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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

De Luca: "Ne usciremo. Usiamo ragione e responsabilità, restiamo a casa il più possibile"

Il messaggio social del venerdì del presidente della Regione e i suoi auguri natalizi ai campani

Vincenzo De Luca non ha mancato neanche oggi, 24 dicembre, il consueto appuntamento con la sua diretta Facebook del venerdì.

Il messaggio di fiducia: ragione e responsabilità

"Ci incontriamo anche oggi ma solo per farci gli auguri di buone feste in un momento particolarmente difficile, e per condividere i sentimenti di queste ore, di questi giorni - è stato il saluto del governatore - In primo luogo voglio trasmettervi un messaggio di speranza e fiducia. Ne usciremo. Stiamo vivendo anche questo Natale nel segno di Covid e preoccupazioni ma ne usciremo".

"La variante omicron è aggressiva, anche io conosco decine di persone contagiate. Ai miei concittadini voglio dire che dobbiamo fare leva su due punti di forza che abbiamo, ragione e responsabilità. Il primo, la ragione: evitare di cadere in angoscia o essere travolti dalle paure. La ragione oggi ci dice soprattutto due cose. La prima è che chi si vaccina, anche se si contagia, 99 volte su 100 evita le forme più gravi della malattia. Parliamo sulla base di dati di fatto, di dati dell'Asl. La ragione poi ci dice che quelli che temevamo inizialmente potessero essere effetti collaterali della vaccinazione non ci sono. Questi due dati vanno valorizzati, devono persuaderci a completare la campagna di vaccinazione".

"Dobbiamo poi fare leva su un secondo punto di forza, che è la responsabilità - ha proseguito il numero uno di Palazzo Santa Lucia - In questi mesi nel dibattito pubblico si è diffusa una concezione della democrazia sbagliata, come diritto del singolo di fare ciò che più gli piace. Ma questa non è democrazia, è caos. Nessun sistema democratico sopravvive senza responsabilità: avere nelle mani il proprio destino sì, ma anche quello dei familiari, della comunità in cui si vive. Se vediamo che sta esplodendo il contagio, nessuna persona responsabile può comportarsi come se non ci fosse. Dobbiamo evitare le feste, in emergenza le cose non essenziali vanno eliminate, ci si fa male".

L'invito ad una comunicazione efficace

De Luca ripercorre le tappe delle 'promesse mancate' in fatto di contrasto alla pandemia e soprattutto di un ritorno alla normalità mai avvenuto. "In questi mesi ho colto delusione e sfiducia tra i nostri concittadini. La realtà con cui facciamo i conti è completamente diversa da quella che ci immaginavamo all'inizio dell'anno, quando è cominciata la campagna di vaccinazione. Allora ci fu grande speranza, anche perché le autorità sanitarie ci comunicavano un obbiettivo semplice: vaccinarci tutti per raggiungere l'immunità di gregge. Allora non si parlava di seconda dose, di terza dose, di vaccinare i bambini".
"La realtà poi è cambiata di mese in mese - ha proseguito il governatore - Dobbiamo, in difesa delle autorità scientifiche, dire che allora nessuno conosceva fino in fondo il Covid e la capacità di protezione che avevano i vaccini. Però a metà dello scorso anno ci fu un disastro nella comunicazione, innanzitutto per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca. Abbiamo pagato una qualità della comunicazione istituzionale pessima. Ancora oggi è sconcertante. Pensate che ancora oggi sui vaccini e sul Covid parlano tutti. E non mi riferisco alle trasmissioni tv che pure hanno dato il peggio di loro. Mi riferisco ai responsabili istituzionali. Parlano quotidianamente. Il responsabile dell'Iss, il consulente del ministro della Salute, quello del commissario, l'Ema in Europa. Poi giornalisti, intellettuali, storici, filosofi, parcheggiatori abusivi. Tutti a parlare. Il clima di confusione lo pagano poi i cittadini".
"Oggi vorrei fare una proposta al governo. Emettesse un comunicato a settimana sul sito del Ministero della Salute. Possiamo avere questa soddisfazione, avere una volta a settimana tre persone qualificate che parlano?", aggiunge ancora De Luca.

Le "mezze misure" del governo

De Luca non ha risparmiato, come di consueto, critiche al governo. "Abbiamo pagato in questi mesi - le sue parole - anche un orientamento del governo italiano che tende sempre ad approvare mezze misure, a perdere tempo. A fine novembre il governo ha preso alcune decisioni per poi renderle operative a metà dicembre. Obbligo terza dose per personale sanitario, obbligo vaccinale per il personale scolastico, per le forze dell'ordine. Ma qual è la ragione per cui poi perdiamo quindici giorni? Questa è un'altra malattia di cui in Italia non riusciamo a liberarci. Così stiamo perdendo quel mese di vantaggio che avevamo sugli altri paesi europei. Olanda e Austria hanno chiuso. Qui invece procediamo con mezze misure. Siamo quasi organicamente incapaci di prevenire, di decidere prima che il problema esploda".

Il governatore ha quindi spiegato il perché di un rigore maggiore in Campania, nelle decisioni, che altrove nel paese. "Perché prendiamo queste ragioni un mese prima del governo? Perché la Campania dev'essere più rigorosa delle altre regioni, perché siamo il territorio d'Europa più densamente abitato. Non possiamo permetterci distrazioni o sottovalutazioni. Se perdiamo il controllo del territorio campano noi rischiamo l'ecatombe, non il contagio. Ad oggi stiamo reggendo, ma dobbiamo mettere in conto che la diffusione di questo contagio è spaventosamente elevata. Entro la fine dell'anno arriveremo anche in Italia intorno ai 70mila o 80mila contagi al giorno".

"In questi ultimi anni il personale sanitario si è ridotto, e solo in minima parte è stato possibile sostituirli con nuove figure. Una delle croci che abbiamo è quello di aumentare i posti letto di terapia intensiva, sapendo poi che le figure professionali indispensabili non ci sono. E quindi se aprissimo altri reparti Covid chiuderemmo reparti ordinari. Il tutto mentre il personale è stremato. Questa è la realtà".

La conclusione e gli auguri

"Noi, a cominciare da chi vi parla, non ci possiamo consentire il lusso di essere stanchi, stressati. Siamo obbligati a stringere i denti. Devono farlo i medici, gli infermieri, il personale sanitario. Però dovete aiutarci con la ragione e con la responsabilità - si è avviato a concludere il presidente della Campania - Aiutateci a governare questo problema, noi faremo la nostra parte. E anche quando le giornate diventano pesanti stringeremo i denti. Ma sarebbe per noi un grande aiuto se tutti quanti voi faceste uso sempre di ragione e responsabilità".

De Luca ha quindi invitato a restare a casa il più possibile, a "essere misurati, non perdere la testa", a riscoprire "i valori familiari". "Il Natale è la festa più bella, l'inizio di una nuova storia per il mondo anche per chi non è credente. Simbolicamente con questa Natività inizia una nuova storia, per un cielo che era senza Dio. Approfittate di queste giornate per leggere una pagina del Vangelo alla quale sono culturalmente legatissimo. Il "discorso della montagna" del Vangelo secondo Matteo. È uno dei fondamenti dell'umanesimo e della civiltà occidentale. Approfittiamo di questi momenti per ritrovare affetti e valori". Infine, dal governatore, un augurio a tutti ed in particolare "un abbraccio agli anziani e alle persone più sole", oltre che ai bambini che - anche per l'inizio della campagna vaccinale che li riguarda - stanno vivendo mesi difficili.

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