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De Magistris su Covid, calcio e movida: "Perché per i giocatori regole diverse? De Luca ha creato il caos"

Il sindaco contro la gestione della pandemia nel mondo del calcio e contro la politica di Vincenzo De Luca

Luigi de Magistris ha affrontato oggi due temi particolarmente caldi in fatto di emergenza Coronavirus: il contagio nel mondo del calcio e l'ultima ordinanza di Vincenzo De Luca.

"Il campionato rischia di fermarsi di nuovo"

"Io continuo a ritenere che gli stadi un po' alla volta, col distanziamento e gli ingressi scaglionati, debbano riaprire - ha spiegato il sindaco di Napoli - ma quanto sta succedendo ai calciatori è diverso. Si è arrivati alla vicenda Genoa perché per loro c'è una regola diversa rispetto ai cittadini, ovvero se entrano in contatto con un caso non devono stare in quarantena. Si è consentito colpevolmente il rischiare un'esplosione di contagi". Il riferimento è alla situazione cui si trovano ora anche i calciatori del Napoli, i quali domenica si sono ritrovati a giocare contro un club che si è scoperto avesse ben 14 tesserati positivi. "Non c'è l'obbligo di quarantena per chi ha avuto contatti diretti come per noi - ha ribadito il sindaco - e ora siamo arrivati al punto che per questo si rischia una nuova chiusura del campionato".

Genoa, a 24 ore dalla partita col Napoli i positivi salgono a 14

"De Luca ha provocato il caos"

Il primo cittadino ha attaccato anche l'ordinanza 75 della Regione Campania in fatto di gestione dell'emergenza, ovvero quella - firmata ieri - che proibisce ricevimenti con più di 20 persone e vieta la vendita di alcolici da asporto dopo le 22.

"L'ordinanza di De Luca ha provocato il caos - taglia corto de Magistris - Penso a persone che avevano organizzato battesimi, matrimonie, cerimonie. Ci fosse stato un avvenimento imprevedibile nelle precedenti 24 ore, ma ieri c'era esattamente la situazione di prima del voto".

"Io - ha proseguito il sindaco - sono molto preoccupato per la situazione economica, sociale. Vorremmo più autorevolezza sulla sanità, invece il governatore scarica il tema pandemico sul cittadino e sull'imprenditore". "Nel frattempo - conclude - De Luca non risponde alle domande del tipo come mai non si fanno tamponi i test, perché non ci sono i posti letto, come mai il Covid Center non funziana come dovrebbe nonostante i soldi spesi. Abbiamo il minor numero di tamponi fatti e il maggior numero di contagi in Campania,  Servono risposte. Perché un bicchiere di vino si può bere al chiuso dopo le 22 e non all'aperto? Non è più pericoloso al chiuso? A che serve la mascherina obbligatoria sempre e comunque? Se cammino da solo sul lungomare alle 2 di notte mi spiegate perché dovrei avere la mascherina Vorremmo un po' più di serietà, un po' più di concretezza".

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