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Comunali, Manfredi incontra il figlio di De Luca: il piano per Napoli

Il candidato sindaco e il vice capogruppo Dem alla Camera hanno stilato un programma di lavoro per il futuro della città

Gaetano Manfredi e Piero De Luca programmano il futuro di Napoli. Il candidato sindaco di Pd, 5 Stelle e Leu ha incontrato il figlio del governatore Vincenzo De Luca, vicecapogruppo Dem alla Camera dei deputati. 
Al primo punto del colloquio - riporta lo staff dell'ex rettore della Federico II, la battaglia per azzerare la disparità fra Nord e Sud nella distribuzione dei fondi per i servizi sociali dei Comuni, a partire da Napoli. Manfredi concorda con l’iniziativa parlamentare promossa dal Pd per il superamento della cosiddetta “spesa storica” nell'assegnazione delle risorse, che permetterà a tutte le amministrazioni di ricevere gli stessi fondi per le “funzioni sociali comunali”, dagli asili nido ai servizi per gli anziani o i disabili. 

Quanto al tema dello sviluppo della città, Manfredi e De Luca jr hanno concordato che il Porto e la Zes (Zona economica esclusiva) rappresentano due infrastrutture e strumenti fondamentali per costruire un futuro di sviluppo per Napoli e l'intero Mezzogiorno.  Per Manfredi “il porto non deve essere visto solo come un luogo legato al trasporto, rappresenta anche il luogo ideale di incontro tra università, ricerca e impresa per diventare il luogo di creazione di idee, un vero incubatore per lo sviluppo grazie all'innovazione e alla digitalizzazione”.

C’è piena adesione, quindi, del candidato sindaco di Napoli alla misura di attrazione fiscale promossa da Piero De Luca insieme all’ex Ministro Pier Carlo Padoan, approvata nella precedente Legge di Bilancio, e alla nuova Proposta legislativa firmata sempre dal vice capogruppo, volta a realizzare una radicale sburocratizzazione e semplificazione di tutte le procedure amministrative nelle aree Zes, in parte già recepita nel Decreto Semplificazioni. “L’obiettivo” sottolinea De Luca “è quello di attrarre sempre maggiori risorse e capitali, sostenere le imprese esistenti e incentivare l’insediamento di nuove aziende ed attività’ economiche. Per questo, dobbiamo rimuovere i principali fattori di criticita’ che limitano e frenano gli investimenti e la crescita infrastrutturale". 
 

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