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Elezioni comunali 2016

Primarie, partita finita: bocciato il ricorso di Bassolino. Vince Valeria Valente

L'ex sindaco aveva chiesto fossero annullati i conteggi in 5 sezioni. L'istanza è stata rigettata con 7 voti contro 4 e un'astensione. Si fa sempre più largo l'ipotesi candidatura indipendente. Il primo commento: "Non se ne possono uscire così, è una presa in giro"

Come filtrava già da qualche ora, per Antonio Bassolino il verdetto è negativo. Il ricorso dell'ex sindaco a proposito delle primarie del centro sinistra, che chiedeva l'annullamento del voto in cinque seggi, è stato bocciato. Sette voti contrari, quattro favorevoli ed un astenuto. Si tratta del secondo ricorso dell'ex governatore rispedito al mittente, il primo (non sui risultati, ma sullo svolgimento delle consultazioni in quei particolari seggi) perché presentato fuori tempo massimo. "Non se ne possono uscire così, è una presa in giro", è stato il primo commento su Facebook del grande sconfitto.

Secondo la commissione per le primarie, non c'è stata nessuna segnalazione da parte dei rappresentanti dei candidati nei verbali delle sezioni in questione, da qui la bocciatura del ricorso. Di conseguenza, Valeria Valente è stata definitivamente proclamata vincitrice della competizione e prossimo candidato del centrosinistra alle amministrative partenopee.

A partita definitivamente chiusa, a questo punto, si aspetta l'ultima mossa di Bassolino: potrà accettare il verdetto e restare nell'orbita del partito, oppure - e sembra questa l'ipotesi più accreditata, soprattutto alla luce di quanto detto pubblicamente a poche ore dal pronunciamento della commissione - annunciare una sua candidatura da indipendente alla carica di sindaco.

L'INTERVISTA - A Tgcom24, l'ex primo cittadino si era poco prima della "sentenza" definito comunque "vincitore morale e politico" delle primarie. "Penso di aver vinto moralmente, politicamente e, se si fa luce sui seggi contestati, anche numericamente - aveva spiegato Bassolino - Ho presentato subito ricorso dopo un video molto chiaro con fatti molto gravi, ma la commissione l'ha respinto con argomenti assurdi". "Sono successi fatti gravi - la ricostruzione del secondo classificato alle primarie - conosco la Costituzione e le leggi stabiliscono che entro 200 metri non si possa fare propaganda, immagini se si possono dare soldi per comprare voti".

"Alle primarie si paga un euro per significare che deve esserci una tale motivazione etica e politica che io pago per esercitare il mio diritto di voto; una delle condizioni che rendono infatti nullo il voto in un seggio è non pagare l'euro: immaginate quindi se l'euro, invece di essere non pagato, è stato comprato e dato. Ecco perché ci sono in gioco principi fondamentali che riguardano non soltanto la città di Napoli ma il Paese", aveva concluso Antonio Bassolino.

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