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Coronavirus, de Magistris: "Da parte del Governo non vedo coraggio"

Il sindaco a Radio Uno: "Siamo in un'economia di guerra, e il pubblico deve intervenire in modo deciso. Altrimenti alla fase 2 molte attività non ci arriveranno"

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris è intervenuto a "Centocittà", su Rai Radio Uno, per parlare della situazione Coronavirus a Napoli e, più in generale, al Sud. 

"Negli ultimi giorni più gente si vede in strada, è vero. Ma nei prossimi tre ponti (Pasqua, 25 aprile e 1 maggio) sarà fondamentale sforzo, altrimenti rendiamo vane le energie spese finora da tutti gli italiani. Napoli ha risposto finora bene e non bisogna mollare. Abbiamo chiuso scuole prima del Governo. Abbiamo visto il dramma del Nord e siamo stati bravi ad anticipare alcune decisioni. Il fatto che non ci sia una pressione forte sugli ospedali, negli ultimi giorni, significa che a situazione è seria ma non drammatica. Ciononostante va sottolineato che la Regione Campania ha fatto pochi tamponi". 

"Il rapporto dello Svimez? L'epidemia sociale ed economica è drammatica. Attenzione a non aspettare per programmare. Adesso siamo in un economia di guerra. Se fossimo stati attenti ai vincoli di bilancio non avremmo potuto fare niente. Dobbiamo far sì che quando comincerà la fase 2 le attività siano ancora in piedi. Lo Stato deve fare di più, non vedo quel coraggio da economia di guerra. Deve intervenire il pubblico. Ma combattiamo a mani nude. Se il Governo non interviene con fondi ai Comuni l'Italia crolla". 

Consegne a domicilio

"E' sbagliato vietarle per problema sanitario. Così evitiamo assembramenti. Farsi consegnare a casa un piatto di pasta, una pastiera, una pizza significa anche alimentare una piccola fiammella economica, farla riaccendere. Poi il Governo deve immettere liquidità in persone senza reddito". 

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