Josi è con Luigi Di Maio: "Giusto il suo appello per i sindaci. E il cittadino semplice non può andare subito in Parlamento"
Dal sindaco di Bacoli parole di apprezzamento per il fuoriuscito dai Cinquestelle
Ripartire dal territorio e dai sindaci. È il messaggio-appello lanciato da Luigi Di Maio nel lasciare il Movimento 5 Stelle, al quale iniziano a rispondere gli amministratori locali. Tra questi, l'astro nascente della politica campana Josi Gerardo Della Ragione, sindaco di Bacoli. “Sono assolutamente d'accordo – ha spiegato in un'intervista all'Adnkronos il fondatore di Freebacoli – e ricordo che anche l'ex premier Conte e il Presidente della Repubblica Mattarella, nei loro discorsi durante la pandemia, richiamavano spesso all'affidabilità dei sindaci come avamposto dello Stato sui territori”.
“Mi auguro – ha aggiunto ancora Della Ragione – che veramente da Roma si rendano conto che l'Italia viene governata sicuramente dal Parlamento, ma sono i sindaci che si caricano sulle spalle le esigenze quotidiane dei cittadini, dalla strada asfaltata fino al grande progetto di riqualificazione di un territorio o di un'area vasta. Molto spesso siamo noi sindaci a caricarci anche della responsabilità della coesione tra territori contigui per trovare soluzioni che possano soddisfare le nostre comunità a prescindere dai confini burocratici territoriali”.
L'auspicio espresso dal sindaco di Bacoli è che “l'appello lanciato dal ministro possa essere veramente accolto da tutte le forze politiche, ma non a chiacchiere o come strumento per la prossima campagna elettorale, ma come modus agendi per comprendere che l'Italia è governata dalle amministrazioni locali, da sindaci troppo spesso abbandonati e che non trovano riferimenti su scala nazionale. Non esiste neanche più differenza politica tra un sindaco e l'altro perché ormai viviamo difficoltà tutte simili rispetto ai bilanci, alla povertà che sta devastando i nostri territori, da ultimo il caro bollette che si carica sui nostri bilanci comunali. Speriamo che da Roma ci si renda conto che bisogna sostenere i Comuni, soprattutto sulle piante organiche”.
Della Ragione fa inoltre riferimento a un ulteriore passaggio del discorso con il quale Di Maio ha annunciato la nascita di un nuovo gruppo politico e la sua uscita dal Movimento 5 Stelle, quel “uno non vale l'altro” opposto all'ormai celebre “uno vale uno” del Movimento 5 Stelle. “La cultura dell'uno vale uno è una cultura sacrosanta e siamo tutti quanti utili alla causa – spiega Della Ragione – però uno vale uno a seconda anche delle competenze che uno ha. È impensabile che si porti avanti una politica per la quale un cittadino semplice, senza che abbia fatto una gavetta significativa nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni, vada in Parlamento. Quel cittadino, per quanto animato da buona volontà, non avrà mai alcuna percezione dei reali problemi che le amministrazioni locali vivono. Mi auguro quindi che le forze politiche nazionali comprendano che chi ha l'onore di potere sedere in Parlamento abbia anche un minimo di cognizione di causa di quello che accade nei Comuni”.