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De Magistris e il Movimento Arancione: "Io resto sindaco di Napoli"

Intervista al Fatto Quotidiano: "Potrei essere tra i fondatori, non mi candido al 100% alle primarie e voglio continuare ad amministrare la mia città". Intanto si discute sui nomi

Luigi de Magistris, in una lunga intervista rilasciata a Caternina Perniconi per il Fatto Quotidiano, conferma l'idea di creare un nuovo movimento politico fondato da una rete di sindaci che possa già correre alle prossime elezioni governative.

"Penso a Milano, Palermo, Bari, Genova, Cagliari. Ma anche altri amministratori, come il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. O al presidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio" spiega il primo cittadino partenopeo.

De Magistris parla di un nuovo soggetto politico in grado di "superare i partiti personalistici", pecca a cui non sfugge anche Grillo "che - sostiene il sindaco -, nonostante il movimento, ha fatto lo stesso. Serve un progetto più ambizioso, di governo".

E alla domanda netta dela Perniconi sulla possibilità che sia lui il candidato per la lista di sindaci, de Magistris risponde : "No, al 100%. Ma l’autunno che ci aspetta è caldo, l’economia è a rischio, tutto può accadere" premettendo che per quanto riguarda il movimento non potrà "essere l’unico riferimento, pur potendo essere il trascinatore, di questo movimento e della lista civica perché sono assorbito dalla mia attività di sindaco di Napoli. Va evitato il rischio che cresca l’aspettativa che il fondatore faccia un passo avanti".

Insomma, niente primarie per il nostro sindaco, che a quanto pare ha deciso di onorare il patto fatto con i napoletani che gli hanno dato voto e fiducia, ma l'ipotesi della nascita di un "comitato di liberazione nazionale" (come lo chiama de magistris) tinto di arancione sembrerebbe essere sempre più una realtà.
Sui nomi invece, il primo cittadino non si sbottona: la Perniconi chiede se Landini della Fion è stato contattato per il progetto, ma de Magistris non conferma né smentisce. "Non faccio nomi per non bruciarli" spiega.

Altri punti importanti toccati nell'intervista sono le possibili alleanze, i fiannziamenti per la campagna elettorale e ovviamente il programma. Sul primo punto il sindaco partenopeo spiega che gli alletati "naturali" sarebbero idv, federazione della sinistra, Sel e Verdi, anche se su Vendola dichiara "Ho un bel rapporto con Nichi, non ho capito il suo cambio di passo e l'ho scritto". Con il PD si potrebbe dialogare, aggiunge de Magistris che però precisa "Con Bersani non ho difficoltà. Ma quando si va a cercare una sintesi di governo sul territorio è troppo difficile. Il sostegno alle politiche liberiste del governo Monti e ad alcune leggi che hanno approvato non sono condivisibili".

Sui finaziamenti non tenetenna: con pochi euro si possono fare grandi cose, nessun finanziatore alle spalle.

Anche i punti forti del programma sono già chiari, anche se in maniera molto generale: "Il capitalismo è in fase terminale, ci sono profonde disuguaglianze nel Paese. Attraverso il concetto di bene comune dobbiamo stimolare la partecipazione di cittadini e la loro creatività. Poi combattere la precarietà e proseguire su diritti sociali e civili".

L'intervista si conclude con un accenno alle vicende degli amministratori e collaboratori che hanno lasciato gli incarichi o sono stati cacciati: da Rossi a Narducci passando per Vecchioni e Realfonzo. "Nessuna autocritica?" chiede la giornalista del Fatto, "Ho una personalità molto forte, stabilisco legami importanti con le persone che lavorano con me, non solo professionali. Quando si lacerano ci sono sempre ricadute, come in una famiglia. Ma errare è umano" conclude il nostro sindaco.

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