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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Conte ai 5 Stelle campani: "Chi accetta la regola dei due mandati è un eroe"

L'ex presidente del Consiglio, capo politico dei grillini, ha parlato all'assemblea regionale, criticando coloro che dopo la conferma del regolamento hanno preso altre strade

Giuseppe Conte serra le fila del Movimento 5 Stelle e nell'incontro a distanza con i grillini della Campania definisce "eroi" coloro che sono rimasti nel partito anche dopo la conferma della regola dei due mandati. Una stoccata, invece, l'ex presidente del Consiglio la riserva a chi, dopo aver appreso la decisione del Movimento ha preso un'altra strada, come il ministro D'Incà e l'ex capogruppo Crippa.

"Una riflessione dedicata a coloro che, avuta conferma della regola dei due mandati, come da impegni presi con gli elettori, si stanno industriando per trovare nuove collocazioni politiche. Ma soprattutto a coloro che, al contrario, hanno deciso di restare al nostro fianco per continuare a difendere i nostri principi, i nostri valori. La regola dei due mandati nasce da una grande intuizione: chi entra in politica rischia, con il trascorrere del tempo, di perdere di vista la ragione del suo impegno, che è quello di essere “portavoce” dei cittadini e di difendere i loro interessi. Se dovessimo graduare l’operato dei parlamentari sulla base dell’efficacia dell’azione politica, della corrispondenza tra gli impegni assunti in campagna elettorale e risultati ottenuti, i parlamentari che sono rimasti nel Movimento dovrebbero essere confermati tutti, in blocco. Non è facile accettare questa regola che va contro la natura umana. È difficile mantenere la parola data e seguire un percorso di coerenza. Bisogna essere spiriti forti, nutrirsi costantemente dei propri ideali, avere una visione che si mantenga alta sui principi e non scada nella bassa corte degli affari personali".

Conte ammette che la regola ha qualche controindicazione: "Perché privarsi delle esperienze e delle competenze maturate da portavoce che si sono particolarmente distinti e hanno operato, come nel nostro caso, in modo particolarmente efficace, realizzando riforme che il nostro Paese non si è mai neppure sognato nei decenni scorsi? Tuttavia, quando persone che hanno avuto tutto dal Movimento e sono arrivate dove sono grazie ai principi e alle regole del Movimento - diventando ministri, capigruppo, sottosegretari - decidono di rinnegare tutto questo, potrebbero agire quantomeno con discrezione. 
Ci risparmino i tentativi di nobilitare questi loro mutamenti di rotta. Ci risparmino le lacrime di coccodrillo, le giustificazioni ipocrite, le prediche farisaiche. Che vadano liberi, in pace, a cercarsi una nuova collocazione. Ma non ci rompano le scatole".

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