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M5S, il tribunale di Napoli sospende modifiche statuto e nomina Conte dopo ricorso attivisti campani

Il tribunale partenopeo ha sospeso in via cautelare le delibere per le modifiche allo statuto pentastellato, approvate il 3 agosto scorso, e la nomina di Giuseppe Conte come presidente del movimento, ratificata con delibera nei giorni successivi

Il tribunale di Napoli ha sospeso in via cautelare le delibere per le modifiche allo statuto del Movimento 5 Stelle, approvate il 3 agosto scorso, e la nomina di Giuseppe Conte come presidente del movimento pentastellato, ratificata con delibera nei giorni successivi. Il tribunale partenopeo ha così deciso in merito al ricorso presentato dagli attivisti campani Steven Brian Hutchinson, Liliana Coppola e Renato Delle Donne, tra i dissidenti e fondatori del gruppo 'No Alleanze', difesi dall'avvocato Lorenzo Borrè.

L'ordinanza del tribunale di Napoli

Risulta "illegittima" l'esclusione degli iscritti da meno di sei mesi dalla consultazione per le modiche dello statuto del Movimento 5 Stelle. È quanto si legge nell'ordinanza della settima sezione civile del tribunale di Napoli, come riporta Dire. La delibera di modifica dello statuto "risulta adottata - si legge nel provvedimento - sulla base di un'assemblea formata da soli 113.894 iscritti (solo quelli da più di sei mesi) in luogo dei 195.387 associati iscritti a quella data". Sarebbero stati illegittimamente esclusi "81.839 iscritti all'ente dal quorum costitutivo e deliberativo, maggiore dei soli 60.940 associati che hanno partecipato all'assemblea, la cui delibera è stata poi approvata dall'87% di questi". L'assemblea che ha deliberato il via libera alle modifiche statutarie "non era correttamente costituita" perché risulta che vi abbia partecipato "un numero di iscritti inferiore a quello richiesto in prima convocazione". I 60.940 iscritti che vi hanno partecipato erano infatti di numero inferiore alla metà più uno del totale degli iscritti all'associazione (che come visto era 195.387).

Ricorrenti: "Parità dei diritti è pietra angolare del M5S"

"Oggi il Tribunale di Napoli, accogliendo il reclamo per la sospensione dell'efficacia delle delibere che hanno modificato lo statuto e incoronato come candidato unico alla presidenza del M5S Giuseppe Conte, ripristina il principio della necessità della partecipazione di tutti gli iscritti nell'adozione delle scelte fondamentali del nostro MoVimento". Lo dichiarano gli attivisti del M5S che avevano depositato il ricorso ad ottobre 2021. "La parità dei diritti è una pietra angolare del M5S e non può trovare deroga in alcun caso, tantomeno per l'accesso alle cariche statutarie in quanto non esistono primi inter pares. Ora confidiamo in un processo partecipativo aperto e in una riflessione sugli errori e sulle forzature fatte, chi ha sbagliato deve farsi da parte. Ringraziamo l'avvocato Lorenzo Borrè per l'assistenza che ci ha dato dal primo momento", concludono i ricorrenti napoletani in rappresentanza delle centinaia di iscritti che hanno sostenuto i ricorsi, come riporta Adnkronos. 

Avv. Astone: "Ragione tecnica alla base della sospensione"

"Torneremo a Napoli il primo marzo e chiederemo al giudice di merito di pronunciarsi. Tra 20 giorni siamo lì e naturalmente pensiamo, crediamo fermamente, che il ricorso" che ha portato alla sospensione delle due delibere con cui, lo scorso agosto, il M5S ha modificato il suo statuto e eletto Giuseppe Conte come presidente del Movimento, "verrà respinto". Lo dice all'Adnkronos l'avvocato Francesco Astone, che sta seguendo, per i vertici del Movimento e dunque del leader Giuseppe Conte, il caso di Napoli. "La ragione che ha portato alla sospensione" delle due delibere e dunque anche della guida di Conte da leader del Movimento, "è una ragione tecnica che non afferisce al risultato", ha spiegato il legale. 

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