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Tommasielli si difende dalle accuse su Facebook: “stop allo sciacallaggio"

L'assessore e il marito, il panathleta Aldo Balassi, scelgono il social network per difendere l'onestà della propria famiglia e per rispondere a chi li ha accusati

Pina Tommasielli risponde alle accuse dopo le polemiche relative alla cancellazione delle multe del cognato e la successiva conferma come assessore allo sport del comune da parte del sindaco de Magistris.

Ecco lo sfogo su Facebook della Tommasielli: “leggo e rileggo con grande divertimento tutte le esternazioni sul mio conto.Ognuno dice la sua: sciacalli e mezzecalzette, esponenti fantasma di un partito che non c'è più, politicanti di lungo corso che tutti pensavano fossero passati a miglior vita,vecchie cariatidi o riesumati direttamente dal sarcofago, faccendieri e intrallazziieri. Propinano ricette di ogni tipo tra finto garantismo e timido giustizialismo. Ho deciso di non accettare alcun contradditorio e alimentare oziose chiacchiere da ombrellone tra settimana enigmistica e giornali scandalistici.Io sono troppo impegnata a lavorare. A tutti quanti loro suggerisco di fare altrettanto e di non perdersi nei rivoli del gossip di p.zzo San GIacomo. Sono comunque aperta a tutte le proposte concretei nell interesse della città. Un estate serena e operativa a tutti".

Poteva bastare tale difesa, ma anche il marito dell’assessore, il panathleta Aldo Balassi ha voluto dire la sua e sostenere l’operato della moglie, sempre su Facebook: “Sino ad ora ho taciuto sull'argomento multe perchè direttamente interessato. La nostra famiglia è composta da quattro persone di cui due ragazzi, uno di quindici ed una di diciannove anni, parlare quindi di parentopoli mi fa solo sorridere e mi creda vedere la mamma infangata gratuitamente sui giornali non è cosa bella. Oltre la nostra minuscola famiglia abbiamo come parenti solo il "famigerato" cognato e la sua famiglia che non vivono neppure di Napoli. Ho taciuto perchè siamo fiduciosi nella giustizia ed aspettiamo con ansia che si esprima definitivamente. La richiesta di annullare le multe è stata fatta solo ed esclusivamente per il cognato in quanto ricopre un ruolo istituzionale ed è inoltre giudice del TAR. La richiesta poneva solo il quesito "è nelle condizioni per beneficiare di una deroga?," E' compito della magistratura conoscere il seguito. A questo punto è scattato lo sconsiderato, incivile attacco ad una persona che in due anni si è smazzata nell'esclusivo interesse della città. A confermare la nostra correttezza, se vuole, le posso inoltrare tutte le multe che io ho pagato in questi due anni, che da sole stanno a dimostrare la nostra onestà. La cosa che mi ha maggiormente amareggiato è stato lo sciacallaggio politico che si è scatenato, finanche nella maggioranza, dove alcuni personaggi, per esclusive mire politiche ambivano alla delega rimessa al sindaco. In politica è richiesta un'etica ed una dignità superiore a quella di un normale cittadino. E' ora di smetterla e di lasciarli lavorare, nell'unico, esclusivo interesse della nostra città”.

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