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De Magistris: "Il mio movimento arancione da Napoli al Parlamento"

La decisione presa con la giunta e i collaboratori più stretti. "Il nuovo soggetto politico parte dalla nostra città ma avrà una dimensione nazionale. Una politica di sinistra che superi capitalismo e statalismo"

Nasce il movimento arancione, in corsa verso il Parlamento. "Abbiamo deciso che a settembre presenteremo con una grande iniziativa pubblica, il movimento che parte da Napoli ma avrà una dimensione nazionale" ha dichiarato il sindaco Luigi De Magistris durante un'intervista rilasciata a Luigi Roano de Il Mattino. A prendere la decisione sarebbe stata tutta la giunta, insieme ai collaboratori più stretti.

L'arancione è stato il filo che ha tenuto insieme la trama del cambiamento per molte città italiane nell'ultimo anno, per questo è stato scelto come nome del movimento. Un movimento, ha spiegato de Magistris a Roano, "che può rappresentare la proiezione di una politica che supera il capitalismo ma anche un concezione statalista della società non più attuabile". È lecito quindi pensare che qualche pezzo della giunta potrebbe staccarsi per correre verso il Parlamento, in primavera.

La notizia arriva all'indomani del rimpasto che ha interessato l'amministrazione comunale e che ha visto entrare in squadra Salvatore Palma (presidente del Collegio dei revisori dei conti del Comune di Napoli), e il sindacalista della Cgil Enrico Panini. L'ingresso di Palma, ha generato una reazione accusatoria del sostituito Riccardo Realfonzo che ha attaccato de Magistris di aver proceduto in modo poco corretto e di non averlo sostenuto sulla strada del risanamento e della lotta all'evasione fiscale.

Secchi, su questi punti, i commenti del sindaco durante l'intervista:  "Leggendo le sue parole - ha affermato de Magistris riferendosi a Realfonso - ho pensato che è la fisiologica reazione da parte di chi ha coscienza di non aver centrato gli obiettivi ed è stato per questo sostituito. Per il resto vale quanto già detto in altre occasioni: non prendo, vista anche la mia biografia, lezioni di legalità da nessuno, soprattutto quando è strumentalmente agitata per nascondere le proprie responsabilità".

Altro cambiamento rilevante è l'affidamento dell'assessorato al Lavoro al sindacalista Cgil Panini. "L’assessorato al lavoro è una scelta coraggiosa ma anche rischiosa, le politiche del lavoro - ha spiegato ancora il sindaco - competono allo Stato e alle Regione. Sono però convinto che è giunto il momento storico dove le città debbano assumere iniziative forti sui temi del lavoro. Panini può mettere in campo una complessiva strategia per creare le condizioni di sviluppo e posti di lavoro"

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