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Meloni all'Arenile di Bagnoli, rischio sicurezza. I comitati: "Una trappola, eviteremo scontri"

Dalla leader di Fdi appello alla ministra dell'Interno perché venga "garantito lo svolgimento democratico della campagna elettorale", che il suo partito ha deciso a sorpresa di chiudere nell'ex quartiere operaio di Napoli Ovest

Con la scelta di svolgere il comizio finale all'Arenile di Bagnoli, domani sera, la chiusura della campagna elettorale di Fratelli d'Italia è diventata una questione di ordine pubblico prima ancora che politica. Una decisione a sorpresa, quella del partito di Giorgia Meloni: Bagnoli è un ex quartiere operaio, storicamente di sinistra e politicamente attivo con comitati e associazioni, quindi potenzialmente molto distante dalla manifestazione che andrà ad ospitare.

In prefettura si è tenuto sul tema sicurezza un incontro, con presenti tutti i vertici delle forze dell'ordine cittadine ed il coordinatore napoletano di Fdi Sergio Rastrelli. L'idea è quella di agire prevalentemente nell'ottica della prevenzione, senza militarizzare l'area.
Dal canto suo il Laboratorio Politico Iskra, tra i gruppi politici più attivi nella zona, ha già reso noto che organizzerà un presidio di quartiere ma che non si presterà ad eventuali strumentalizzazioni, evitando scontri.

Il comunicato di Iskra: "Trappolone, nessuna contestazione all'Arenile"

Gli attivisti definiscono "curiosa" la scelta di concludere una campagna elettorale "in un quartiere dove sorgono spazi sociali occupati e dove sanno bene sia i membri del partito che i funzionari della Questura, vige un sentimento antifascista che ha portato quasi sempre a dure contestazioni". Una scelta peraltro avvenuta proprio dopo che la Meloni ha chiesto a Lamorgese venga "garantito lo svolgimento democratico della campagna elettorale". "Sappiamo già cosa questo vuol dire – spiegano da Iskra – dispositivo di sicurezza da grande vertice, centinaia di uomini delle forze dell'ordine, gestione dell'ordine pubblico affidato ad alti funzionari del ministero dell'interno, probabile facilità ad usare la forza dura per non permettere contestazioni".

Insomma, un "trappolone che vede la Meloni e Fratelli d'Italia pronti a sfregarsi le mani di fronte all'ennesima contestazione dei 'centri sociali' è forte". "Venerdì – proseguono gli attivisti – non regaleremo alla Meloni nelle ultime giornate della campagna elettorale la possibilità di accomunarci alla 'sinistra dei centri sociali' con una contestazione fuori l'Arenile. Presidieremo il nostro territorio per l'intera giornata". "Sarà un’occasione ulteriore – concludono da Iskra – per incontrarci e ribadire che solo la mobilitazione di massa, partendo dai nostri territori, potrà cambiare il corso delle cose anche dopo le elezioni".

De Luca contro Meloni: "Delinquenza politica"

Intanto ad attaccare frontalmente la leader di Fdi ci ha pensato Vincenzo De Luca attraverso un post sui social. "Meloni rivendica il suo carattere democratico e la lontananza dal fascismo - le parole del governatore campano - Togliamo di mezzo le ideologie. Ma segnaliamo alla Meloni lo squadrismo messo in atto dal suo partito in alcuni territori, con vergognose campagne piene di falsità. A cominciare dalla sanità. Questa, nei paesi civili, si chiama delinquenza politica".

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