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Su Maresca è bagarre a destra. Salvini pompiere: "Lavoro per una candidatura unitaria"

Ieri per la prima volta il pm in aspettativa ha messo in dubbio la sua candidatura. Meloni e Tajani insistono per correre con i simboli di partito

Mai come negli ultimi giorni è bagarre nel centrodestra. Forza Italia spinge per un partito unico nel nome dei Popolari Europei, Lega e Fratelli d'Italia invece puntano sulla propria identità e per la leadership nella coalizione. Napoli è al centro di questo dibattito: parte della "battaglia" interna si sta infatti giocando proprio sul candidato a sindaco del capoluogo partenopeo.

Catello Maresca, pm in aspettativa, si è presentato come "candidato civico" (senza liste di partito alle spalle) sostenuto dalla Lega. Il cui simbolo è in Campania meno forte e al quale Salvini è pronto a rinunciare, al contrario però di Forza Italia e di Fratelli d'Italia che infatti propone al momento come candidato Sergio Rastrelli.

Matteo Salvini, intervistato dal Mattino, ostenta sicurezza. Il centrodestra "per Napoli e le altre grandi città ha scelto di trovare candidati civici, per presentare vere e proprie squadre (non solo un singolo candidato) con progetti credibili", sottolinea il leader della Lega, che anzi accusa il centrosinistra di essere disunito: "A me interessa il rilancio dell'area di Bagnoli e la creazione di lavoro, mentre a sinistra Pd e grillini vanno in ordine sparso". Maresca "l'ho conosciuto e apprezzato come combattente anti-camorra e penso abbia la voglia e la possibilità di restituire a Napoli la forza, la bellezza e la dignità che merita. Ho apprezzato le sue parole di questi giorni rivolte all'unità del centrodestra" va avanti l'ex ministro dell'Interno. Che sulla proposta di FdI di candidare Rastrelli precisa: "Lavoro perché l'intera squadra del centrodestra corra unita al fianco di Maresca. Noi siamo già al lavoro in tutti i quartieri per progettare la Napoli del futuro, lavoriamo per una candidatura unitaria. Stiamo ragionando di lavoro e sviluppo con Gianluigi Cimmino e altri imprenditori, di salute e di tutela ambientale con Antonio Giordano e altri professori, di trasporti, mare e logistica con Guido Grimaldi e altri amici. è la squadra che vince".

Giorgia Meloni ha ribadito di non voler rinunciare al simbolo ("Se Maresca non vuole i simboli di partito, Fdi non è disponibile a sostenerlo" sono state le sue parole), ma anche qui il leghista getta acqua sul fuoco: "Mi pare che Maresca abbia fatto passi importanti per rassicurare i partiti e dialogare su tutto, simboli compresi. Per me viene prima l'interesse della città, comunque abbiamo già pronte tutte le liste, piene di donne e uomini in gamba, sia per il Comune che per tutti i Municipi".

Intanto ieri Maresca ha mostrato per la prima volta qualche segnale di insicurezza. "Tra qualche giorno scioglierò la riserva sulla mia candidatura", ha fatto sapere, lasciando trapelare la possibilità di poter ritornare sui suoi passi. Del resto anche Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, è stato netto quanto Giorgia Meloni: "Maresca è un candidato civico che a noi non dispiace, ma il simbolo di Fi non può sparire". E a quanto pare, il messaggio è pienamente condiviso dalle parti di Arcore.

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