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Il ministro Dadone a Napoli: “Con il Pd no alleanza strutturale”

La titolare del dicastero alle Politiche giovanili è in città per sostenere il candidato sindaco Manfredi

"Preoccupata per la tenuta del Governo? No, assolutamente". Così il ministro delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, a Napoli per un appuntamento con il candidato sindaco di centrosinistra e Movimento 5 Stelle Gaetano Manfredi. Rispondendo a una domanda sulle preoccupazioni espresse dal presidente del Senato Elisabetta Casellati sul momento dell'attività parlamentare, Dadone ha detto: "Io credo che sia giusto che il Parlamento lavori, a volte lo fa con toni accesi ma è la natura del Parlamento. E' giusto che ci si confronti, l'importante poi è riuscire a trovare la sintesi migliore".

L'alleanza con il Pd 

"Con il Pd e insieme a tutte le forze di sinistra stiamo provando insieme a cercare, su alcuni territori, dei punti d'intesa sui programmi. Non è facile dappertutto". Così ha poi risposto il ministro per le Politiche giovanili alla richiesta di un commento su quanto dichiarato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca su un percorso di unione tra Pd e M5S. "Non la definirei un'alleanza strutturale imprescindibile senza se e senza ma - ha aggiunto Dadone - dipende dai punti di programma e dipende se si trovano anche dei punti d'accordo rispetto ai candidati".

Riforma della giustizia 

Sulla riforma della giustizia "lascio lavorare Giuseppe Conte con il presidente del Consiglio. Sono certa che si riuscirà a trovare una mediazione che sia la più importante non per la nostra forza politica, ma per evitare che tanti processi vengano buttati al macero". "In quel frangente - ha spiegato Dadone - si è fatta una domanda rispetto a quali valutazioni si sarebbero fatte e la risposta è stata semplicemente che si sarebbe valutato con il capo politico, quindi non era una minaccia come ho avuto modo di specificare. Trovo che sia giusto che sia il nostro capo politico con il presidente del Consiglio a cercare il migliore punto di caduta".

Pnrr 

"In certi territori il rischio di questo Pnrr è che, se mal gestito, possa acuire le distanze tra Nord e Sud del Paese e aumentare l'allontanamento dalla propria terra d'origine". "Non è negativo che ragazzi vadano fuori, anzi vanno incentivati - ha aggiunto Dadone parlando dell'emigrazione giovanile - il punto è come rendere attrattivo il rientro".

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