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Martedì, 23 Aprile 2024

Irruzione pro-curdi alla festa 5 Stelle. Di Maio non gli concede la parola

Durante la festa dei 5 Stelle, un gruppo di attivisti ha interrotto l'intervento del ministro degli Esteri al grido "Basta armi alla Turchia". Il capo politico grillino prima promette di farli intervenire e poi non mantiene la promessa. Dal palco annuncia: "Proporremo all'Ue lo stop delle forniture ad Ankara"

Neanche il tempo di iniziare a parlare per Luigi Di Maio che un gruppo di attiviti della rete Friday for Future irrompe nell'Arena Flegrea al grido "Basta armi alla Turchia", durante l'evento serale del primo giorno di Italia 5 Stelle. Il servizio di sicurezza della manifestazione, che si è tenuta a Napoli per celebrare i 10 anni del Movimento, ha provato a bloccare i manifestanti anche con le cattive, ma sono stati fermati dallo stesso capo politico dei grillini. 

"Questi ragazzi - ha dichiarato Di Maio alla platea - ci ricordano che la Turchia sta compiendo al confine con la Siria un atto illegittimo e unilaterale contro il popolo curdo e io, la prossima settimana, chiederò ai miei omologhi europei di interrompere le forniture di armi verso Ankara". Gli attivisti hanno provato a urlare le loro ragioni, ma il ministro li ha stoppati: "Vi prometto che vi farò intervenire dopo, adesso abbiate anche rispetto della nostra festa". Luigi Di Maio, però, nel corso della serata non ha mantenuto la promessa e il gruppo di manifestanti pro-curdi è stato scortato all'esterno dell'Arena senza poter lanciare alcun messaggio.

Il leader pentastellato, poi, si è dilungato a enumerare i successi di 18 mesi di governo, prima con la Lega, ora con il Pd, puntando spesso, quasi come un mantra, sulla recente riduzione dei parlamentari. "Abbiamo obbligato la Lega a votare il nostro programma: reddito di cittadinanza, ecobonus auto elettriche e stop alle trivelle. Con il Pd abbiamo tagliato i parlamentari e approvato il decreto clima. Abbiamo stabilizzato 50mila precari della scuola e tra un mese scongiureremo l'aumento dell'Iva". 

Spazio anche alla riorganizzazione del Movimento, andando incontro alla maggiore democrazia interna chiesta da un nutrita frangia capeggiata da Roberto Fico: "Coinvolgeremo 80 persone, a livello nazionale e locale, che ci aiuteranno a far crescere il Movimento sui territori". Sul palco dell'Arena Flegrea si sono susseguiti anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, osannato dalla folla, il presidente della Camera Fico e Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto  presidente dell'Associazione Rousseau. Il leitmotiv di tutti è stata "la necessità del cambiamento" per affrontare nuove sfide, riferito soprattutto ai puristi grillini che hanno criticato prima l'accordo con la Lega e, oggi, quello con il Pd, due forze poltiche denigrate aspramente in passato. 

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