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Elezioni comunali 2016

Speciale Elezioni: le mappe del voto a Napoli al primo turno

Le mappe realizzate da CommonGrounds in esclusiva per NapoliToday, ricostruiscono nel dettaglio i comportamenti elettorali dei napoletani nella tornata elettorale dello scorso 5 giugno

De Magistris con percentuali fino a quasi il 70% in alcune zone dei quartieri di Vomero e Arenella, Lettieri molto bene a Pianura e tra Posillipo e Chiaia. Sono i dati più evidenti contenuti nelle mappe realizzate da CommonGrounds – in esclusiva per NapoliToday – sul voto espresso dei napoletani al primo turno dello scorso 5 giugno.

Come già fatto per le precedenti tornate elettorali, CommonGrounds mostra un geofocus su reddito e popolazione cittadina, affiancate a mappe del voto per ciascun candidato. Il quadro è quello di una città particolarmente complessa, con comportamenti elettorali molto poco omogenei nei medesimi segmenti sociali, capaci di scelte radicalmente differenti a seconda della zona di appartenenza.

Oltre che le aree "di forza" dei due candidati che al secondo turno si contenderanno la vittoria, emerge anche il contraltare dei quartieri in cui Lettieri e de Magistris sono andati più in difficoltà. Il sindaco uscente avrà bisogno di conquistare il voto delle periferie, andato soprattutto appannaggio dell'avversario del centrodestra e di Valeria Valente (particolarmente votata a San Giovanni, Barra e Ponticelli), mentre Gianni Lettieri – ad eccezione della zona della Sanità, dove si è dimostrato particolarmente forte – dovrà recuperare molti punti nei quartieri del centro storico.

Un ultimo accenno poi alla distribuzione del voto dei due principali "delusi" dal primo turno, ovvero Valeria Valente del centrosinistra e Matteo Brambilla del Movimento 5 Stelle. La candidata Dem non è riuscita a conquistare l'elettorato del centro cittadino, e anche nelle zone in cui poteva contare di uno zoccolo duro di voti (si pensi ad esempio al quartiere di Bagnoli) non è riuscita comunque ad imporsi. Il candidato pentastellato è invece riuscito ad ottenere un risultato costante in quasi tutta la città, eccezion fatta nelle zone di forza di de Magistris, questo a dimostrazione di una certa sovrapposizione di una parte dei loro elettorati.

LEGENDA - La segmentazione geodemografica "GEOFOCUS®", utilizzata da CommonGrounds, è nata negli anni '60 in Usa per esigenze di marketing: utilizza dati territoriali molto dettagliati per suddividere la popolazione in gruppi omogenei dal punto di vista dei comportamenti (di consumo,culturali ecc.) e delle opinioni. Per la classificazione italiana - usata da CommonGrounds non soltanto a Napoli quindi - sono state usate le “sezioni di censimento” Istat, con ciascuna sezione classificata in uno degli 11 gruppi e 35 sottogruppi (segmenti) che compongono GEOFOCUS®. Lo scopo è la comprensione del territorio.
Ecco i gruppi: Gruppo A – Quartieri alti; Gruppo B – Quartieri bene; Gruppo C – Giovani insediamenti; Gruppo D – Provincia operosa; Gruppo E – Provincia industriale; Gruppo F – Aree intermedie; Gruppo G – Quartieri anziani; Gruppo H – Aree popolari; Gruppo I – Aree agricole; Gruppo L - Giovani famiglie; Gruppo S – Aree speciali.

IL COMMENTO - Così CommonGrounds a proposito del caso Napoli.
"La sfida del ballottaggio è la stessa di 5 anni fa, a posizioni di partenza invertite (era primo Lettieri nel 2011 con il 38,5% e 179mila voti, con de Magistris al 27,5% e 128mila voti; è primo oggi de Magistris con il 42,8% e 172mila voti, con Lettieri che segue al 24%, con 96mila voti). E le mappe lo lasciano emergere.

Lettieri in 5 anni di opposizione rafforza il suo posizionamento e il suo consenso solo sulle aree più alte, ricche e borghesi della città (es. Posillipo), mentre nel resto del territorio arretra, con la mappa del voto 2016 che finisce per essere la versione sbiadita di quella di 5 anni fa: consensi distribuiti sia tra le aree alte che in alcuni quartieri popolari, ma meno consensi.

La mappa dei consensi di de Magistris ha invece l’evoluzione opposta, andando a intensificarsi nei toni, segno di una crescita di consenso che non vede modificarsi la base elettorale del primo turno 2011, ma rafforza la capacità di presa su essa. Il sindaco uscente si limita a piccole incursioni nelle aree ad Est ed Ovest della città, dove continua ad essere in difficoltà (e dove, soprattutto ad Est, si conferma il radicamento della sinistra storica che oggi si riconosce nel Pd).

La sfida del ballottaggio, a basi elettorali invariate rispetto a 5 anni fa, appare più un gioco di forza - per riportare al voto i sostenitori e per ottimizzare al massimo le aree di forza - che di posizionamento e strategia di rappresentanza".

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