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Ministro Locatelli: "Più fondi alle famiglie, ma solo se tradizionali"

Da Fontana a Locatelli, cambia il ministro della Famiglia, ma non cambia né la bandiera politica (Lega), né il pensiero: l'unica famiglia riconosciuta è solo quella tradizionalmente intesa. Con buona pace della comunità lgbt e dei sostenitori di unioni civili e affini. 

Alessandra Locatelli ha sostituito il collega da circa un mese e, oggi, ha incontrato, nella sala convegni dell'Hotel Ramada di Napoli, una trentina di rappresentanti campani del partito di Matteo Salvini. Un incontro impostato sui temi della famiglia e della disabilità, le due deleghe della Locatelli, insieme al contrasto al consumo della droga.

Il neomembro dell'Esecutivo ha voluto mettere subito le cose in chiaro, nella città che per prima ha varato il registro per le unioni civili: "Io ho giurato sulla Costituzione e seguo i dettami della Costituzione: la famiglia è quella tradizionalmente intesa e a questo tipo di nucleo dobbiamo affidare più risorse, dando la possibilità di fare più figli. Ora le misure sono un po' frammentate, noi le dobbiamo rendere più concentrate e flessibili". 

L'amministrazione de Magistris, così come quella De Luca, hanno da tempo denunciato che il taglio di alcune misure assistenziali, anche per chi soffre di disabilità, è stato causato dai tagli dei trasferimenti statali. Una critica rispedita al mittente dalla Locatelli: "Il Governo non ha tagliato il welfare e nella prossima manovra ci sarà uno sforzo ancora maggiore. Piuttosto, anche se la situazione economica è delicata, il Comune di Napoli e la Regione devono fare meglio e spendere più risorse nelle politiche di assistenza alle famiglie che hanno al loro interno portatori d'handicap". 

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