Debito del Comune, c'è ottimismo sugli emendamenti "Salva Napoli": cosa prevedono
Lo stesso Mario Draghi pare si sia interessato al destino delle casse di Palazzo San Giacomo
C'è nuovamente ottimismo sulla questione del debito di Palazzo San Giacomo. A quanto pare il presidente del Consiglio Mario Draghi è personalmente alle prese col problema, la voragine da 5 miliardi che ha portato la città sull'orlo del default.
L'attenzione del premier – ed il fatto che si torni a parlare di una legge ad hoc per la città – non tranquillizza soltanto il sindaco Gaetano Manfredi. Anche sul versante Pd, M5s e Articolo 1 filtra ottimismo. E infatti la senatrice Pd Valeria Valente ha manifestato la sua fiducia che i due emendamenti "salva Napoli" alla finanziaria possano essere ammessi.
Lo stesso assessore al Bilancio partenopeo, quel Pier Paolo Baretta che dalla designazione ha fatto la spola tra Napoli e Roma e che proprio in questi giorni tornerà al Mef, sottolinea che i due emendamenti sono stati segnalati ed è importante perché vuol dire che l'attenzione della politica alla vicenda Napoli è forte.
Gli emendamenti "Salva Napoli"
Sono due gli emendamenti incentrati sulla questione napoletana alla legge di bilancio, uno del Pd e uno del Movimento 5 Stelle. Quello del Pd vorrebbe trasferire le quote di ammortamento del debito dal Comune di Napoli allo Stato a partire dal 2022, col buco che verrebbe così dimezzato passando da 5 a 2,5 miliardi. Quello del M5s vorrebbe invece commissariare il debito – idea alla base del Patto per Napoli che portò Manfredi a candidarsi: verrebbe creata una struttura commissariale sul modello di Roma a partire sempre dal 2022. In pratica la contabilità raddoppierebbe: da una parte il commissario al debito con finanziamenti per sanarlo, dall'altro il Comune senza debiti, che potrebbe così finalmente ripartire.