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Elezioni comunali 2011

Elezioni 2011, guida al voto: tutte le informazioni

Un vademecum utile per i cittadini chiamati al voto il 15 e 16 maggio 2011. Come votare, cosa è vietato fare nel seggio elettorale e come comportarsi dopo le votazioni

Il 15 e 16 maggio 2011 si vota per le elezioni comunali. L’eventuale turno di ballottaggio è previsto due settimane dopo. Ma quali sono le “regole” che stanno alla base di queste elezioni? E come si deve votare?

SISTEMA ELETTORALE - Si chiama “proporzionale con premio di maggioranza”. Ciò significa che alla coalizione del candidato a sindaco vincente è assegnato un premio di consiglieri in sovrappiù rispetto a quanti ne avrebbe diritto rispetto ai voti conquistati. Per i comuni superiori a 15mila abitanti tale premio consente alla coalizione vincente di ottenere il 66% dei consiglieri comunali; per i comuni inferiori il premio è del 60%.

BALLOTTAGGIO NEI COMUNI SUPERIORI - Nei comuni superiori a 15mila abitanti, se nessun candidato a sindaco ha superato il 50% dei voti espressi al primo turno, accedono al secondo turno (di ballottaggio) i due candidati a sindaco più votati. Tra il primo e il secondo turno sono possibili gli “accorpamenti”: in tal caso una o più liste tra quelle eliminate al primo turno può unirsi a una delle due coalizioni ammesse al ballottaggio.

LA SCHEDA ELETTORALE - Nei comuni inferiori non sono ammesse le coalizioni, pertanto ogni candidato a sindaco è collegato a una sola lista.  
Nei comuni superiori, invece, le coalizioni sono ammesse: pertanto ogni candidato a sindaco è collegato a una o più liste che lo appoggiano.

COME SI VOTA (COMUNI INFERIORI) - Nei comuni inferiori si vota barrando il simbolo e/o il nome (prestampato) del candidato a sindaco prescelto.

COME SI VOTA (COMUNI SUPERIORI) - Nei comuni superiori si vota barrando il nome (prestampato) del candidato a sindaco e/o il simbolo di una lista.
Attenzione: se si barra soltanto un simbolo, il voto è automaticamente trasmesso anche al candidato a sindaco sostenuto dalla lista prescelta. Se si barra soltanto il nome di un candidato a sindaco, il voto non è automaticamente trasferito ad alcuna lista.

LASCIARE IN BIANCO O ANNULLARE LA SCHEDA
- E’ facoltà dell’elettore lasciare la scheda in bianco o annullarla in vario modo. Il suo “non voto” è diverso da quello di chi sta a casa, perché viene conteggiato tra i voti espressi.

VOTO DISGIUNTO - Nei comuni superiori è ammesso il voto disgiunto. E’ possibile cioè barrare il nome di un candidato a sindaco e il simbolo di una lista che sostiene un altro candidato a sindaco. Nei comuni inferiori il voto disgiunto non è ammesso: esercitarlo equivale a invalidare la scheda.

PREFERENZE - E’ possibile esercitare il voto di preferenza per un solo candidato al consiglio comunale. Sulla scheda, accanto ad ogni simbolo è prestampata una linea tratteggiata su cui si può scrivere il cognome di un candidato al consiglio comunale. Se si vuole esercitare questa possibilità, occorre barrare un simbolo e scrivere il cognome di un candidato di quella lista. Attenzione: non è possibile votare per un candidato al consiglio comunale (scrivendo il suo cognome) e barrare il simbolo di un’altra lista. Così facendo, la scheda verrebbe invalidata.

VOTO NON VALIDO - Ogni elemento che possa rendere riconoscibile il voto comporta la nullità dello stesso. Ad esempio, non si può barrare un simbolo facendo uscire il tratto di matita molto oltre il cerchio, fino a “invadere” altri simboli o altri rettangoli. Non si può apporre altro che la “X” per barrare simbolo e/o nome del candidato a sindaco, quindi ad esempio tracciare una “V” comporta nullità del voto, così come scrivere a mano il cognome di un candidato a sindaco (che va invece barrato, perché è prestampato). Il voto viene invalidato anche se si barra più di un simbolo e/o più di un nome di candidati a sindaco.

SE CI SI SBAGLIA? - Prima di aver riposto la scheda nell’urna è possibile chiedere al presidente di seggio (o, se non presente al momento, al suo vice) una nuova scheda in sostituzione di quella usata. Occorrerà verificare che la scheda sbagliata venga annullata dal presidente e riposta in un contenitore a parte. Se invece ci si rende conto di avere sbagliato a votare dopo che la propria scheda è stata riposta nell’urna ufficiale, non si può più tornare indietro.

NEL SEGGIO ELETTORALE
E' VIETATO... - Fotografare o filmare il proprio voto, parlare di politica e/o di votazioni, suggerire ad altri elettori per chi votare o anche soltanto spiegare loro tecnicamente come si vota. Quest’ultima cosa è permessa però agli scrutatori. È sconsigliabile effettuare telefonate: il presidente potrebbe chiedervi di chiudere la chiamata. È permesso invece consultare gli elenchi degli aventi diritto al voto in quella sezione, che sono pubblici. La copia consultabile di solito viene appesa a una lavagna (se la sezione è in un’aula scolastica) e comunque non è quella in cui gli scrutatori registrano chi ha effettivamente votato. Nei locali vicini ai seggi è anche vietato esporre simboli ideologici e/o di partito. Via libera, però, agli accessori. Un tipico esempio (più diffuso molti anni fa) è la cravatta rossa per gli uomini. Unica eccezione a questa norma è per i “rappresentanti di lista”, che si siano regolarmente accreditati prima dell’apertura dei seggi. Possono esporre il simbolo del proprio partito (ad esempio una spilla), ma anche a loro, almeno nei locali vicini ai seggi, non è permesso “far politica”. Nei corridoi si può invece parlare di politica, mentre è prerogativa dei soli rappresentanti di lista esporre simboli. Un’ultima avvertenza. I componenti della sezione elettorale (presidente, vicepresidente, segretario e gli altri scrutatori) sono pubblici ufficiali nei locali della sezione elettorale. Se dovesse capitare qualunque diverbio o contestazione, è consigliabile evitare di discutere troppo animatamente e rivolgersi invece ai vigili urbani o ai carabinieri (che stazionano presso i locali elettorali) per far valere eventuali diritti negati, presunti o reali.

E DOPO LE VOTAZIONI? - Il cittadino-elettore ha diritto ad assistere allo scrutinio nella sezione elettorale in cui vota. Non importa che abbia effettivamente votato. Gli è però vietato parlare e toccare le schede, nonché qualunque altro documento presente nei locali della sezione.e lo facesse, sarebbe facoltà del presidente di seggio di chiamare la forza pubblica per allontanarlo senza indugio. Se si ritiene indispensabile una qualunque osservazione, è opportuno avvertire immediatamente le forze dell’ordine (che saranno presenti nei pressi) e riportarla a loro. Anche i rappresentanti di lista possono assistere allo scrutinio nel seggio o nei seggi in cui si sono accreditati. Essi possono inoltre parlare (ma non toccare le schede e i documenti) e possono far mettere a verbale le loro osservazioni. In caso di dubbio sull’interpretazione del voto espresso in una scheda (ad esempio, è nulla o valida?) possono contestare la scheda ma non hanno diritto di far valere la propria valutazione in una eventuale decisione a maggioranza dei componenti della sezione. I candidati a sindaco, al consiglio comunale o al consiglio di zona possono invece assistere (senza formalità) allo scrutinio in qualsiasi sezione elettorale del territorio nel quale si sono candidati. Valgono per loro le  prerogative dei rappresentanti di lista, come far mettere a verbale le osservazioni. I candidati possono inoltre “visitare” le sezioni elettorali del territorio nel quale si sono candidati durante le giornate di votazione, e volendo possono far mettere a verbale la loro visita.

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