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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni comunali 2011

Elezioni, Pasquino: "La politica non è una cosa sporca". L'intervista

Il candidato a sindaco di Napoli per il Terzo Polo: "Vorrei che questa città fosse governata in condizioni di normalità, con la possibilità per i giovani di vedere un futuro pur nelle difficoltà del momento"

È un calabrese doc il Professor Raimondo Pasquino, 68 anni, da 47 a Napoli. Candidato a sindaco di Napoli per il Terzo Polo, su Pasquino è ricaduta la scelta di Casini, Fini e Rutelli. Dal 2001 è Rettore dell’Università di Salerno e più volte in passato è stato un ‘papabile’ candidato del centrosinistra. Cinque anni fa, dopo il primo mandato Jervolino, e poco più di un anno fa, quando il PD ragionava con l’UDC sull’ipotesi di candidare lui alla successione di Antonio Bassolino a Palazzo Santa Lucia. Eredità finita poi nelle mani di Stefano Caldoro. Anche un’esperienza da sindaco nella sua lunga carriera. Quella di primo cittadino nel comune di San Giorgio a Cremano, paese natio di Troisi. Quattro le liste che sostengono la corsa di Raimondo Pasquino: accanto all’UDC, FLI, e all’API di  Rutelli, si aggiunge una lista civica ‘La città con Pasquino sindaco’.  

Rettore Pasquino, spesso il suo nome è stato fatto in passato come possibile candidato. Sia nel 2006, per il centrosinistra come successore al primo mandato della Jervolino, ma anche di recente, alle ultime elezioni Regionali, come possibile candidato per il centrosinistra. Adesso la candidatura si è concretizzata per il Terzo polo, al comune di Napoli. Come è nato il tutto?

Cinque anni fa venne fatto il mio nome da De Mita e la dirigenza nazionale della ‘Margherita’, pur non appartenendo io a quel partito. Perché gli ideali ai quali io faccio riferimento sono quelli di un cattolico democratico che si ritrovavano pienamente in quel partito. Quindi la mia candidatura sarebbe stata da uomo senza tessere, ma con idealità di quel tipo. Successivamente, quando si è parlato di una mia possibile candidatura alla Regione, lo si è fatto in un’ottica di alleanza che vedeva l’UDC con il PD, ma senza che io avessi alcuna tessera di partito. Adesso, quando mi ha chiamato Pier Ferdinando Casini, ho chiarito che avrei dato la mia adesione se ci fosse stato un progetto politico nuovo per mettere insieme cattoliche  liberali, cioè tutte quelle anime che sono rappresentate nel Terzo Polo. Per quanto mi riguarda ho anche aggiunto, per poter dare un senso a questa partecipazione, che io potessi chiamare a partecipare la società civile. Mi è stato detto che potevo farlo, l’ho fatto, e la città ha risposto. Ora bisogna vedere quanti consensi si riusciranno a raccogliere.

In queste settimane si è discusso molto di liste pulite, durante il confronto tra candidati c’è stato uno scontro abbastanza duro tra lei ed il candidato del centrodestra Lettieri.

Non avrei sicuramente contestato nulla a Lettieri se avesse detto in modo corretto:‘Ho sbagliato, scusate tanto, non lo farò più’. Invece, lui nella conclusione del suo intervento ha detto ‘Può succedere a tutti’. Quando in realtà sappiamo bene che quei personaggi sono stati allontanati da tutti, ed hanno invece ritrovato spazio nelle sue liste; quando lui dice che 11 liste lo fanno diventare Sindaco, dimostra di avere disprezzo per la città, perché non sono 11 liste che fanno diventare sindaco un candidato, bensì i cittadini. Allora gli ho chiesto: ‘Perché non hai firmato il documento sulla legalità ? Se l’ avessi firmato si sarebbe dimostrato la tua buonafede’. Alla fine del dibattito ha inoltre ha aggiunto di non aver ricevuto nessuna richiesta di firmare il documento. Ma io il documento l’ho firmato pubblicamente, e lui non c’era. Morcone almeno non si e’ giustificato dicendo di non saperlo. Poi dopo ha anche detto: ‘Va bene, ora firmiamo un accordo…’ Ma quale accordo…? Ormai Lettieri si e’ raccolto l’immondizia nelle liste, lanciando un messaggio sbagliato alla città e cioè ‘Prendere chiunque in lista, perché il numero e’ forza. Non e’ necessario fare liste pulite per avvicinare i giovani alla politica’ e allora in quel momento si perdono le staffe. Io non le ho perse, gli ho solo contestato che ci ci deve essere un’etica comportamentale in politica, se vogliamo che i giovani si avvicinino alla politica. Ma non tutti lo vogliono.

Passiamo ai programmi: quali le priorità di Raimondo Pasquino per Napoli ?

Vorrei che questa fosse una città normale, governata in condizioni di normalità, senza leggi speciali per intenderci. Senza emergenze, con la possibilità per i giovani di vedere un futuro nella loro città. Pur nelle difficoltà del momento storico. Difficoltà tipiche di una città del Sud. Da troppi anni, ben dieci, in Italia governa Berlusconi e a Napoli non si è visto neanche un posto di lavoro. Eppure è della scorsa settimana una notizia che mi ha colpito. Nella scelta del nuovo direttore generale del ministero dell’Università’ e della ricerca scientifica, in sostituzione del direttore che si è dimesso Marco Tommasi, che se ne e’ andato a Trento, invece di scegliere un direttore esperto, capace di governare il sistema universitario, hanno scelto un trentenne che ha solo un titolo: di essere del Nord e di fare il direttore amministrativo ad Udine. Questo e’ il sistema di governo del nostro paese. Nei confronti di questo sistema, tutti coloro i quali seguono l’ideologia di Berlusconi hanno soltanto un atteggiamento di subordinazione, senza alcuna dignità di amministratori, ma soprattutto senza alcuna dignità di uomini liberi.

Lei è il Rettore di un’importante Ateneo campano, l’Università di Salerno. Immagino che avrà a cuore i problemi dei giovani. Quali le politiche da adottare a suo avviso?

I giovani vanno aiutati a capire che la politica non è una cosa sporca perché il futuro della città è nelle mani dei giovani per quanto riguarda la loro collocazione professionale del domani, la classe dirigente, ma anche tutte le attività che devono caratterizzare una città: quelle culturali, quelle sportive ad esempio. Il giovane rappresenta la vitalità di una nazione e di una città, però, va aiutato. E allora quali politiche per i giovani: una politica per la casa, per il lavoro, per lo sport ed il tempo libero. Attivare meccanismi di partecipazione attiva e propositiva dei giovani a tutte le funzioni che caratterizzano una città. La nostra città e’ giovane ma ha ragiona in modo antico. Ha il maggior numero di giovani, e poi i giovani vengono penalizzati perché la distribuzione delle risorse viene fatta invece in base all’età anagrafica, senza dare niente ai giovani. Siamo una città non da’ una prospettiva di lavoro, nessuna possibilità affinché un giovane possa immaginare di sposarsi, trovare un lavoro e avere una casa senza abbandonare Napoli. Il nostro centro storico è abbandonato, così come anche le zone più periferiche, che sono degradate e abbandonate.

Problema rifiuti. Come affrontarlo?

La città di Napoli non può essere un’eccezione nel mondo per la negatività nel non voler fare la raccolta differenziata. La differenziata, nelle Municipalità nelle quali è partita. ha avuto ottimi risultati. La risposta politica è la disorganizzazione; la risposta politica è fare un’ulteriore termovalorizzatore a Napoli Est. Quando di tutto c’e’ bisogno, tranne che di un altro termovalorizzatore, al meno che non ci spieghino a che cosa serve. Mi spiego: una volta potenziata la raccolta differenziata, che per legge deve arrivare al 65%, il termovalorizzatore di Acerra è stato costruito con una potenzialità tale da bruciare tutta l’rsu rimanente, il 35% che serve da combustibile per produrre energia. Questa percentuale non supera le 550mila tonnellate all’anno, ed ècomunque inferiore a 600mila tonnellate che è invece la potenzialità di Acerra.

Campagna elettorale: quali le sue sensazioni circa questa campagna elettorale che sta per volgere al termine ? Non si sono visti molti suoi manifesti in giro in verità, da che dipende? Un bilancio di questi mesi di campagna elettorale?

Per quanto riguarda i miei manifesti, in molti casi sono il risultato di una cattiva affissione di cui io non ho nessuna responsabilità. Io credo che i manifesti debbano servire soltanto per rappresentare un candidato nel modo più soft possibile. Viceversa quando si affiggono fuori dagli spazi è una dimostrazione di disprezzo nei confronti della città ed è il frutto anche di un’ignoranza da parte degli attacchini, ma anche di chi crede che attaccando dei manifesti in più possa prendere maggiori voti. Io non la penso così. Detto ciò, questa campagna elettorale ha dimostrato tutta l’insufficienza di una programmazione da parte di chi, sentendosi vincitore, non vuole confrontarsi con gli altri. Abbiamo assistito all’imbarbarimento della competizione  elettorale con alcuni episodi, mi riferisco all’accoltellamento di alcuni studenti alla Facoltà di lettere, poi la contestazione a Lettieri, di cui si è parlato molto anche fuori Napoli. Nei termini in cui è stata mostrata si potrebbe pensare che a Napoli non si può fare neanche campagna elettorale, ma non e’ andata esattamente così. Tutto questo però e’ il risultato soprattutto della legittimazione politica di chi facendo il nazista si è permesso di festeggiare anche il compleanno di Hitler. Comportamento che io ho stigmatizzato con forza, perché si tratta di infantilismi politici. Atteggiamenti che però, nel momento in cui non si emarginano rischiano di far ricadere la città in un clima da anni’50, quando si discuteva a suon di mazzate. E negli anni ’60 , quando fascisti e comunisti si davano botte nelle università, ma mai a discutere su un vero problema. Noi abbiamo mille problemi, possiamo avere mille soluzioni, e possiamo confrontarci sulle soluzioni. Ma che ci si confronti sui problemi e sulle soluzioni e’ un atto dovuto in democrazia. Se qualche candidato non lo fa ne paga le conseguenze.

Il rapporto con gli altri candidati?

De Magistris mi sembra un po’ vuoto di contenuti, pensa che tutto si risolva con le manette e con il sospetto. Ma non si rende conto che il sospetto è come un venticello, se lo facciamo soffiare rischia poi di far  diventare tutto molto più ingovernabile di quanto non sia la situazione. Nei confronti dei problemi noi dobbiamo confrontarci. Ho un ottimo rapporto sia con Fico che con Di Monda, e anche con Morcone con il quale su alcuni punti ci sono state delle convergenze nel corso di alcuni dibattiti cui abbiamo partecipato.

La rosa dei candidati in campo è molto ampia, in che rapporti è con gli altri candidati ? È plausibile, considerata la frammentazione, che si andrà al ballottaggio. Quale sarà la vostra posizione in tal caso?

Questa domanda non me la può fare, io sono superstizioso! Ho partecipato a tantissime elezioni in vita mia e non ho mai perso. Sicuramente questa è una scalata difficile, ma le sfide difficili mi piacciono, e allora dopo noi vedremo quale sarà il risultato, ne parleremo dopo. Ad ogni modo penso proprio che Morcone mi appoggerà al ballottaggio…

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