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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Vomero

V Municipalità, l'intervista al candidato presidente Papa: "Il quartiere che costruiremo non può prescindere dalla sicurezza"

"Il quartiere che verrà, dovrà valorizzare anche il verde pubblico", spiega il candidato presidente per la lista Lega - Prima Napoli

Non solo per l’elezione del nuovo sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale. A Napoli domenica 3 e lunedì 4 ottobre si voterà anche per l’elezione dei nuovi presidenti municipali e per il rinnovo dei consigli. Alla V Municipalità Arenella Vomero, tra le candidate e i candidati in corsa per la successione del presidente uscente Paolo De Luca, c’è Emanuele Papa, candidato presidente per la lista Lega - Prima Napoli, che ha risposto alle nostre domande: 

Come è maturata la decisione di candidarsi alla Presidenza della V Municipalità?

"La mia candidatura nasce da un percorso entusiasmante fatto di anni di militanza politica e sociale, fatta di ascolto della cittadinanza di cui ci siamo sempre fatti difensori, oltre che megafono delle loro istanze. Insieme alla comunità umana e politica che mi sostiene, abbiamo ritenuto opportuno cercare di dare delle risposte ancor più concrete e fattive all'interno del consesso amministrativo più prossimo alla cittadinanza. I problemi dei miei concittadini sono i nostri stessi problemi ed è per questo che mossi da passione e spirito di comunità non possiamo restare inermi nell'assistere allo sfacelo amministrativo delle sinistre di cui siamo stati vittime negli ultimi decenni. Ho l'onore di rappresentare uomini e donne perbene, professionisti, giovani, (io stesso sono il candidato presidente più giovane di Napoli), una squadra che può davvero risollevare le sorti del nostro amato territorio. Questi sono i quartieri che amo ed è qui che vogliamo coltivare i nostri interessi e far crescere i nostri figli, per questo dobbiamo renderlo un posto migliore".

Da cosa deve ripartire, a suo parere, il territorio della V Municipalità e cosa, invece, cambierebbe nel caso in cui fosse eletto Presidente.

"Ripartiamo dal patrimonio artistico, storico e culturale che offre la nostra terra, ripartiamo dalla tradizione, dal senso di appartenenza che ci lega indissolubilmente al nostro quartiere. Per ripartire, però, c'è bisogno di sfruttare e valorizzare quel che la storia e la natura ci hanno donato, ed è per questo che è necessario mettere in campo, in sinergia con gli altri enti responsabili, energici interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per la valorizzazione dei luoghi di interesse come ad esempio San Martino, la Villa Floridiana, lo Stadio Collana e altri ancora. E' necessario rivedere ed incrementare tutto ciò che concerne il turismo con info point ed un incremento dei servizi logistici e ricettivi. Il quartiere che costruiremo non può prescindere dalla sicurezza, con maggiori presidi delle forze dell'ordine, incremento dei sistemi di video sorveglianza, dissuasori di velocità nei punti a rischio, e un programma serio per regolare la movida notturna. Il quartiere che verrà, dovrà valorizzare il verde pubblico (cartina al tornasole della pessima amministrazione uscente) garantendo aree gioco per bambini, aree per anziani e aree cani sicure e dignitose. Miriamo, infine, al portare a termine e a consegnare finalmente ai cittadini, 'La Casa della socialità' in via Menzinger, opera inaugurata in pompa magna ed abbandonata senza aver mai ospitato neanche una singola attività sociale, e l'area verde dell'ex gasometro in viale Raffaello, i cui farraginosi lavori ventennali ancora non ne hanno permesso l'apertura. Il faro della nostra attività amministrativa sarà quello di garantire l'ordinario, per poi puntare in alto, molto in alto". 

Negli ultimi anni si è molto discusso del ruolo delle Municipalità a Napoli: cosa ritiene debba cambiare in futuro?

"La municipalità, nonostante i continui attacchi mediatici ricevuti, resta il collante tra il cittadino e la politica, resta il primo anello della filiera istituzionale che arriva dai quartieri fino al Parlamento Europeo, resta e deve restare un primo luogo di fattiva dialettica e motore della partecipazione dal basso. È chiaro però che i mezzi di cui dispone siano esigui, ed è per questo che Napoli necessita di un reale decentramento amministrativo che dia alle municipalità maggiori autonomie, maggiori competenze e maggiori capacità di spesa, senza le quali, purtroppo, rischia di rimanere un ente non sempre in grado di mettere in campo efficaci politiche risolutive". 

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