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Cesaro indagato? "Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia"

La Dda partenopea lo avrebbe iscritto nel registro degli indagati in seguito alle dichiarazioni di un avvocato sotto processo per associazione a delinquere di stampo mafioso. "Contro di me ondate di fango"

"Io indagato? Se così fosse, ad informarmi sarebbe stata la rassegna stampa notturna di Rete 4 che riportava un articolo di un quotidiano napoletano, perché allo stato non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Il copione é sempre lo stesso: il processo mediatico prima dell'eventuale comunicazione dovuta dagli organi giudiziari". Il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, parla così delle indiscrezioni di stampa "che lo vorrebbero coinvolto in un'inchiesta giudiziaria della Procura di Napoli".

Il Mattino ed il Messaggero oggi in edicola riferiscono che Cesaro sarebbe indagato dalla Dda per reati di camorra per un affare immobiliare nel Casertano. "Comunque - continua Cesaro - le premesse poco importano. Se effettivamente il mio nome fosse coinvolto nell'inchiesta giudiziaria della Dda di Napoli, la mia collaborazione con i magistrati, di cui ho assoluta fiducia, sarebbe totale e immediata. La mia linea difensiva si baserebbe su due concetti elementari: primo, non conosco assolutamente i personaggi che mi chiamano in causa, né questo presunto avvocato dei boss Michele Santonastaso, né tanto meno il pentito Luigi Guida; secondo, mancherebbe il corpo del reato, perché né io né alcun componente della mia famiglia abbiamo portato a termine alcun affare da 50 milioni di euro su terreni resi edificabili a Lusciano, né ovviamente avremmo conseguentemente pagato alcuna tangente al clan Bidognetti, di cui diffido chiunque a fare accostamenti con la mia persona".

"Insomma, manca il corpo del reato ed i collegamenti di un presunto teorema che mi tirerebbe in ballo in questa vicenda giudiziaria dai contorni torbidi. In conclusione - ribadisce Cesaro - posso solamente dire che sono assolutamente sereno perché questa è una storia, d'altronde vecchia e già ampiamente smentita, che non rischia assolutamente di macchiare la mia onorabilità. Anzi, a questo punto, sono io che chiedo ai giudici, se ritenessero effettivamente di indagare sulla mia persona, di ascoltarmi al più presto per chiarire definitivamente la mia posizione, come già ho più volte chiesto nel passato. Ma sono anche amareggiato per l'ennesimo copione già scritto e già letto, che vede ondate di fango colpire un uomo dello Stato in maniera provvisoria, superficiale ed infamante". "Non voglio consentire a nessuno - termina Cesaro - di inficiare specialmente il lavoro fatto in un ruolo istituzionale che ricopro con scrupolo e profonda attenzione da due anni a questa parte alla Provincia di Napoli, in un momento quanto mai delicato per la vita politica e sociale della nostra area metropolitana". (Ansa)

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