Bufera social sulla consigliera Bismuto per la foto di Pasquetta
Nel giorno di Lunedì in Albis ha pubblicato un'immagine sulla sua pagina Facebook che la ritrae in bici per le strade deserte di Napoli e il testo "Arrestatemi"
"Arrestatemi! Ma non potevo fare cosa più bella e liberatoria che andare in giro in bici in una città deserta con la musica nelle orecchie, il vento tra i capelli e il sole in fronte". Parole scritte dalla consigliera comunale di Napoli Laura Bismuto (Gruppo misto) a commento di una foto che la ritrae in bici, in giro in una Napoli vuota durante la Pasquetta appena trascorsa.
Un messaggio che ha scatenato l'ira di chi, per rispetto delle regole imposte dalla zona rossa, non si è mosso da casa. Sono stati molti i commenti di critica al comportamento della consigliera del Gruppo misto, tra richieste di dimissioni, riferimenti alla legge e richiami alla responsabilità istituzionale. Dopo 24 ore, la Bismuto ha lanciato un nuovo post: "È incredibile! Ho fatto un post con una foto di me oggi in bicicletta e, con chiaro (pensavo) tono sarcastico, ho esordito con la frase 'arrestatemi!'...E molte persone, ma anche giornali, hanno ripreso la notizia, commentandola negativamente come se davvero fossi una criminale".
L'esponente del Consiglio Comunale si è difesa pubblicando alcuni screen che consentono l'atività motoria in bicicletta anche valicando i limiti del Comune di residenza, criticando la gogna mediatica e rivendicando il diritto all'ironia. Ciò che forse ha colpito il poplo del web, più della fotografia in sé, è il messaggio lanciato da una rappresentante delle istituzioni: "Arrestatemi". Molti vi hanno letto una sfida contro le leggi stringenti di questo periodo e una mancanza di rispetto nei confronti di chi quelle leggi le sta rispettando tra mille sofferenze.
Probabilmente, nessun reato è imputabile a Laura Bismuto per il suo comportamento, ma in un periodo in cui la tensione sociale è al massimo, da una consigliera comunale è auspicabile un utilizzo delle parole e della comunicazione meno superficiale.