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Elezioni comunali 2011

Bersani: “Non possiamo consegnare la città a Berlusconi e Cosentino”

Il segretario del Pd lancia la candidatura a sindaco di Napoli di Mario Morcone. "È la scelta giusta per domare i problemi seri di una città come questa". Dieci i punti del suo programma

La settimana che conduce alla scadenza del termine per la presentazione delle liste si apre con l’iniziativa "Legalità è sviluppo” al Teatro Mediterraneo. Ma il Segretario democratico Pierluigi Bersani non trova un’atmosfera calda. Molte sono infatti le poltroncine rosse che rimangono vuote nel Teatro all’interno della Mostra d’Oltremare. In prima fila c’è il sindaco uscente, Rosa Russo Jervolino. Qualche fila più dietro, seduto a fianco al Vicesindaco Tino Santangelo, c’è l’ex Governatore Antonio Bassolino. Sul palco anche il Segretario Regionale del partito Enzo Amendola.

Ad aprire la kermesse è il commissario cittadino del PD, Andrea Orlando. Tematiche nazionali e locali si intrecciano. “Battere la destra e far vincere il centrosinistra è l’unico modo per rimettere il tema del mezzogiorno al centro del dibattito nazionale”. Poi la legalità: “Non è un tema astratto. Si tratta di una questione politica”. Il ragionamento di Orlando si sposta sulle alleanze: “Noi vogliamo allearci con chi vuole battere le destre, non con chi fa calcoli di bottega”. E ancora: “I criteri di composizione delle liste. Abbiamo applicato il codice antimafia varato dalla commissione nazionale antimafia e il etico del partito. Massima trasparenza, presupposto per avere una classe dirigente libera ed autorevole”. Ma il responsabile giustizia del PD non risparmia una stoccata a Luigi de Magistris: “Non si può essere intransigenti con gli altri e indulgenti con se stessi” , Il riferimento è all’ex pm che proprio la settimana scorsa ha chiesto l’immunità nell’ambito della vicenda Bagnolifutura. "L’alternativa a Napoli passa solo per il PD, sostenendo in questa sfida Mario Morcone”.
 

Pierluigi Bersani lancia la candidatura di Morcone

Il Prefetto esordisce salutando il Sindaco e l’ex presidente della Regione ”Al di là dei giudizi, sono due persone che hanno amato e amano Napoli”. Poi il discorso si sposta sulle sensazioni di queste prime settimane di campagna elettorale. “Ho avvertito una perdita di perdita della dimensione di appartenenza ad una collettività”. “Primo obiettivo, dunque, consolidare la coesione sociale e ricostruire l’identità comunitaria”. Il rispetto delle regole la legalità come strumenti. È necessaria per Morcone “una nuova partecipazione dei cittadini al progetto di rilancio dei prossimi 5 anni”. Poi i temi caldi. I rifiuti. “In questi ultimi anni un intreccio di interessi ha condizionato le scelte rischiando, qualche volta ingiustamente, di scaricare mediaticamente responsabilità sulle passate amministrazioni. Ma bisogna ricordare le promesse non mantenute dal Governo, le illusioni mediatiche propinate come gesti risolutivi, un progetto per il futuro che rimane ancora incerto. Mi sono impegnato nei primi 100 giorni raccolta differenziata al 50% in tutta la città e sono sicuro che potremo farlo, non bastano le Istituzioni da sole; è necessaria una grande mobilitazione di società civile e dei cittadini e di quei commercianti. I cittadini di Napoli sono pronti ad affrontare questa sfida. Il turismo sta pagando un conto salato in termini di sviluppo e di occupazione; un danno che pesa sull’immagine della città”.

La ricetta di Morcone per provare a venire fuori: “Dobbiamo essere protagonisti di una nuova stagione, è necessaria una forte alleanza dell’economia sana della città, delle Istituzioni e dei cittadini che segnino un nuovo percorso di diritti e legalità e quindi di sviluppo. Il rispetto delle regole è vincente, c’è bisogno di un impegno particolare per le periferie”. “Il nostro programma - prosegue Morcone - sarà composto da 10 punti, non da 72 " (quello annunciato da Lettieri ndr). Un tema che sta a cuore Morcone - prefetto per i beni confiscati alle mafie - è “il riutilizzo sociale dei beni dei camorristi, un segnale forte di riscatto ed un’occasione da non mancare sia come intervento nel sociale sia sul terreno dell’occupazione. L’unica legge che non sono disposto a rispettare è quella del più forte”.

Tocca a Bersani concludere la manifestazione. “Mario Morcone non è un candidato di partito, Il PD lo sostiene unitamente, malgrado le tribolazioni che abbiamo avuto”.il riferimento è alle primarie. “Ma adesso dobbiamo cacciare tutto l’orgoglio del PD, l’orgoglio di portare a Palazzo San Giacomo un nuovo Sindaco”. Bersani elenca i pregi di Morcone: “Per autorevolezza, moralità, per professionalità, temperamento, serenità di carattere; è l’uomo giusto per provare a domare i problemi di questa città”. C’è bisogno di “riscossa civica in tutti i luoghi del paese per reagire alla sfiducia nei confronti della politica. E mi rifiuto di commentare Berlusconi e i suoi processi, l’Italia sta deragliando nel frattempo”. Sotto accusa il fallimento della politica economica del governo, e anche i ‘miracoli ambulanti’ del presidente del Consiglio: “Dall’Aquila a Lampedusa, passando per Napoli. A dicembre disse che l’emergenza rifiuti era finita. Non era vero”. Bersani ribadisce poi la valenza nazionale di queste elezioni amministrative.“Sarà un voto per le città, ma anche per questo paese”. D’altronde, riflette il Segretario PD: “Quanto tempo vogliono governare prima che sia colpa loro? Continuano a prendersela con tutti. Negli ultimi 10 anni sono stati al governo otto, e venuto il tempo di giudicare”. Bersani prova infine a scaldare la platea: “Non è possibile consegnare questa città a Berlusconi e Cosentino, il resto sono ammennicoli”. La carica arriva dalle parole finali: “Non guardiamo indietro, guardiamo avanti. Mettiamoci convinzione, mettiamocela tutta. La speranza deve diventare governo”.

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