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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Municipalità ferme per liti nella maggioranza, la richiesta al prefetto: "Vanno sciolte immediatamente"

Così il difensore civico Giuseppe Fortunato, che si appella ad una recente ordinanza cautelare del Tar sul tema. I dettagli

La querelle giunte municipali, con gli assessori mai nominati perché la maggioranza che a Palazzo San Giacomo sostiene Manfredi non riesce a mettersi d'accordo, si è arricchita di un nuovo capitolo. Mentre molti consiglieri municipali, pur protestando, sembrano essersi rassegnati al fatto che la nomina degli assessori non possa avvenire a questo punto che dopo l'estate, cioè ad un anno dalle elezioni e dall'insediamento dei presidenti, il difensore civico Giuseppe Fortunato torna a farsi sentire.

L'ombudsman della Campania ha infatti scritto al prefetto di Napoli chiedendo la rimozione dei presidenti e quindi lo scioglimento degli enti, tutti eccetto la Sesta Municipalità presideduta da Sandro Fucito, che invece ha nominato - è l'unico - i suoi assessori.

In una nota Fortunato ha evidenziato che già lo scorso 13 maggio il Tar della Campania ha stigmatizzato "l'inerzia delle nomine degli assessori municipali", la quale "comporta impossibilità di funzionamento dell'ente". Questo peraltro in una sentenza contro il difensore civico e a favore del Comune di Napoli, il quale aveva fatto ricorso contro la decisione del primo di commissariare gli enti e procedere ad una nomina per titoli (candidature, con tanto di curriculum da inviare) degli assessori.

"Considerato che l'ordinanza cautelare pubblicata il 13 maggio non è stata impugnata in tale specifico punto che ricorda l'impossibilità dell'ente di funzionare, che oggi non è più impugnabile e che, per il rispetto che dobbiamo alla magistratura, deve essere eseguita in ogni punto - ha proseguito Giuseppe Fortunato - ho chiesto di attivare la procedura per la rimozione dei presidenti di Municipalità persistentemente inadempienti e per lo scioglimento dei consigli che sono i rimedi previsti dall'ordinamento".

Le ragioni dello stallo in maggioranza

Ma perché chi sostiene Manfredi in Comune continua a non riuscire a mettersi d'accordo per nominare gli assessori nelle Municipalità? “La situazione è complicatissima per la maggioranza – ci ha spiegato qualche giorno fa Diego Civitillo, consigliere di opposizione nella Decima Municipalità – A contendersi gli assessori non solo soltanto le 13 tra liste civiche e partiti. Nella pratica esiste un'area diversa di riferimento per quasi ogni consigliere comunale. Insomma, nella maggioranza quasi non si trovano due persone che condividano la stessa scelta di assessore municipale”. È così importante aggiudicarsi un assessore in una delle dieci Municipalità? “Si sono fatte molte promesse in sede di campagna elettorale, e quei posti fanno gola. Anche economicamente, dato che adesso un assessore guadagna intorno ai 3mila euro netti al mese”.

“Lo scenario si è incancrenito – ha invece raccontato a NapoliToday Salvatore Pace, anch'egli consigliere di opposizione, nella Quinta – ormai è palese che, con l'estate alle porte, per gli assessori se ne riparlerà direttamente verso settembre o ottobre. Sarà passato un anno dalle elezioni”. Ma le Municipalità funzionano intanto? “Siamo letteralmente fermi – prosegue Pace – gestiamo le segnalazioni di emergenza dei cittadini che trasmettiamo agli uffici tecnici, soltanto questo. Tombini, rami di alberi che cascano”. E i presidenti? “Scomparsi, in attesa. Evidentemente si trovano in un sistema politico che non gli consente alcuna autonomia. Ammettono alla luce del sole di non poter fare nulla finché non si trova la quadra. Il problema è che di una cosa simile non ci si vergogna più – incalza Salvatore Pace – È acclarato che esiste un sistema politico, che va dalla Città Metropolitana alle Municipalità, in cui non esiste un'autonomia reale degli eletti”. Eppure il sindaco ha alzato la voce. “Sì – conferma il consigliere della Quinta Municipalità – ma le 13 liste non rispondono a lui, ciascuno risponde al proprio 'capobastone', e finché non decidono i capibastone non ci si muove”.

Il commento di Alessandra Clemente

Alessandra Clemente, consigliera del Comune di Napoli, ha commentato così gli ultimi sviluppi della vicenda. "Il difensore civico chiede la rimozione dei presidenti di Municipalità e lo scioglimento dei Consigli, come previsto dall'ordinamento, per inadempienza della classe politica, incapace di formare le giunte municipali dopo oltre 250 giorni dal risultato elettorale. È l'ulteriore puntata di una drammatica telenovela alla quale i cittadini farebbero volentieri a meno di assistere, perché lo spettacolo in scena prevede disservizi di ogni tipo nei quartieri, dalla pulizia delle strade alla manutenzione del verde pubblico". "L'amministrazione - aggiunge Clemente - ci prende in giro: ad ogni sollecito, che sia politico, civico o della giustizia amministrativa, ci viene detto che il momento della nomina delle giunte municipali è questione di giorni, ma la verità è che il blocco sulla questione, dettato dalla impossibilità di accontentare tutte le aree politiche che fanno parte della sconfinata coalizione che governa la città, è totale. Un mese fa era stato il sindaco in persona a farsi carico della vicenda, ma tragicamente nemmeno la sua azione è servita a superare questa impasse, a dimostrazione della inefficienza totale a cui ci ha condannato il campo larghissimo della maggioranza". "E se è vero, come ha affermato lo stesso sindaco Manfredi riferendosi all'azione di controllo messa in campo dal difensore civico che: 'la democrazia non può essere commissariata e che ognuno debba fare il proprio mestiere', allora ci aspettiamo - conclude la consigliera - che l'amministrazione prenda finalmente in mano la questione e nomini a giorni le giunte municipali".

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