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Municipalità X, intervista al candidato presidente Scherillo: "Ripartiamo da commercio e sicurezza"

Il candidato dell'area che fa riferimento a Catello Maresca ha aggiunto: "A Bagnoli dagli ultimi tre sindaci uno scempio, diamo tutto ai privati"

Si avvicinano le elezioni amministrative a Napoli, in programma i prossimi 3 e 4 ottobre. A rinnovarsi – oltre alla carica di primo cittadino – non è soltanto il consiglio comunale, ma anche i consigli della 10 Municipalità in cui la città è divisa, e quindi i presidenti di queste.

Nel dettaglio, questa serie di interviste riguarda la X Municipalità (Bagnoli e Fuorigrotta). Abbiamo fatto le stesse tre domande a tutti i candidati alla presidenza: ecco come ha risposto Massimo Scherillo, espressione delle liste a sostegno del candidato sindaco Catello Maresca.

LE INTERVISTE AGLI ALTRI CANDIDATI

-Quali sono i principali problemi della X Municipalità, e su cosa si impegna immediatamente di agire?
"Io sono consigliere della X Municipalità da 25 anni, anche con oltre 1700 preferenze, e ho scelto di rimanere sul mio territorio e di non andare in Consiglio comunale. Non ho fatto la lista della spesa come fanno tutti, ma sul mio sito massimoscherillo.it parlo dei due punti fondamentali su cui agire per far ripartire il nostro quartiere. Sono sicurezza e commercio. Dovessi diventare presidente, il giorno dopo mi impegnerò su questi due punti".
"Metterò a disposizione per commercianti, medie e piccole imprese dei miei supporti. Parlo di commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro che aiuteranno gli imprenditori ad accedere a contributi utili a crescere. Mi riferisco a cose di cui molti non sono a conoscenza, come la semplice pratica di 'Resto al Sud', o quella più complicata che è 'Donna Domani' o al fatto che chi assume adesso non paga i contributi per due anni. Se cresce il commercio, cresce il quartiere".
"Il secondo punto è la sicurezza. C'è troppa microcriminalità, serve subito un sistema di videosorveglianza perché i nostri figli devono poter camminare tranquilli per strada anche a mezzanotte".

-Quelle relative all'area ex Italsider e all'ex Nato sono due vicende irrisolte da lungo tempo. Che posizione ha al riguardo?
"Mi assumo tutta la responsabilità della mia posizione, ma quanto fatto dagli ultimi tre sindaci – Bassolino, Jervolino e de Magistris, che abbiamo fatto 13 andrà via da Napoli – non si può non vedere sia stato uno scempio. Ci sono processi ancora in corso, avvisi di garanzia. Se riparte l'ex Italsider non riparte solo il quartiere o solo Napoli, ma l'intera Italia. È un'area che può dare 20mila posti di lavoro subito, ma deve andare ai privati. Deve essere fatto un bando e si devono attirare grossi fondi. Ben vengano gli americani, i cinesi, uno sceicco, persone che vengono qui e vogliono investire".
"Quella dell'ex Nato è una situazione diversa. Il Comune di Napoli ne voleva fare un centro per lo sport con negozi, ma non c'è riuscito e ora è in disuso. È un posto in cui vige la logica clientelare di De Luca, se non sei con lui lì non entri. È una cosa però che deve finire. Con Catello Maresca abbiamo la possibilità di far finire il clientelismo a Napoli".

-In molti lamentano, sia per motivi di quiete che di viabilità, lo sviluppo della movida a Bagnoli e la presenza dello stadio Maradona in un quartiere popoloso come Fuorigrotta. Cosa ne pensa?
"Io vengo dal mondo delle discoteche, sono il proprietario di alcuni locali a Napoli. Le discoteche danno posti di lavoro e sviluppo, e non dico che devono chiudere. Devono però rispettare le regole. Dobbiamo fare in modo che il parcheggio diventi pubblico, dobbiamo fare in modo che i vigili in strada vengano pagati dai gestori dei locali e non gravino sul Comune".
"La questione stadio è simile. Al di là della chiusura per la pandemia, quando è aperto serve a far mangiare molte persone: nella zona bar, ristoranti, gli ambulanti, con lo stadio campavano. Io sono perché si rispettino le regole. Mettiamoci tutti insieme e scriviamo le regole. Chiamiamo i cittadini di quell'area. Io abito proprio lì. Chiamiamo i residenti, i loro rappresentanti, e discutiamone".

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