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Caldoro si presenta: "De Luca poco trasparente su Mondragone e tanto altro"

Il candidato del centrodestra comincia la campagna elettorale: "Il nostro modello diverso dal sistema di potere del centrosinistra". Sullo scontro Salvini-Cesaro: "Nessun problema, Armando ci darà una mano". Ma il consigliere regionale posta un selfie anti-leghista sulla spiaggia

Trasparenza, sanità, rifiuti. Sono le parole d'ordine di Stefano Caldoro che per la terza volta in quindici anni si presenta ai nastri di partenza delle elezioni regionali campane come candidato presidente. Un destino condiviso con il presidente uscente, Vincenzo De Luca. Al momento, il confronto è in piena parità, con una vittoria a testa.

Resta questo l'unico punto in comune di due che non si sono mai risparmiati duri attacchi. "Vogliamo portare avanti un modello diverso dal sistema di potere importo da De Luca negli ultimi cinque anni - spiega Caldoro, sostenuto da Froza Italia, Lega e Fratelli d'Italia - Viviamo in una regione più povera di prima, una regione che merita di più. Il centrodestra si presenta unito, siamo dalla parte di quelli che vincono". A chi gli fa notare che, in realtà, cinque anni fa da governatore uscente ha perso, Caldoro risponde piccato: "Nel 2010 ho vinto con dieci punti di scarto. Avrei vinto anche nel 2015 se nell'ultima notte De Mita non mi avesse tradito, andando a contrattare con De Luca la gestione delle aziende sanitarie e portando da una parte all'altra 60mila preferenze". 

Caldoro punta molto su quello che definisce il disastro sanitario: "L'eroismo di medici e infermieri non ha trovato un sistema all'altezza. Bisogna potenziare la medicina di base, come avevo cominciato a fare durante il mio mandato". Nessun veto sull'impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti: "Senza impianti l'immondizia non la togli dalle strade. La Campania è l'unica regione che non ne ha. Valuteremo quale sarà la tecnologia con il minore impatto. De Luca ha avuto 500 milioni di euro per smaltire le ecoballe ma non ci è riuscito". 

Secondo l'esponente di Forza Italia, il punto di discontinuità più forte con l'amministrazione di centrosinstra sarà la trasparenza: "Siamo di fronte a persone che usano il potere dell'Ente regionale per comporre le liste. Anche su Mondragone non c'è alcuna trasparenza sui dati, li nascondono. A Mondragone bisogna essere chiari e dire la verità, altrimenti si genera il panico. Inoltre, credo che impedire a Salvini di tenere il comizio sia un problema per la democrazia".

Anche Caldoro parla di liste pulite, ma rifiuta di firmare il documento presentato dalla candidata 5 Stelle Valeria Ciarambino: "Le regole per le liste non ce la facciamo dettare dagli altri, figurarsi dai grillini. Le regole le faremo noi e saranno efficaci". A proposito di liste e pulizia, tiene banco lo scontro tra Armando Cesaro, consigliere regionale di Forza Italia e figlio del senatore Luigi, e Matteo Salvini. Il leader della Lega, alcuni giorni fa, in sguito alle vicende giudiziarie che hanno colpito i Cesaro, aveva dichiarato "...non voglio trovarmi accanto a un Cesaro". Cesaro junior, indagato per voto di scambio nel 2015 ma il cui nome non compare nell'ultima inchiesta su Sant'Antimo, non si è sentito abbastanza difeso dal partito, maturando la decisione di non ricandidarsi e motivando la scelta con la "ricerca di serenità personale".

Caldoro ha provato a gettare acqua sul fuoco: "Rispetto la scelta di Armando che ci darà una grossa mano in campagna elettorale. Non esiste alcun problema con la Lega". Ma mentre il candidato del centrodestra pronunciava queste parole, Armando Cesaro postava, sulla sua pagina Facebook, un selfie scattato su una spiaggia con la seguente didascalia: "Giornate impegnative per chi mantiene la distanza di sicurezza dai leghisti". Non certo il miglior modo di cominciare. 

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