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De Magistris, iniziato il processo per diffamazione in Calabria

Il sindaco è stato accusato di diffamazione per alcune frasi da lui dette a Piazzapulita nel 2017

Davanti al Tribunale in composizione monocratica (giudice Luana Loscanna) è cominciato oggi a Lamezia Terme il processo per diffamazione a carico di Luigi de Magistris.
Il sindaco di Napoli è accusato di avere diffamato il giudice Salvatore Murone, ex procuratore aggiunto di Catanzaro, con le dichiarazioni fatte il 9 marzo del 2017, nel corso della trasmissione "Piazzapulita".

Io non avrei mai ipotizzato di fare il sindaco. Avrei voluto fare il magistrato...Poi lei ha citato una mia inchiesta che si chiama Why Not, quella inchiesta non fu portata a termine proprio perché fummo fermati da un sistema criminale fatto di pezzi di politica, pezzi di magistratura e pezzi di istituzioni, a danno dei presunti innocenti, perché se tu fermi un'indagine ...è venuto fuori chiaramente che mi sono state scippate inchieste e che le inchieste non dovevano essere scippate".

Tali affermazioni – secondo l'accusa a de Magistris – offendevano la reputazione del magistrato Salvatore Murone, destinatario individuabile delle riportate espressioni lesive, pur in assenza di indicazioni nominative, in quanto, all'epoca dei fatti, procuratore aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, coordinatore del settore reati contro la Pubblica amministrazione, autore della relazione, datata 19 ottobre 2007, trasmessa con nota riservata alla Procura generale di Catanzaro in risposta alla richiesta di informazioni sul procedimento Why Not". Successivamente l'Avvocatura generale avocò l'inchiesta di cui era titolare de Magistris.

"Espressioni offensive pronunciate dal de Magistris", è scritto nel capo di imputazione, nonostante il sindaco di Napoli conoscesse la sentenza di assoluzione dell'aprile 2016 nei riguardi dei magistrati Salvatore Murone, difeso da Mario Murone, e Dolcino Favi (all'epoca procuratore generale facente funzioni), difeso da Francesco Favi, dall'accusa di abuso d'ufficio. Accusa nata dalle numerose denunce presentate dallo stesso de Magistris.

Poi, l'11 settembre del 2019, la Corte di Cassazione ha confermato definitivamente la legittimità dei provvedimenti di avocazione adottati. Il processo è stato rinviato al 15 febbraio per sentire le parti dell'accusa: il giudice Murone e i due carabinieri che hanno condotto le indagini.

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