da quelle del passato". "Anche sul fronte delle società partecipate il lavoro che ho portato avanti è stato difficile ma importante. Sono io che ho portato avanti il lavoro di azzeramento dei precedenti cda delle partecipate e sono io che mi sono occupato di riscrivere tutti gli statuti delle società comunali. Certo, alcune mie proposte sono state bloccate, come nel caso di Terme di Agnano e Mostra d'Oltremare, o hanno avuto il via libera dal sindaco con grande ritardo, come quelle relative a Stoà e a Gesac, ma è grazie al lavoro che ho coordinato che oggi disponiamo di un piano complessivo di riassetto del sistema delle partecipate che è già a buon punto di attuazione. Come nel caso della fusione tra le tre società della mobilità, che, secondo il cronoprogramma, dovrebbe essere pienamente operativo entro fine anno. Tutte operazioni condotte secondo il principio del rigore nel pubblico per la difesa del pubblico, finalizzate al massimo efficientamento e alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori e dei cittadini", ha sottolineato Realfonzo per concludere: Torno ancora una volta, con piena serenità, al mio lavoro tra i banchi universitari, soddisfatto per il lavoro ma al tempo stesso preoccupato per la mia città".

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