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Di Maio non sfiderà Renzi in tv: l'ex Premier da solo a La7

Il candidato premier del Movimento 5 Stelle non sarà questa sera negli studi di "Di Martedì" per il confronto con il segretario nazionale del Pd

Ci sarà solo Matteo Renzi questa sera negli studi de La7 alla trasmissione "Di Martedì" condotta da Giovanni Floris.

Confermata, dunque, l'assenza di Luigi Di Maio, che ieri aveva annullato il confronto con l'ex Premier, da lui chiesto nei giorni precedenti, con un post su Facebook.

"Il Pd è politicamente defunto. A quello che leggo oggi sui giornali in interviste di esponenti Pd, non sappiamo neanche se Renzi sarà il candidato premier del centro sinistra. Anzi, secondo le ultime indiscrezioni riportate dai media, a breve ci sarà una direzione del Pd dove il suo ruolo sarà messo in discussione. Il nostro competitor non è più Renzi o il Pd. Combattiamo contro l'indifferenza che genera l'astensione. Avevo chiesto il confronto con Renzi qualche giorno fa, quando lui era il candidato premier di quella parte politica. Il terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione", le parole del politico napoletano, candidato premier in pectore del Movimento 5 Stelle.

"Luigi Di Maio mi ha sfidato a un confronto televisivo. Ha scelto la data, dopo il 5 novembre. Ha scelto la rete TV, La7. Ha scelto il conduttore, Floris. Ha fatto tutto lui. Io ho semplicemente accettato perché Di Maio è il leader del Movimento 5 stelle che in tutti i sondaggi se la batte con il Pd per il primo posto nel proporzionale. E siccome due milioni di italiani mi hanno chiesto sei mesi fa di guidare il Pd, ho pensato fosse un gesto di rispetto accettare un confronto pubblico e trasparente davanti agli italiani. Mi sembra un modo giusto e onesto di far politica. Oggi Di Maio scappa. Da giorni sapevamo che stavano litigando al loro interno dopo i precipitosi tweet dell'onorevole campano. Che avevano paura. Ma non credevamo che arrivassero al punto di fuggire così. Mi spiace. Da padre prima che da politico. Di Maio potrebbe essere il nuovo presidente del consiglio, se vinceranno loro. Mi spiace per i miei figli pensare che gli italiani rischino di essere guidati da un leader che è senza coraggio. Che ha paura di confrontarsi. Che inventa scuse ridicole. Chi è il leader del Pd lo decidono le primarie, cioè la democrazia interna. Non lo decidono le correnti, non lo decide il software di un'azienda privata, non lo decide Di Maio. Lo decide un popolo meraviglioso che viene ogni giorno insultato sul web da profili falsi e odiatori veri. La loro fuga nasce dalla paura, tutto qui. Avevo preso l'impegno con Giovanni Floris di partecipare a questa trasmissione. Io ci sarò, lo stesso. E risponderemo su tutto, dalla Sicilia alle tasse, dai vaccini alle banche, dall'economia alla politica estera. So di giocare in trasferta. Ma un leader che vuole governare l'Italia deve far fronte a enormi sfide: terrorismo internazionale, sicurezza globale, disoccupazione, lotta alla corruzione. Se un leader che vuole governare l'Italia con queste sfide ha paura di uno studio televisivo, semplicemente non è un leader. Alle 21.30, su La7: se Di Maio ha un sussulto di dignità lo aspettiamo in studio. Altrimenti faremo con i giornalisti", la replica del segretario del Partito Democratico.

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