Ambrosino: "I cittadini spesso votano senza conoscere". L'intervista
Il consigliere ha abbandonato il Pdl per passare al FLI, partito con il quale ha deciso di candidarsi. "Non amo parlare delle cose che ho fatto, preferisco parlare di ciò che devo ancora realizzare"
Lunga esperienza amministrativa per Raffaele Ambrosino. Nel 1997 viene eletto consigliere di circoscrizione a Secondigliano. Nel 2001 diventa consigliere comunale per la prima volta, ricoprendo il ruolo di Presidente della commissione urbanistica. Cinque anni fa Ambrosino fu eletto nelle fila di Forza Italia con 1800 preferenze. Viene eletto capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, ruolo che ha ricoperto per 2 anni circa, fino alla fondazione, cioè del PDL. La fusione in un solo gruppo comporta il passaggio di consegne ad un esponente ex AN, Carlo La Mura. A poche settimane dalla composizione delle liste, Raffaele Ambrosino decide di ‘cambiare aria’, abbandona il PDL e passa al FLI, partito con il quale ha deciso di candidarsi. Insieme a molti esponenti locali del PDL. (Diodato, Santoro ecc. ndr).
Consigliere Ambrosino, a poche settimane dal voto è avvenuto il suo passaggio dal PDL alla compagine ‘finiana’, il FLI. Ci spiega come è avvenuto?
Innanzitutto vorrei specificare una cosa circa i tempi. Ho inteso concludere il mio mandato così come avevano stabilito i miei elettori che mi hanno eletto con Forza Italia. Poi ovviamente Forza Italia è confluita nel PDL, naturalmente un mio passaggio in questo nuovo passaggio va di pari passo con il giudizio dei miei elettori. Saranno loro a giudicare la bontà della mia scelta. Non sono uno dei cosiddetti ‘voltagabbana’ che in corso d’opera cambiano partito. Io ho chiuso il mandato che avevo ricevuto 5 anni fa e mi sottopongo al loro giudizio con un’altra veste, quella di Futuro e Libertà.
Quali i motivi alla base della sua scelta di abbandonare il PDL?
Non rinnego assolutamente niente del mio passato in Forza Italia e quindi come sostenitore di Berlusconi. Però ho potuto appurare che negli ultimi 18 mesi la figura del Presidente non è stata più la stessa per tutta una serie di motivi, vicende personali a parte. Mi riferisco a questioni politiche. Il governo procede a chiara trazione leghista,e ciò si ripercuote su tutta l’azione di governo, a partire da quelle economiche. Ma soprattutto sulla nostra Regione e sulla città di Napoli. Ma ci sono altri due che hanno contribuito alla mia scelta.
Quali sono?
La qualità della classe dirigente locale del PDL con la quale non ho mai avuto buoni rapporti e di cui non condivido figure e azioni politiche. Ritengo inoltre che Lettieri sia un candidato discutibile almeno sotto l’aspetto della sua provenienza. A tal proposito voglio ricordare il mio passato da presidente della commissione urbanistica nella precedente consiliatura(dal 2001 al 2006). Ed io ricordo benissimo che quando convocavo Lettieri che all’epoca era presidente degli industriali, c’era la consapevolezza da parte di tutti che si stava ricevendo un riferimento di Antonio Bassolino. Tutti noi del centrodestra, e anche i colleghi del centrosinistra, sapevamo benissimo che di fronte a noi sedeva un simpatizzante del centrosinistra, o comunque un personaggio legato a doppio filo con l’ex governatore. Per questi motivi mi sembra un po’ una scelta nel segno della continuità questa candidatura.
Se volessimo fare un bilancio di questi anni da consigliere?
Sarebbe troppo facile e demagogico dire che la Jervolino è stata disastrosa in tutti i campi. Non è solo opinione comune, risulta anche dai sondaggi e dalle ricerche qualificate che la qualità della vita nella nostra città è ridotta ai minimi termini. Mi unisco a tutte le persone che dicono che il sindaco è una bravissima persona, istituzionalmente corretta. ma questo non basta. Ci sono tante brave persone, istituzionalmente corrette che sanno però anche governare una città. Il sindaco invece ha dimostrato capacità di governo molto scarse. Io l’ho sempre paragonata alla ‘Presidente della Repubblica di Napoli’, le piace essere presente agli eventi, ai tagli dei nastri, alle manifestazioni ed alle conferenze stampa; ma poi quando si trattava di risolvere effettivamente i problemi, di battere i pugni sul tavolo prima con il governo Prodi, poi con il governo Berlusconi, ma anche con altri soggetti istituzionali, sono emersi tutti i suoi limiti.
Molte sono state anche le sue battaglie personali da consigliere: quale le sta più a cuore?
Io non amo parlare delle cose che ho fatto e che ho realizzato. Mi piace parlare delle cose che invece devo ancora realizzare. Sono tante le battaglie che ho portato avanti, e se dovessi focalizzare l’attenzione su una in particolare non saprei da dove partire. Sicuramente quella che mi sta più a cuore è una battaglia che però non ho ancora vinto, e mi riprometto di continuare a farlo, qualora dovessi essere rieletto. Mi riferisco alla riqualificazione delle caserme di Miano, al confine con Scampia. Conoscendo bene quel territorio, sia da un punto di vista urbanistico che socialmente, posso affermare che da quei luoghi potrebbe rinascere l’area nord. Se si riuscisse a metterle nella disponibilità del Comune, proprio su quelle aree, si potrebbero realizzare una cittadella dello sport e della musica. contribuirebbe all’avvio di un rilancio della periferia, dell’intera area Nord, un territorio in cui si spaccia droga e si spara ed in cui e’ sicuramente più difficile vivere. Sarà uno dei capisaldi della mia battaglia.
Lei ha indicato dieci priorità nel suo programma che corrispondono a quelle che dovrebbe seguire la prossima amministrazione: è così ?
La cosa fondamentale per una città, per un sindaco, per un’amministrazione è una cosa semplice: manutenere la città. Fare in modo che le strade non siano dissestate, la manutenzione degli edifici scolastici, incrementare la raccolta differenziata porta a porta, e poi c’è bisogno di politiche sociali che diano assistenza ai disabili ed agli anziani, e non a chi invece ha bisogno di un posto di lavoro nel sociale. Ci sono delle situazioni al Comune di Napoli che andrebbero monitorate e radiografate dalla Corte dei Conti.
A quali situazioni si riferisce?
Mi riferisco a quei 250 milioni di euro di cui parla l’Assessore Riccio, spesi in tre anni per le politiche sociali. La gran parte di questi soldi non arrivano direttamente a chi ha bisogno, ma finiscono all’assistenzialismo, a chi lavora nelle partecipate del comune che si occupano di politiche sociali. Il capitolo e’ sempre quello delle politiche sociali, la destinazione e’ diversa. Voglio fare un esempio, a rischio di essere querelato. Anzi se qualcuno mi querela mi fa un piacere così vediamo se ho ragione o no. Ad esempio. Per il trasporto con un pulmino da casa a scuola e viceversa, per ogni singolo disabile nella nostra città, noi spendiamo 40mila euro l’anno, attraverso la partecipata del comune ‘Napoli Sociale’. Nel comune di Milano, lo stesso servizio costa 3mila euro l’anno. Vuole sapere qual è la differenza? A Milano viene affidato questo servizio a seguito di una gara tra cooperative. Il comune di Napoli invece, svolge questa attività attraverso la sua partecipata, ‘Napoli Sociale’, che fa parte dei famosi ‘carrozzoni clientelari’. I costi personale e di gestione di questa partecipata sono talmente elevati che se ripartiti sul costo di trasporto per ogni disabile raggiungiamo la cifra astronomica di 40mila euro. A proposito di questo c’e’ una mia denuncia alla Corte dei Conti. Denuncia su cui aspetto ancora una risposta, mi auguro arrivi nelle prossime settimane…
Cambi di casacca. Che idea si è fatto rispetto a questo argomento ? il consiglio comunale uscente è stato ricco di casi del genere.
Io non penso che il cambio di casacca sia uno scandalo perché esistono anche le motivazioni. Il vero scandalo è l’inattività del consigliere comunale. I giornali molto spesso sono attenti ai cambi di casacca perché sono visibili, magari uno passa per esempio da Casini a Mastella, poi con Fini e infine con Berlusconi..ma non e’ questo il vero problema: va bene anche cambiare idea, ma il problema vero è un altro: cosa ha prodotto ogni singolo consigliere ? Quale contributo ha dato alla sua città? Io non sono abituato a parlare contro i colleghi, però una cosa la devo dire: se i cittadini guardassero effettivamente l’operato dei consiglieri e il segno che essi hanno lasciato nell’amministrazione pubblica, la gran parte dei miei ex colleghi, il 90% di loro si sono ricandidati, e sicuramente verranno rieletti. Mentre qualcuno si occupava della città, dei problemi reali, altri invece pensavano ad accumulare consenso. Questa e’ la verità. Ma anche i cittadini hanno una grande responsabilità…
I cittadini? Quale sarebbe?
I cittadini hanno una grandissima colpa a mio avviso: quella di votare senza conoscere. Si potrebbe parafrasare una frase di Einaudi: ‘Conoscere per deliberare’ cambiandola in ‘Conoscere per votare’, conoscere chi si sta votando. Cosa che troppo spesso, almeno in questa città, non viene fatta.
Campagna elettorale: come sta andando? Quali sono i suoi riscontri circa questa nuova avventura nel FLI?
In questo nuovo partito c’e’ una volontà di cambiare il centrodestra. Propone un centrodestra europeo, liberale. Su questo punto ho trovato una grandissima condivisione tra gli elettori di centrodestra delusi dal populismo di cui ormai e’ pervaso il Popolo delle Libertà. ne ho trovati tanti continuo a trovarne molti lungo il mio cammino. So di avere un consenso trasversale, anche da parte di amici che sono normalmente di sinistra, potendo operate anche con il voto disgiunto. Mi sostengono per il lavoro che (loro) dicono che ho io fatto, è un riconoscimento..Tutto questo mi porta ad essere molto fiducioso per il risultato. La nostra lista non prenderà molti consiglieri, 2-3, massimo 4 consiglieri. Spero di ottenere il miglior risultato possibile, se lo vorranno i cittadini. Niente di più.
Ballottaggio, molto probabilmente ci sarà. Quale sarà a suo avviso l’orientamento del Terzo polo?
Naturalmente il terzo polo dovrebbe guardare alla sua destra. Quindi se al secondo turno dovessero andare Lettieri da un lato e de Magistris o Morcone per il centrosinistra, penso che noi dovremmo guardare ad un accordo con il centrodestra e con Gianni Lettieri. Ma un nostro eventuale accordo avrà delle condizioni stringenti, come quella per esempio di essere certi che l’eventuale giunta sia libera da ogni condizionamento da parte di personaggi del partito che noi da sempre contestiamo (i vertici regionali ndr). Se ciò non dovesse avvenire lasceremo una libera scelta ai nostri elettori. Questa e’ la mia personale opinione, non quella del partito chiaramente…
Qualcuno invece ha interpretato la presentazione di un candidato presidente del terzo polo, in tutte le 10 Municipalità, come il segnale di un accordo già scritto col centrosinistra. Cosa c’è di vero?
Si è trattata di una scelta di coraggio perché sarebbe stato difficile spiegare ai nostri elettori i motivi per cui dovevano votare Pasquino e per il ‘Terzo Polo’ se già c’era un anticipo di accordo nelle Municipalità. A quel punto, l’elettore più avveduto avrebbe votato direttamente per Lettieri. Questa tornata elettorale rappresenta anche un test per il ‘Polo della Nazione’, che si propone al centro, come alternativa sia al centrodestra che al centrosinistra. Noi siamo qui ed aspettiamo il risultato, il giudizio degli elettori. Con fiducia che il lavoro quotidiano ci ha dato. Rispetto al fatto che si continua a sentire che noi potremo appoggiare la sinistra, dico che sono tutte cose strumentali.