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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

De Magistris a muso duro col Governo: "Napoli ha perso 270 mln, ce ne danno 12"

Il sindaco denuncia anche la lentezza dei provvedimenti a sostegno dell'economia locale dell'Esecutivo, sottolineando ancora una volta che i servizi cittadini sono a rischio. E sulla riapertura dei confini regionali: "Serve cautela, a parti invertite avrebbero fatto fuoco sui terroni"

La situazione economica di Napoli e dei Comuni dopo l'emergenza sanitaria e le polemiche sulla riapertura dei confini regionali sono stati al centro dell'intervento del sindaco di Napoli Luigi de Magistris nel corso della trasmissione 'Circo Massimo', su Radio Capital.

Il rischio del "contagio criminale"

Sin dai primi giorni dell'emergenza "ho posto il rischio concreto del contagio criminale", ha spiegato il primo cittadino partenopeo. "Temo che sia già realtà ma non solo a Napoli anche in altre parti del Paese" – ha spiegato de Magistris – Quello che più mi fa rabbia è la lentezza dello Stato. Noi a Napoli abbiamo lavorato molto su quel filo sottile dove ci sono persone che camminano e non sanno se vanno verso la legalità o il crimine. Noi ne abbiamo spostati molti verso la legalità. Adesso però dove tutto è fermo queste persone si stanno già spostando verso l'altra parte".

“Governo lento, servizi a rischio”

Napoli, sottolinea il sindaco "dal 31 gennaio ad oggi ha perso 270 milioni di euro. Con decreto legge approvato l'altro giorno dovremmo avere nei prossimi giorni 12 milioni di euro per poi avere un saldo finale a fine estate di 50 milioni. Così non andiamo da nessuna parte". Al governo, conclude de Magistris, "abbiamo suggerito di allentare i vincoli finanziari normativi. La città di Napoli continua a pagare interessi per debiti che i napoletani non hanno mai contratto".

"Aspettiamo fatti perché il Governo si è impegnato nei nostri confronti da tempo. Noi non credo che riusciremo ad attendere i tempi dell'Europa – ha aggiunto – Se arrivano più risorse senza guinzagli è una buona notizia, però ci aspettiamo una svolta da parte del Governo italiano che è molto lento e non riesce ad arrivare ai bisogni necessari".

Secondo de Magistris per i Comuni i bilanci rappresentano l'ultimo dei problemi, perché non verranno approvati in questa situazione. Piuttosto, "preoccupano i sevizi che non riusciremo a garantire da qui a qualche giorno, il trasporto pubblico, l'assistenza alle persone fragili, la raccolta rifiuti. Oggi abbiamo un incontro con il presidente del Consiglio dove i sindaci uniti porranno delle condizioni per andare avanti. Nel giro di 15 giorni o il governo accoglie 6 o 7 punti e rimette al centro ruolo di sindaco che è stato profondamente mortificato, o il Paese non si riprende".

“Confini regionali riaperti? Con cautela"

Sul tema della riapertura dei confini regionali de Magistris spiega che a suo parere serve "un po' di cautela". "Se ci sono le condizioni e ci dicono che si può viaggiare – va avanti – noi non abbiamo problemi, però lo dicessero in modo chiaro". “Ho fatto un ragionamento più ampio e la mia posizione è contro ogni forma di discriminazione . Però bisogna ragionare. Visti i contagi che sono ancora forti in Lombardia mi sarei aspettato, dopo 4 mesi, che il sistema sanitario regionale garantisse i tamponi a tutti. Mi hanno detto però, e qualcuno me lo spiegasse, che non è possibile". "Se Napoli fosse stata l'epicentro dell'epidemia, soprattutto con il Governo precedente – è stata la riflessione del primo cittadino – avrebbero costruito un muro, schierato l'esercito e fatto fuoco sui terroni".

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