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Municipalità X, intervista al candidato presidente Capizzi: "Serve un maggiore protagonismo dell'Ente"

Il candidato di Napoli in Movimento sottolinea la necessità che Municipalità e cittadinanza abbiano un peso maggiore nelle scelte che riguardano Bagnoli e Fuorigrotta, dalla movida alla riqualificazione ex Italsider

Si avvicinano le elezioni amministrative a Napoli, in programma i prossimi 3 e 4 ottobre. A rinnovarsi – oltre alla carica di primo cittadino – non è soltanto il consiglio comunale, ma anche i consigli della 10 Municipalità in cui la città è divisa, e quindi i presidenti di queste.

Nel dettaglio, questa serie di interviste riguarda la X Municipalità (Bagnoli e Fuorigrotta). Abbiamo fatto le stesse tre domande a tutti i candidati alla presidenza: ecco come ha risposto Stefano Capizzi, della lista Napoli in Movimento a sostegno del candidato sindaco Matteo Brambilla.

LE INTERVISTE AGLI ALTRI CANDIDATI

-Quali sono i principali problemi della X Municipalità, e su cosa si impegna immediatamente di agire?
"I problemi, purtroppo, sono innumerevoli, dal welfare alla sicurezza, dalla manutenzione stradale alla viabilità, e risulta anche complesso tracciare gerarchie o classifiche. Ciò che salta più all'occhio è sicuramente il degrado in termini di decoro urbano in cui versano le strade e le piazze dei nostri quartieri, nonché la situazione del verde. Come i cittadini sanno, ciò non è sempre di diretta competenza della Municipalità, e anche quando lo è si scontra con una sostanziale dipendenza finanziaria nei confronti del Comune. Tuttavia come Presidente mi impegnerei con tutte le forze in una decisa azione di pressione istituzionale sugli enti e le partecipate preposte affinché svolgano con attenzione e al meglio delle loro possibilità i compiti loro affidati. Sul verde un'ulteriore battuta. Fuorigrotta vive un paradosso: pur ospitando l'immensa Mostra d'Oltremare, non dispone di un Parco pubblico. Una delle prime mozioni che faremo approvare in Consiglio sarà quella che impegnerà Comune e Mostra d'Oltremare a ripristinare il Parco Robinson, tanto amato dai nostri cittadini soprattutto più piccoli, come autonomo spazio verde accessibile gratuitamente alla popolazione".

-Quelle relative all'area ex Italsider e all'ex Nato sono due vicende irrisolte da lungo tempo. Che posizione ha al riguardo?
"Sulle aree ex industriali di Bagnoli e Coroglio abbiamo una posizione molto chiara, perché abbiamo alle spalle dieci anni di studio del tema e di mobilitazioni, tutto documentato e verificabile. Come consigliere municipale, insieme al mio collega e capolista per Napoli in Movimento Salvatore Morra, ho proposto l'istituzione di una Commissione Speciale su Bagnoli, che potesse fungere sia da interfaccia istituzionale con i soggetti attori della bonifica (Ministero, Commissario, Invitalia) sia da raccordo con la popolazione locale, per renderla partecipe e protagonista di ciò che avviene in quelle aree. Inutile dire che la nostra proposta non è stata presa in considerazione, né dalla maggioranza né tantomeno dalle opposizioni di centro-destra e centro-sinistra. Nel merito, dopo più di un quarto di secolo di abbandono, per noi le priorità sono: bonifica integrale dei terreni e delle acque; spiaggia pubblica con liberazione della linea di costa da Coroglio al Dazio; parco verde pubblico; sviluppo sostenibile con ricaduta diretta sul territorio e nel rispetto delle peculiarità storico-sociali dell'area; zero nuove cubature residenziali perché in Zona Rossa per rischio vulcanico è folle aumentare la densità abitativa; contestuale rigenerazione urbana dell'area ovest per non avere una cattedrale nel deserto; trasparenza e democraticità della gestione delle bonifiche e della rigenerazione urbana (abbiamo contestato il Commissario anche quando ne è stato nominato uno da un ministro "amico")".
"Sulla ex Nato la situazione è ovviamente diversa ma la nostra posizione va sempre nella direzione di un maggiore protagonismo della Municipalità. Siamo coscienti che si tratta di un'area che fa capo ad una Fondazione con determinate finalità istituzionali e con un'autonomia che in questo momento è complesso mettere in discussione. Ciononostante riteniamo quantomeno problematico che su una porzione così vasta di territorio, in pratica quasi una "seconda Bagnoli", la Municipalità finisca col non avere alcun controllo. La nostra idea è che l'Ente di prossimità debba farsi carico di disegnare, insieme ai cittadini, una missione chiara per quest'area - soprattutto in un'ottica di concreta implementazione dei servizi pubblici, senza disegnare castelli in aria quando a mancare è l'essenziale - e portare tale istanza nelle sedi istituzionali e politiche preposte, facendo pesare il rapporto privilegiato della Municipalità con la popolazione locale, che deve essere artefice del destino del territorio".

-In molti lamentano, sia per motivi di quiete che di viabilità, lo sviluppo della movida a Bagnoli e la presenza dello stadio Maradona in un quartiere popoloso come Fuorigrotta. Cosa ne pensa?
"Sulla gestione dei fenomeni di aggregazione collettiva di tipo ricreativo quali locali notturni del litorale e eventi sportivi a Fuorigrotta bisogna partire da una premessa. Buona parte dei disagi consistono nell'infrazione di regole che esistono già ma che in concreto non vengono fatte rispettare. Ecco perché il primo strumento da implementare sono i controlli: sugli sforamenti fonometrici dei locali, sulle occupazioni di suolo pubblico, sulla sosta abusiva con relativi fenomeni estorsivi, eccetera. Ciò che manca è il controllo del territorio, e per questo nel nostro programma proponiamo un maggiore lavoro di indirizzo della Municipalità nei confronti della Polizia Municipale, primo presidio di legalità per i cittadini, nell'ottica di una sicurezza "di prossimità" a misura di quartiere, che deve andare di pari passo ad uno stretto coordinamento con le Forze dell'Ordine. Non è più possibile assistere ad ambulanze bloccate nel traffico in tilt a piazza Bagnoli o piazzale Tecchio, a scene di violenza e prevaricazione, ad auto parcheggiate in ogni centimetro utile. Detto ciò, è sotto gli occhi di tutti che in una metropoli come Napoli non si può pensare, urbanisticamente parlando, di concentrare tutta la movida notturna in pochissime aree della Città, che puntualmente piombano nel caos, o pensare di poter gestire uno Stadio di Serie A da 60.000 posti senza creare attorno infrastrutture e un sistema di trasporti in grado di non trasformare ogni partita in un problema di ordine pubblico. E lo dico da giovane che ama divertirsi e da appassionato tifoso del Napoli".

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