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III Municipalità, intervista al candidato presidente Aiello: "Bisogna intervenire per potenziare la rete dei sussidi e dell'assistenza"

"Il territorio della III Municipalità rappresenta un'importante opportunità per l’economia e il lavoro per l’intera area centrale di Napoli", spiega il candidato presidente per la coalizione che sostiene Alessandra Clemente

Non solo per l’elezione del nuovo sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale. A Napoli domenica 3 e lunedì 4 ottobre si voterà anche per l’elezione dei nuovi presidenti municipali e per il rinnovo dei consigli. Alla III Municipalità Stella San Carlo all'Arena, tra i candidati in corsa per la successione del presidente uscente Ivo Poggiani, c’è Giuseppe Aiello, consigliere municipale uscente alla II Municipalità e candidato presidente alla III per la coalizione che sostiene Alessandra Clemente, che ha risposto alle nostre domande: 

Come è maturata la decisione di candidarsi alla Presidenza della III Municipalità?

"Sono un operaio elettricista che da più di venticinque lavora in una fondazione che si occupa della divulgazione della ricerca scientifica. Mi candido al ruolo di presidente della III Municipalità perché sento oggi di poter mettere a disposizione della comunità la mia esperienza politica e amministrativa, maturata ormai in più di un decennio. Sono stati anni intensi, molto difficili, ma anche molto belli e stimolanti: ho imparato molto, ascoltando la gente. Ho acquisito quegli strumenti indispensabili per affrontare i problemi, l’ho fatto semplicemente stando vicino alle persone, cercando di capire i loro bisogni e insieme a loro ho portato avanti una serie di battaglie per migliorare la qualità della loro vita e l’ambiente in cui vivono. Come consigliere ho cercato nel mio piccolo di farmi carico di questi problemi, li ho messi sul tavolo e ho cercato di creare le condizioni per risolverli: non è stato semplice perché, a parte una breve parentesi di dieci anni di consiliatura, sono stato sempre all’opposizione. Questo tuttavia non mi ha fermato, anzi al contrario mi ha spronato ad essere più combattivo ed a portare avanti le istanze di questi territori che sono tante, tutte ormai urgenti, e che investono tutti gli ambiti: da quello urbanistico, a quello della mobilità, da quello della salute, a quello sociale, aggravato dalla terribile pandemia, da quello della cura e del decoro, a quello dello sviluppo delle attività produttive, commerciali e culturali. La pandemia ha stravolto la nostra comunità, ha acuito i problemi che già c’erano e ne ha creati di nuovi; ha segnato un vero e proprio spartiacque che esige un cambio di passo. Non è più possibile continuare a tenere sospesi i problemi, è necessario trovare soluzioni adeguate, altrimenti si rischia di non essere più in grado di risolverli. Occorre rimboccarsi le maniche, prendere di petto le questioni, nella consapevolezza che la soluzione non è dietro l’angolo, ma esiste, anche se la strada è in salita, perché su alcune questioni ripeto, siamo in ritardo e quindi si faticherà di più a trovare la soluzione, ma con pazienza e competenza si può fare". 

Da cosa deve ripartire, a suo parere, il territorio della III Municipalità e cosa, invece, cambierebbe nel caso in cui fosse eletto Presidente.

"Le priorità da affrontare sono sicuramente l’emergenza sociale. Bisogna arginare la povertà. Sono aumentate notevolmente con la pandemia il numero di famiglie e di persone seguite dalle associazioni assistenziali (Caritas, Sant’Egidio, Croce Rossa, associazioni di volontariato, Protezione Civile), quindi è necessario intervenire potenziando e migliorando la rete dei sussidi e dell’assistenza. Bisogna ripartire dagli anziani e dalle donne, tra le categorie più colpite. C’è bisogno di recuperare l’housing sociale. Occorre aumentare e migliorare servizi alla persona: come nidi e scuole. Il tema della povertà educativa è fondamentale: non tutti hanno avuto a disposizione i mezzi informatici per seguire le lezioni. Attenzione a famiglie e salute. Potenziare l’assistenza psicologica visto che il disagio dettato dalla crisi in corso è micidiale. Resta fermo poi il nodo di salvare il territorio dal rischio idrogeologico, siamo rimasti al 2014. Ci sono poi i temi della mobilità sostenibile, del decoro, delle aree verdi e anche della sicurezza. La Municipalità deve, inoltre, sostenere fortemente la raccolta differenziata anche attraverso iniziative autonome e sperimentali, come ad esempio la promozione della raccolta degli oli esausti e l’istituzione di mercati del riuso. Il tema ambientale è fortemente legato a quello della mobilità. Da questo punto di vista occorrerà calibrare il piano ZTL creando le condizioni affinché esso possa essere esteso e migliorato. Il discorso mobilità riguarda anche le aree esterne al Centro Antico come i Vergini e la Sanità dove negli ultimi anni sono fiorite attività e cresciuto il numero dei visitatori. Anche per questa zona è necessario prevedere piccoli interventi di pedonalizzazione. Il territorio della III Municipalità rappresenta un'importante opportunità per l’economia e il lavoro per l’intera area centrale di Napoli. Negli ultimi anni si è assistito al progressivo allargamento del focus commerciale da destinatari principalmente locali a un potenziale più ampio legato allo sviluppo turistico della città. Da questo punto di vista appare evidente quanto sia importante puntare sulla leva economica del turismo e in generale tutte le attività legate all’accoglienza e all’ospitalità. La nostra Municipalità vanta, in ogni strada, vicolo o piazza, un patrimonio architettonico inestimabile ed unico al mondo, dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità anche per la caratteristica, non comune nei centri storici delle altre città, di essere vissuto da numerosi residenti". 

Negli ultimi anni si è molto discusso del ruolo delle Municipalità a Napoli: cosa ritiene debba cambiare in futuro?

"La Municipalità è, di fatto, l’istituzione più prossima ai cittadini, è in essa che si attua il processo di condivisione delle scelte per la crescita di una comunità, nella Municipalità si ha la possibilità concreta di passare da una democrazia per delega ad una democrazia realmente partecipata. Il percorso di decentramento amministrativo avviato con l’istituzione delle municipalità nel 2006, pur con tante contraddizioni, ha concretizzato un rapporto fiduciario tra i cittadini e l’istituzione ad essi più vicina. Va tuttavia rilevato che senza autonomia finanziaria non può esserci un compiuto decentramento, e quanto previsto dal Regolamento delle Municipalità è stato disatteso e vanificato dal Regolamento di Contabilità emanato nel 2007 dalla Giunta Comunale che di fatto privava le Municipalità di un bilancio autonomo propedeutico al programma di mandato. La nascita della città metropolitana ci dà l’occasione di definire, finalmente un compiuto decentramento amministrativo prevedendo, come da statuto, la costituzione di “ambiti omogenei” all’interno del Comune capoluogo con un numero di abitanti non inferiore a 150.000: la riforma delle municipalità dunque non può ulteriormente attendere. Siamo ad un punto di non ritorno in cui occorre decidere se fare delle Municipalità dei luoghi di partecipazione e di democrazia, nelle quali si attua la politica nella sua accezione più bella, o se archiviarle definitivamente. Per quanto ci compete rivendicheremo il ruolo di avamposto della democrazia e della partecipazione, e saremo vigili affinché la nuova Amministrazione Comunale compia gli ulteriori passi necessari a far diventare le Municipalità dei veri e propri Municipi, dotati di autonomia economica ed operativa, nel rispetto degli indirizzi del Consiglio Comunale e Metropolitano".

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