Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, ha commentato a margine di un incontro in Regione la vicenda del nuovo commissario di Bagnoli.

"Sulla nomina del commissario – spiega il leader del M5S – non c'è nessun asse con de Magistris. Abbiamo individuato una persona, il ministro Lezzi l'ha individuata tra le persone che vogliono bene a Napoli, ed è chiaro che se ci fossero dei conflitti interesse non sarebbe possibile neanche la nomina. Quindi, da questo punto di vista, noi siamo sereni sul fatto che Bagnoli meriti di risorgere dopo tanti anni di abbandono e di rinvii e per farlo abbiamo bisogno di persone che vogliono bene a Napoli. Questo il requisito principale insieme alla grande competenza di Floro Flores che abbiamo individuato nella scelta".

"Floro Flores è nel Cda di Cassa depositi e prestiti? - ha proseguito Di Maio - Ma in quel Cda è stato nominato da questo governo e rappresenta l'interesse di questo governo a risolvere il problema di Bagnoli e da questo punto di vista è chiaro che se ci fosse il conflitto di interessi non sarebbe possibile la nomina".

Quella che sembrava una nomina in accordo col sindaco è stata smentita anche da demA, partito del primo cittadino, che anzi critica la posizione dell'esecutivo. "La scelta del governo di nominare un nuovo commissario per Bagnoli appare contraddittoria, rispetto alle affermazioni fatte, in particolare dai 5 Stelle, contro la decisione del commissariamento di Bagnoli del governo Renzi", spiega in una nota la segreteria del movimento politico.

Francesco Floro Flores nuovo commissario per Bagnoli

Il sindaco "si è sempre schierato per restituire ai cittadini un'area devastata e inquinata, senza rinunciare alla difesa delle prerogative della città e del suo Consiglio comunale. Questa scelta - fanno notare gli esponenti della segreteria di demA - è stata condivisa dalla cittadinanza, che nelle elezioni del 2016 ha premiato demA anche nella X Municipalità di Bagnoli-Fuorigrotta".

"Tanta determinazione e la partecipazione dei cittadini e dei movimenti a questa scelta ha consentito al Comune di superare la Cabina di regia, prevista dal decreto contestato, e portare a un tavolo istituzionale le scelte condivise con la città. Oggi possiamo affermare con orgoglio di aver contribuito a sconfiggere il piano Renzi per Bagnoli e aver portato a definizione un programma condiviso che evita pressioni speculative sulle destinazioni delle singole aree e prevede il coinvolgimento economico dei privati responsabili dell'inquinamento secondo il principio europeo 'chi inquina paga', come stabilito dall'ordinanza sindacale del 2013, riaffermato dalla sentenza del Consiglio di Stato".

Di Maio è intervenuto anche sulle tre delibere presentate dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris: Napoli città autonoma, cancellazione del debito ingiusto e infine la realizzazione di una moneta aggiuntiva all'euro per dare forza al capoluogo partenopeo sull'orlo del default.
"Di certo il tema delle monete complementari non è nuovo a Napoli – ha spiegato Di Maio – Dieci anni fa si usava lo cheque, poi è nato il Napo, quindi non mi pare che sia una cosa nuova. Ma voglio leggere prima le delibere, perché voglio capire di cosa stiamo parlando". "Per quanto riguarda il resto – continua Di Maio – noi nel decreto milleproroghe abbiamo inserito una norma, come governo, per aiutare i comuni come Napoli e come altri a evitare la bancarotta. Quindi, da questo punto di vista, c'è tutta la sensibilità e disponibilità ad aiutare i comuni". "Sull'autonomia – conclude il vicepresidente del Consiglio – leggeremo le delibere, ma a tutte le regioni che a questo governo chiederanno più autonomia sarà data la massima disponibilità a discuterne nell'ambito del dettato costituzionale".