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Domenica, 3 Dicembre 2023

Il ministro Fitto a Napoli: "Progetti del Pnrr sono salvi"

Il titolare degli Affari europei ha partecipato a un incontro all'Unione industriali sul Mezzogiorno: "L'unificazione delle Zone economiche speciali è un'opportunità per il Sud"

I progetti del Pnrr non sono a rischio, parola del ministro Raffaele Fitto. Il titolare degli affari europei replica alle polemiche degli ultimi mesi sulla revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con diversi progetti che saranno spostati su altre tipologie di fondi. "C'è un decreto di finanziamento del Pnrr con tutte le opere che non è mai stato toccato - ha assicurato Fitto - quindi le opere vanno avanti. Quando ci sarà l'approvazione della revisione contemporaneamente ci sarà un'altra copertura finanziaria”. 

Il ministro ha presenziato all'incontro che si è tenuto all'Unione industriali di Napoli e basato su un report della Fondazione Mezzogiorno in merito al Decreto Sud, rinominato legge Fitto. Se non riparte il Sud non riparte l'Italia. L'antico refrain che viene riproposto, senza che nulla cambi, da tutti i Governi dal dopoguerra a oggi, è stato alla base dell'appuntamento. "Bisogna rilanciare un piano industriale che porti le grandi imprese a investire nel Meridione - ha spiegato Antonio D'Amato, presidente della Fondazione e leader degli industriali italiani dal 2000 al 2004 - Il Sud ha un tasso di occupazione di poco superiore al 40 per cento a fronte di una percentuale che supera il 70 al Nord. Il Paese può ripartire solo se riduciamo questa differenza". 

Fitto ha ricordato che oltre 150 miliardi di euro del Pnrr, su un totale di 220 affidati all'Italia, sono a debito. Significa che il Paese dovrà restituirli in qualche modo e "...questo si fa solo se abbiamo una crescita economica". Non è stata risparmiata qualche critica alle regioni, incapaci di andare oltre il 34 per cento meo di spesa delle risorse europee.

 Il ministro si è poi soffermato sull'unificazione delle Zone economche speciali, così come previsto dalla legge: "Siamo al lavoro per predisporre gli strumenti di attuazione ed entro fine gennaio sarà tutto assolutamente in grado di poter procedere regolarmente. All'interno del decreto è previsto un meccanismo che garantisce il passaggio tra le diverse strutture delle otto Zes e la struttura della Zes unica. Penso che sia uno strumento e una grande opportunità per il Mezzogiorno d'Italia, l'abbiamo condiviso e discusso con la Commissione Ue preventivamente, abbiamo discusso anche con tutti gli interlocutori istituzionali. Questo decreto ha il parere favorevole della Conferenza unificata con i Comuni, le Province e quasi tutte le Regioni abbiamo trovato un punto di sintesi. 

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