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Movida, Clemente: “Non credo che risolveremo il problema chiudendo prima i locali”

La consigliera d'opposizione lancia la sua proposta

“Non credo che risolveremo il problema chiudendo prima i locali. Mi sembra quasi un’attività da buon costume”. È critica Alessandra Clemente riguardo alle nuove norme sulla movida adottate dal sindaco Manfredi. La consigliera comunale, ora all’opposizione, è stata intervistata nel corso della trasmissione Studio Mattina.   

"Sabato alle nove e mezza ero al centro storico e ho visto troppi minori che bevono alcool – racconta Alessandra Clemente -. Mi piacerebbe che, rispetto alle chiusure anticipate, si andasse verso un altro tipo d’intervento. Il comune di Napoli deve rendere molto più rigida la normativa legata alle licenze. Presenteremo una proposta di regolamento al consiglio comunale. Oggi si fa una chiusura di 5 giorni, ma se chiudiamo all’una e alle due, probabilmente avremo dei ragazzi che per divertirsi non si vedranno più a Napoli, ma andranno forse a Casoria. Credo che se Napoli fa il suo provvedimento di chiusura e non lo fa in un’ottica metropolitana, faremo una ciambella senza buco".

La soluzione: "Dovremmo organizzare la presenza delle forze dell’ordine dalle 8 a mezzanotte nelle nostre strade. Dobbiamo chiudere per sempre chi somministra alcol a ragazzi con meno di 14 anni e magari, per chi somministra alcolici a ragazzi tra 14 anni a 18 anni, disporre una chiusura di 30 giorni”.    La Clemente è poi intervenuta sull’attuale situazione della sinistra e sul dialogo con Bassolino sottolineando però una nuova realtà di giovani impegnati in politica.

“Oggi c'è un dialogo come una generazione nuova di amministratori. Ci siamo io, Josi Della Ragione, i consiglieri comunali del Gruppo Misto, c’è l’esperienza del sindaco de Magistris anche in altri comuni, c’è una rete dai comuni Flegrei, da Quarto, da Bacoli, da Pozzuoli. Non c’è un ragionamento circoscritto solo tra Alessandra Clemente e Bassolino.

L’ex Assessore di de Magistris ha anche presentato il suo punto di vista sulla scorsa amministrazione: “Le Politiche nazionali non sono state amiche dei comuni, qualsiasi fosse stata la forza politica. Sono stati tagliati miliardi di fondi ai comuni che poi non hanno potuto erogare i servizi ai cittadini”. Inoltre: “Oggi in consiglio comunale vedo votare atti dell’esperienza de Magistris che prima non avrebbero mai votato, ma che ora votano non perché l’atto è cambiato, ma perché è cambiata la squadra”.

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