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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Patto per Napoli, cosa prevede l'accordo firmato da Draghi e Manfredi

Il Comune di Napoli è destinatario di un contributo complessivo a fondo perduto di 1 miliardo e 231 milioni di euro, erogato in quote annue fino al 2042: tutti i dettagli della misura

E' stato firmato questa mattina al Maschio Angioino dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal sindaco Gaetano Manfredi il cosiddetto "Patto per Napoli", l'accordo che porterà nelle casse dell'ente di Palazzo San Giacomo oltre 1,2 miliardi di euro in circa 20 anni. 

"La nostra sfida è permettere a Napoli di mantenere la centralità che merita ed è una sfida che deve unirci tutti. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a questo patto. Il patto per Napoli coincide con il programma di investimenti più significativo della storia recente del Mezzogiorno. Con il patto destiniamo al Comune di Napoli oltre 1,2 miliardi di euro in 20 anni. Contribuiamo al risanamento dei conti del Comune e leghiamo i pagamenti al conseguimento di alcuni obiettivi. L'obiettivo del patto è colmare i divari territoriali ormai insopportabili. Dobbiamo ammettere l'esistenza di una questione Meridionale, ma dobbiamo evitare che si riduca a sterili rivendicazioni", ha affermato il premier Draghi nel corso del suo intervento presso la sala dei Baroni

Cosa prevede nel dettaglio il "Patto per Napoli"

Il Comune di Napoli è destinatario di un contributo complessivo a fondo perduto di 1 miliardo e 231 milioni di euro, erogato in quote annue fino al 2042. L’erogazione della quota annuale avverrà entro il 31 marzo di ogni anno. 

Nei primi cinque anni, dal 2022 al 2026, l’importo complessivamente assegnato è pari a 486 milioni di euro, corrispondente al 40 % del contributo totale per tutto il periodo (2022-2042). Negli anni tra il 2022 e il 2026, la quota del 25% a carico del Comune verrà raggiunta considerando l’intero periodo. A decorrere dal 2027, il quarto a carico del Comune di Napoli verrà raggiunto in ragione d’anno.

Il piano prevede la programmazione di una manovra economico finanziaria di lungo periodo, con un primo momento, che potrebbe definirsi "di emergenza", che copre i primi cinque anni dell’accordo ed un secondo, che potrebbe definirsi "di progressivo assestamento", che va dal 2027 al 2042.

La verifica dell’attuazione dell’accordo sarà effettuata, a partire dal 2023, ogni sei mesi dal ministero dell’Interno. 

La legge 234

La legge n. 234 del 30 dicembre 2021, all’articolo 1, comma 567, riconosce ai comuni sede di capoluogo di città metropolitana, con disavanzo pro capite superiore a 700 euro, un contributo, per gli anni 2022-2042, di complessivi 2.670 milioni di euro, da ripartire, in proporzione all’onere connesso al ripiano annuale del disavanzo e alle quote di ammortamento dei debiti finanziari al 31 dicembre 2021, al netto della quota capitale delle anticipazioni di liquidità e di cassa. Il contributo è ripartito con decreto del ministero dell’Interno, di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Città e autonomie locali. 

L’erogazione del contributo è subordinata alla sottoscrizione di un accordo per il ripiano del disavanzo e il rilancio degli investimenti, in cui il Comune si impegna, per tutta la durata in cui è beneficiario del contributo, ad assicurare, per ogni anno o con altra cadenza da individuare nell’accordo, risorse proprie pari ad almeno un quarto del contributo annuo, da destinare al ripiano del disavanzo e al rimborso dei debiti finanziari, tramite misure indicate nel comma 572 e seguenti.

La transazione dei debiti commerciali

La norma prevede che il Comune predisponga entro il 15 maggio 2022 il piano di rilevazione dei debiti commerciali certi liquidi ed esigibili al 31.12.2020. Il Comune di Napoli ha pubblicato il 31 gennaio 2022 l’avviso ai creditori per la presentazione delle richieste di ammissione fissando il termine al prossimo 4 aprile. La mancata presentazione della domanda nel termine assegnato determina la automatica cancellazione del credito.

Entro il 15 maggio 2022 si conclude la rilevazione dei debiti commerciali e entro il 15 giugno il Comune proporrà individualmente ai creditori, nel rispetto dell’ordine cronologico delle fatture, la transazione tra il 40 e l’80 per cento del credito, in relazione alla anzianità dello stesso. La transazione, da accettare entro un termine massimo di 30 giorni, prevede la rinuncia ad ogni altra pretesa e la liquidazione obbligatoria da parte del Comune entro 20 giorni dalla conoscenza della accettazione della transazione.

Gli interventi strutturali

A fronte del contributo di 1 miliardo 231 milioni, il Comune di Napoli ha articolato una molteplicità di interventi in vari settori. L’effetto complessivo degli interventi previsti è stimato in oltre 800 milioni di euro.

L'ente di Palazzo San Giacomo si impegna innanzitutto per un efficientamento del sistema di riscossione e per la valorizzazione del patrimonio immobiliare. Quest'obiettivo, nel dettaglio, prevede anche una dismissione di immobili non funzionali alle esigenze dell’ente, un adeguamento dei canoni di concessione e di locazione, una riduzione della spesa per fitti passivi a decorrere dal 2022 e una dismissione, entro il 2022, della rete del gas di proprietà del Comune di Napoli. Fondamentale sarà anche la razionalizzazione del sistema delle partecipate, con la definizione di un piano entro il 1° settembre 2022.

Il Comune partenopeo, inoltre, assumerà almeno 100 persone con contratto a tempo determinato e con qualifica non dirigenziale da destinare al potenziamento dell'attività di accertamento e riscossione dei tributi e della gestione e valorizzazione del patrimonio.

La leva fiscale

E' prevista una rimodulazione addizionale comunale all’IRPEF, con una previsione di incremento dello 0,1% dell’addizionale comunale all’IRPEF a decorrere dal 2023 e di un ulteriore 0,1% a decorrere dal 2024, con innalzamento della soglia di esenzione del reddito dagli attuali 8.000 a 12.000 euro. Prevista anche una addizionale comunale sui diritti di imbarco, con applicazione, a decorrere dal 2023, di un’addizionale comunale sui diritti di imbarco aeroportuale, pari a 2 euro per passeggero. 

Complessivamente, le due misure apporteranno durante il periodo 2023-2042 nuove risorse per oltre 500 milioni di euro.

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