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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Avvocata / Via Benedetto Croce

Beni comuni, incontro a Santa Chiara con l'assessore Lucarelli

Saranno attivate 12 consulte. "Forma di controllo sull'operato della giunta. Le Municipalità sono le istituzioni più prossime ai cittadini e potranno giocare un ruolo fondamentale in tal senso"

Beni comuni: Acqua, territorio, conoscenza. Questo il titolo dell’incontro che si è svolto ieri nel cortile della Chiesa di Santa Chiara e promosso dal Comitato Centro Storico e i ragazzi del Laboratorio ‘ZER081’, spazio nato nei locali abbandonati da tempo della ex mensa dell’Università Orientale. La creazione dell’assessorato ai beni comuni e alla partecipazione, ha fatto emergere con forza il bisogno di confrontarsi per capire dove si incontrano oggi cittadini e istituzioni sul tema dei beni comuni e soprattutto che modello di partecipazione reale si intende costruire.

A discutere insieme l’Assessore ai Beni Comuni e Democrazia Partecipativa, Alberto Lucarelli ed il Presidente della Municipalità II Francesco Chirico. A moderare il dibattito è Vittorio, uno dei componenti del Comitato Centro Storico. Non era il primo incontro, e sicuramente non sarà l’ultimo. Già mercoledì scorso infatti, presso la Biblioteca comunale di Piscinola, si era tenuta la prima ‘Assemblea Plenaria’ alla presenza del Sindaco Luigi de Magistris e dello stesso Lucarelli.

Il progetto è quello di creare un vero e proprio "Laboratorio Napoli per una Costituente dei beni comuni". Una nuova forma di azione pubblica locale per tutelare e valorizzare quei beni di appartenenza collettiva e sociale che sono garanzia dei diritti fondamentali dei cittadini. Attivare forme sperimentali di governo pubblico partecipato. “Il tema dei beni comuni – esordisce Lucarelli – è strettamente connesso al tema della partecipazione, dell’accessibilità. Il coinvolgimento dei cittadini nella gestione dei beni comuni”.

Beni comuni e partecipazione: incontro con Alberto Lucarelli - Foto di Adriano Cotugno



Saranno attivate 12 consulte, cui corrispondono macroaree tematiche riconducibili ai singoli assessorati ed una serie di tavoli tematici collegati alle singole consulte. Attraverso una semplice registrazione on-line sul sito del Comune di Napoli i vari gruppi, comitati, movimenti e associazioni potranno iscriversi alla macro area tematica o alla relativa consulta con un meccanismo di accreditamento delle realtà di base che consentirà una partecipazione ampia ed incisiva ai processi di costruzione di spazi di reale democrazia partecipata. “ Mi piacerebbe presentare l’intero progetto a Palazzo Fuga, un bene culturale, bene comune per eccellenza”. Istanze, proposte e deliberazione i compiti principali delle consulte.

Ma c’è di più: “Si tratta – spiega l’assessore – di una forma di controllo sull’operato della giunta. In una fase successiva infatti, qualora l’assessore competente non dovesse essere favorevole a quanto proposto dalla consulta, o ci fossero dei ritardi nell’attuazione, sarà l’assessore stesso a dover dare spiegazioni circa i tempi oppure motivando la sua contrarietà”. “Le Municipalità – riflette Chirico- sono le istituzioni più prossime ai cittadini, e potranno giocare un ruolo fondamentale in tal senso”. Un esempio? “Il sito internet della Seconda Municipalità - spiega Chirico - avrà una sezione nella quale i cittadini potranno esprimere il loro parere circa i progetti di riqualificazione delle piazze e delle strade. Tematiche che riguardano tutti da vicino”. Un esempio che potrebbe essere seguito anche dalle altre Municipalità cittadine. Da Napoli, prima città ad aver istituito un assessorato ai Beni Comuni, e’così partito il percorso politico-partecipato che intende portare alla costruzione di quella ‘casa di vetro’ che negli intenti del Sindaco e della sua giunta dovrà diventare l’Amministrazione pubblica. Si alternano i vari interventi dei cittadini, molti i ragazzi presenti. Si ragiona sulla vastità del concetto di ‘Bene comune’, distinguendoli in materiali: (acqua pubblica, monumenti ecc) e immateriali (saperi, cultura, internet ecc). La scommessa e’ ambiziosa: costruire una nuova forma di azione pubblica locale fondata sulla tutela di tutti i Beni Comuni. Mauro e’ uno degli attivisti del Laboratorio ‘ZER081’, ha le idee ben chiare a riguardo:‘Lo spazio del Laboratorio non può considerarsi uno spazio occupato. Era abbandonato, inutilizzato, lo abbiamo liberato, rendendolo un ‘bene comune’, utilizzabile da tutti”.

E ancora: ‘Anche Internet è da considerarsi un bene comune, e in quanto tale bisognerebbe estendere a tutto il centro storico la connessione WI-Fi”. Luca invece e’ di Bagnoli, “Bisognerebbe rivedere le scelte di affidamento totale ai privati – dice – a Bagnoli bisogna recuperare il rapporto con uno dei beni comuni più importanti: il mare”. Qualcun altro incalza:“Adesso bisogna passare dalle parole ai fatti, ci auguriamo che gli atti trovino una rapida concretezza, in tal senso le precedenti amministrazioni hanno deluso”. La voglia di partecipare e’ tanta e si vede. Alle 21 nel cortile di Santa Chiara c’è ancora molta gente che prende parte al dibattito e ha voglia di intervenire. Lo stessa location dell’incontro rappresenta d’altronde, si legge su un volantino:‘uno dei tanti spazi del centro storico negato in tutte le sue potenzialità, uno dei tanti luoghi emblematici delle battaglie sui beni comuni’.

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