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Elezioni comunali 2016

Primarie, Marfella: "Napoli ha risorse eccezionali ma sono male organizzate"

Il noto oncologo, in campo alle Primarie per il Partito Socialista Italiano, parla a NapoliToday della sua scelta di candidarsi e delle sue idee per la città: "La politica, senza società civile collegata, non ha visione di futuro, né delle reali esigenze del presente"

Ancora pochi giorni e la coalizione di centrosinistra, attraverso le Primarie in programma domenica 6 marzo, sceglierà il suo candidato sindaco per le prossime Elezioni Comunali di Napoli. Tra i quattro nomi in lizza, l’unico esponente della società civile e non iscritto al Partito Democratico è il Professor Antonio Marfella, il noto oncologo candidato del Partito Socialista Italiano. Con lui NapoliToday ha parlato di Primarie, Elezioni Comunali e del momento della città:

Professor Marfella, innanzitutto come è maturata la scelta di candidarsi alle Primarie, per lei che è un esponente della società civile? 

“La mia candidatura al prezioso strumento delle Primarie aperte del centrosinistra a Napoli ha rappresentato e rappresenterà lealmente, sino alla fine, un drammatico quanto necessario urlo sia al PD che al M5S di segnalazione dei metodi sbagliati, sia di selezione che di controllo di classe dirigente a Napoli. Non si seleziona classe dirigente solo sulla base di pacchetti di voti clientelari o da ‘vetero’ politicanti che hanno distrutto sia il PD che Napoli. Non si seleziona classe dirigente competente e valida solo su Facebook o attraverso uno strumento, il web, ampiamente manipolabile a Napoli, soprattutto dalla camorra. Ci sto riuscendo pienamente. Quarto e Casavatore sono una lezione per tutti. Napoli ha bisogno di classe dirigente onesta, competente e trasparente, con una storia pubblica di dimostrato impegno civile”.

Il fatto di essere l'unico fra i quattro candidati fuori dal mondo della politica, crede possa rappresentare per lei un vantaggio o uno svantaggio in questa 'corsa'?

“E’ una scelta precisa per lanciare l’ulteriore chiarissimo messaggio che la politica, senza società civile collegata, non ha visione di futuro, né delle reali esigenze del presente, ma si muove solo nell’ottica della clientela e delle lobbies. Egualmente la società civile, senza politica, ha ben poche possibilità di risultare efficace in breve tempo nell’amministrazione di una macchina complessa come quella di un grande comune come Napoli. Altro segnale: dalle Primarie non dovrebbe uscire un vincitore, ma un ticket di governo offerto dal migliore candidato della società civile e dal migliore candidato della politica”.

La coalizione di centrosinistra ed il Partito Democratico, nel 2011, hanno subìto una brutta battuta d’arresto alle Comunali di Napoli. Quali sono, a suo parere, gli errori commessi 5 anni fa, da non ripetere in occasione di questa tornata elettorale?

“Gli errori sono stati purtroppo ripetuti tutti, tranne la pre-iscrizione dei cinesi ed un minimo di controllo migliore per coloro che votavano più volte presso i vari seggi. Le regole delle Primarie dovrebbero essere oggetto di legge e normate chiaramente, per offrire uno strumento prezioso a tutti i partiti, sia di sinistra che di destra, che al M5S”.

Cosa pensa di queste Primarie, dei suoi avversari? Che competizione si aspetta?

“Non posso pensare nulla di diverso da quello che pensano tutti i napoletani dell’amministrazione, specie regionale, dell’ex governatore Bassolino e di quella dell’ex sindaco Iervolino per la Valente, e nulla posso pensare di un ragazzo in gamba di 26 anni, che però esce non da una storia di impegno civile, ma da altri pacchetti di voti”.

Quali sono le Sue idee per la città? Di cosa ha bisogno Napoli?

“ A) Combattere la camorra sottraendo risorse con la depenalizzazione delle droghe leggere e con una costante formazione antidroga presso tutte le scuole di Napoli, a partire da Chiaia, Posillipo e Vomero; B) Assicurare una formazione in bioetica ambientale a tutela del nostro territorio, iniziando dall’alzare il livello di attenzione e controllo non già dei rifiuti urbani, per i quali Napoli deve attrezzarsi a breve tempo solo con un efficiente impianto di compostaggio, ma soprattutto per i rifiuti speciali industriali e tossici. Napoli non è mai stata solo una carta sporca di cui nessuno se ne importa, ma quella carta sporca era usata a copertura del vero problema. Napoli è una lastra di amianto e nessuno fa l’impianto, specie a livello regionale; C) Sviluppo armonico della città metropolitana: Napoli ha tutte le risorse ed eccezionali capacità attrattive, ma sono male organizzate e distribuite. Il Porto da decenni non appartiene più né ai napoletani, né agli italiani, ma è spartito tra cinesi, petrolieri e crocieristi, che neanche si preoccupano di elettrificare le banchine per non uccidere non meno di dieci napoletani al giorno. L’aeroporto di Napoli è l’unico al mondo fra tutte le città metropolitane, che fa atterrare gli aerei in pieno centro storico, praticamente sulle terrazze del Museo e del Parco di Capodimonte e fa decollare 6 milioni di passeggeri l’anno in bocca ai bambini di Casalnuovo, che muoiono in eccesso di inquinamento. E nessuno se ne importa! Ci vuole una classe dirigente nuova, onesta, competente e profetica. Sia nel Pd che nel M5s non vedo candidati all’altezza di questo gravoso compito. Napoli ha bisogno urgentissimo di un sindaco alla Giorgio La Pira, non alla Maradona, in grado di riunire per amore della città e spirito di servizio, tutte le forze sane dell’intero centrosinistra e dei movimenti alla “5 Stelle” e della destra sociale, per riuscire a superare questo delicatissimo momento storico che ha segnato un dato gravissimo, se confrontato ad esempio con la città di Firenze: ogni bambino che nasce oggi a Napoli ha - 3.6 anni di speranza di vita media rispetto a qualunque bambino che nasce nel capoluogo toscano. La differenza di gestione tra una giunta La Pira e ‘mani sulla città’, a Napoli si paga oggi”.

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