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Politica

Prossima Napoli lancia l'appello per il futuro della città

Decisi i tavoli tematici che sono Urbanistica, Rigenerazioni, Cultura e Istruzione, Partecipazione

Prossima Napoli prosegue il lavoro sulla scrittura del manifesto. Dopo l'assemblea dei firmatari di sabato 20, i promotori continuano nella elaborazione delle proposte per la Napoli del futuro. Hanno strutturato i tavoli di discussione su quattro ambiti tematici fondamentali, Urbanistica, Rigenerazioni, Cultura e Istruzione, Partecipazione. A ciascun ambito tematico corrispondono dei tavoli di lavoro sulla piattaforma Framavox dove discutere e articolare le proposte. Contribuire è molto semplice: basta firmare l'appello di Prossima Napoli sul proprio sito e si sarà indirizzati sulla apposita piattaforma. Ogni tavolo ha una o due persone referenti che si occuperanno di fare la sintesi dell’elaborazione collettivamente espressa dal gruppo. I promotori annunciano che nei prossimi mesi saranno presentati singolarmente i quattro ambiti attraverso assemblee pubbliche – focus – che si propongono di raccogliere il lavoro dei tavoli e fare un approfondimento tematico sugli aspetti programmatici relativi ai singoli temi.

Urbanistica: la pianificazione urbana è il cardine dell’autonomia del governo cittadino, l’espressione della sua “idea di città”, dei diritti che vuole promuovere e dei privilegi che deve impegnarsi a contrastare. Nessuno può stabilire al di sopra del Comune qual è l’uso a cui deve essere destinato il patrimonio immobiliare pubblico, quali sono i limiti per il cambio di destinazione d’uso di edifici importanti nell’economia e nell’ecologia di un quartiere, quali sono i limiti in cui l’industria del turismo deve muoversi per non trasformarsi in un’economia monopolistica e incidere negativamente sulla vivibilità, sulla biodiversità economica e sull’ambiente. Sotto questo asse va considerato anche il trasporto pubblico, che è ciò che può e deve rendere “città unitaria” un’area urbana così ampia e diversificata come Napoli. La mobilità pubblica è infatti il veicolo principale per la distribuzione omogenea dei diritti di cittadinanza sul territorio.

Rigenerazioni: come esprimere l’idea dell’espressione delle potenzialità peculiari di un corpo sociale vivo e ricco come quello della nostra città? Tutte le parole usate nel tempo per approssimarsi a questa idea (sviluppo, progresso, crescita, la stessa rigenerazione) sono state più o meno compromesse dal fatto di essere state assorbite e piegate al modello economico dominante, capitalistico e neoliberale. Dobbiamo riappropriarci di una di queste parole, restituendole un significato positivo di libertà e autonomia rispetto a modelli imposti dall’esterno. Rigenerazioni, dunque, per segnare un cambio di passo nell’immaginazione delle filiere di produzione e distribuzione della ricchezza, che nella scala cittadina è soprattutto conservazione delle risorse primarie e comuni dell’ambiente: per questo bonifiche, economiacircolare, politichesociali.

Cultura e istruzione: il Comune deve creare, con la buona amministrazione, le condizioni migliori per l’espressione delle immense energie artistiche e culturali della nostra città, favorendole anche con l’uso mirato di una parte del suo patrimonio immobiliare pubblico. Le attività culturali della città devono intrecciarsi con i percorsi di istruzione, realizzando collaborazioni sui temi di cittadinanza e condividendo gli spazi in maniera simbiotica. L’amministrazione comunale deve sostenere la cultura e l’istruzione affinché possano incidere sull’analfabetismo funzionale e sull’analfabetismo di ritorno, contrastando la dispersione scolastica e realizzando percorsi di recupero e di emancipazione culturale.

Partecipazione: Il principale antidoto alla sfiducia della maggioranza della popolazione della nostra città, soprattutto nei suoi quartieri più svantaggiati dal punto di vista economico e sociale, nella possibilità di un cambiamento condiviso e rispondente alle istanze di giustizia sociale e redistribuzione della ricchezza. Mediante la creazione di nuove istituzioni municipali può allargarsi la base del governo urbanistico della città, e possono essere socializzati, diventando di dominio pubblico, i problemi causati dalle politiche nazionali ed europee di spesa pubblica. Queste ultime incidono infatti in modo decisivo sul bilancio del Comune e impediscono una piena autonomia di spesa nell’interesse degli abitanti. 

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