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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'incontro / Sorrento

Draghi a Sorrento: “Il Sud non resterà indietro”

Le parole del premier al forum sul Mezzogiorno

"Il Sud non era - e non è - dunque destinato a rimanere indietro". Così il premier Mario Draghi al Forum 'Verso Sud' in corso a Sorrento. "L'evoluzione delle politiche pubbliche per il Meridione è spesso rappresentata come una successione di inevitabili sprechi, fallimenti". "La storia economica del Sud nel Secondo Dopoguerra è però più complessa di come raccontano questi pigri pregiudizi. Dagli anni '50 fino alla crisi petrolifera del '73, sospinto anche dagli investimenti pubblici, il Sud è cresciuto a una velocità superiore al Nord". "In quel periodo il rapporto tra il prodotto interno lordo pro capite del Mezzogiorno e quello del Centro-Nord è migliorato di 10 punti percentuali - dal 55 al 65 per cento. Tra la seconda metà degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000, le politiche di investimento hanno contribuito a restringere la forbice tra Nord e Sud, con impatti positivi sull'occupazione".

"Questo è lo spirito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che destina almeno il 40% dei fondi al Sud, finanziamenti che si sommano a quelli del Fondo per lo sviluppo e la coesione, con il Pnrr riduciamo i divari territoriali nei servizi, in particolare nell'istruzione, tramite investimenti mirati nella scuola, nella ricerca, nelle università - ha proseguito il premier -. Dobbiamo fare in modo - ha aggiunto - che tutti i cittadini italiani possano accedere a servizi della stessa qualità e con la stessa facilità".

"Dalla formazione di questo Governo, il Sud è al centro dell'azione dell'esecutivo, delle nostre politiche di rilancio del Paese". "Vogliamo che il Mezzogiorno torni ad avere la centralità che merita, in Italia e in Europa. Il quadro geopolitico che ci muta davanti presenta rischi, ma anche opportunità, in particolare per i Paesi del Mediterraneo. La giornata di oggi è un segno della nostra volontà di immaginare e costruire un Sud diverso. Un Mezzogiorno protagonista delle grandi sfide dei nostri tempi. La struttura del Pnrr prevede che lo stanziamento di finanziamenti sia vincolato al rispetto delle scadenze, al raggiungimento di precisi obiettivi. Dobbiamo procedere rapidamente con l'agenda di riforme concordata con l'Unione Europea, per non perdere accesso ai finanziamenti e superare le fragilità strutturali che hanno rallentato la crescita dell'Italia e del Sud". 

L'area mediterranea 

"Oggi l'area mediterranea ha un livello di integrazione inferiore alle sue potenzialità. Circa il 90% del commercio nel Mediterraneo avviene tra Paesi dell'Unione Europea. Appena il 9% sono scambi tra l'Europa e la sponda Sud del Mediterraneo. Solo l'1% sono scambi tra paesi della sponda Sud. Per invertire la rotta, investiamo innanzitutto nelle infrastrutture". Così il premier Mario Draghi al Forum 'Verso Sud' in corso a Sorrento. "Oltre metà dei fondi del Pnrr e del Fondo Complementare in progetti infrastrutturali sono destinati al Mezzogiorno. Stanziamo 1,5 miliardi per i porti al Sud, per renderli più efficienti, sostenibili, moderni. Potenziamo l'alta velocità e miglioriamo il collegamento del sistema portuale al resto della rete, per facilitare il trasporto di merci".

"Lo sviluppo dell'area mediterranea non può essere visto soltanto sotto il profilo delle politiche di coesione. È, piuttosto, la risposta a una lunga serie di sfide comuni: l'autonomia energetica, la tutela dell'ambiente, il miglior inserimento dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro. Va incontro all'esigenza di una maggiore integrazione europea, di una più forte proiezione dell'Europa nel Mediterraneo. E dobbiamo costruirlo insieme - Governo e Regioni, pubblico e privato, Nord e Sud. Un diverso corso della storia è possibile. Tocca a noi fare in modo che non resti un miraggio, ma si faccia realtà".

La guerra in Ucraina 

"Per rafforzare questi partenariati, dobbiamo lavorare per la stabilizzazione politica della regione mediterranea. Mi riferisco in particolare alla Libia, un Paese dalle enormi potenzialità. Ma penso, più in generale, ai rischi che la guerra pone alla stabilità dell'Africa, del Medio Oriente". Così il premier Mario Draghi al Forum 'Verso Sud' in corso a Sorrento. Il blocco delle esportazioni di grano dall'Ucraina rischia di provocare una crisi alimentare, che a sua volta può produrre instabilità politica". Così il premier Mario Draghi al Forum 'Verso Sud' in corso a Sorrento.

"A proposito di tutta l'attività necessaria sul gas, questa non avviene a scapito degli obbiettivi di transizione ecologica che abbiamo concordato con l'Europa. L'emerganza" semmai "spinge a una maggiore velocità sulle rinnovabili per garantire quell'indipendenza energetica, economica e politica a cui tendiamo e a cui i tempi che stiamo vivendo ci portano".

"La guerra in Ucraina ha fatto emergere la pericolosità della nostra dipendenza dal gas russo. L'Italia si è mossa con la massima celerità per diversificare le forniture di gas, e intende continuare a farlo". "Allo stesso tempo, acceleriamo lo sviluppo dell'energia rinnovabile, per migliorare la sostenibilità del nostro modello produttivo. I Paesi della sponda Sud del Mediterraneo sono un partner naturale su entrambi questi fronti".
 

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