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Vaccini Covid, De Luca allontana il Governo: "Ascoltate noi e non quello che dice Roma"

Il governatore ha insistito sull'obbligatorietà delle mascherine, su di una distribuzione delle risorse che penalizza il meridione (e la Campania in particolare), e attaccato Roma e il Reddito di Cittadinanza

"Il tema dell'ambiente deve diventare sempre più d'attualità, dobbiamo poter lasciare un mondo nel quale poter vivere. Pensavo in questi giorni di varare un programma per piantare in Campania un millione di alberi, un progetto che può coinvolgere le scuole, centinaia di migliaia di giovani". Inizia così il messaggio del venerdì di Vincenzo De Luca, che ha poi parlato anche della nuova amministrazione romana con una battuta su Miguel Gotor in giunta: "Prevedo un'esplosione di scuole di tango", riprendendo una sua battuta addirittura del 2015 quando Gotor era parlamentare del Pd e definì "inqualificabili" delle dichiarazioni dello stesso De Luca su Rosy Bindi.

Nessun riferimento all'inchiesta in corso a Salerno che lo vede - la notizia è proprio di queste ore - tra gl indagati.

"Vaccinazioni, non ascoltate Roma ma noi"

De Luca è quindi entrato nel merito della campagna di vaccinazione, attaccando subito Roma (Governo ma anche Aifa ed opinionisti): "Abbiate fiducia nella Regione Campania, in quello che vi diciamo noi. Non ascoltate nulla di quello che viene da lì, né esperti, né trasmissioni tv. Ci sono trasmissioni che hanno bisogno di fare confusione per ottenere gli ascolti".

"Siamo nella quarta ondata di contagio. Sinceramente non intendo perdere tempo a spiegare che la stupidità non è un argomento, gente che confonde la libertà con la libertà di contagiare gli altri. Idiozie. Preoccupiamoci invece delle nostre famiglie, di tutelarne la salute. Da qui ad un mese la situazione peggiorerà, anche perché avremo l'emergere dell'influenza stagionale e rischiamo di avere gli ospedali intasati. Meno di un anno fa, non le terapie intensive, ma gli ospedali saranno comunque ingolfati e rischiamo di non garantire i servizi ordinari", aggiunge.

De Luca prosegue: "Stiamo proseguendo con la terza dose, tra fragili, mondo della scuola e della sanità e forze dell'ordine. A maggio facevamo 70mila vaccinazioni al giorno, oggi 17mila. Abbiamo spazio per vaccinare tutti insieme, inutile parlare di fasce d'età come fa il commissario Figliuolo. Vi faccio un appello, presentatevi spontaneamente per il richiamo, non c'è bisogno della prenotazione. Dobbiamo essere la prima regione d'Italia anche per la terza dose".

Mascherine obbligatorie o si chiude, e il caso Trieste

"Oggi di fronte alla quarta ondata l'obbligo della mascherina diventa una cosa da rispettare seriamente. Faccio appello alle forze dell'ordine e alle polizie municipali perché facciano rispettare l'ordinanza municipale che obbliga all'uso della mascherina. vedo troppa gente che continua a stare senza mascherina, e non ho visto una pattuglia elevare un verbale - spiega ancora il governatore - Come avete visto a Trieste stanno già chiudendo alcune attività. Una città bellissima, ma violentata da bande di imbecilli. Lì qualcuno ha protestato anche per l'uso degli idranti da parte delle forze dell'ordine. Gli daremo coriandoli, fiori, per cercare di contrastare quelli che violano la legge. Adesso è la città più contagiata d'Italia, una vergogna nazionale. La mascherina è un obbligo, poi se vogliamo divertirci divertiamoci, e tra due mesi chiudiamo tutto".

Fondi mancanti al Sud e il programma "Burocrazia zero"

"Martedì abbiamo incontrato a Roma il ministro Giovannini per il Piano nazionale, avremo una dotazione di 7 miliardi di euro. Il piano punta sulle grandi aziende del nostro Paese, come le ferrovie e Anas. Abbiamo mosso anche alcune preoccupazioni relative ai temi della sburocratizzazione. Sono in atto misure di semplificazione ma non ci siamo, non siamo in grado di dare serenità ai dirigenti pubblici per agire".

E ancora: "Intanto il Sud resta ai margini. Il sistema dei bonus che vanno prorogati per le aziende penalizzano il meridione per il quale alcuni bonus scadono senza proroga. Non abbiamo certezza dei fondi che arriveranno. Vi faccio un esempio. Come regioni abbiamo dovuto certificare ai ministeri di Salute e Economia per quanto speso per il Covid. Noi abbiamo certificato spese per meno di altri, 500 milioni di euro, il Lazio con la nostra stessa popolazione 800 milioni di euro, addirittura la Lombardia 1miliardo e 800 milioni di euro. Più di noi ha certificato anche chi ha due milioni di abitanti in meno. Un altro esempio di penalizzazione. La richiesta è che perlomeno nella distribuzione delle risorse aggiuntive per la Sanità, 4 miliardi di euro, si cerchi di fare un riequilibrio".

"Intendiamo lanciare il programma "Burocrazia zero", digitalizzare servizi al cittadino perché vengano forniti facilmente e rapidamente. Cancelleremo le cattive abitudini, con l'obiettivo di avere in tempi medi la nostra regione come prima regione in Italia per sburocratizzazione e digitalizzazione delle procedure", spiega il presidente della giunta regionale.

Contro il Reddito di Cittadinanza: "Aree di parassitismo"

Dal governatore un nuovo attacco al Reddito di Cittadinanza. "Avete ascoltato le recenti vicende di cronaca sul Reddito di Cittadinanza. Un Paese civile, con un debito pubblico che fa paura, non deve abbandonare sì la povera gente ma non possiamo consentirci il lusso di fare demagogia e di fare clientela col Reddito di Cittadinanza. Questa estate quasi non abbiamo avuto la possibilità di trovare stagionali, il sistema non funziona. Dobbiamo accentuare il reddito di inclusione, quello dato alle famiglie che consentiva controlli più stringenti da parte dei Comuni". De Luca contrario anche a abbassare l'età pensionabile. "C'è anche il problema di creare lavoro, certo, ma se bruciamo inutilmente le risorse non possiamo creare ricchezza". E ancora: "Abbiamo fatto perdere ai giovani anche il principio di responsabilità, l'idea che si può vivere di parassitismo e che lo Stato ci deve tutto non esiste". Infine da De Luca solidarietà ai lavoratori Whirlpool e "a tutti i lavoratori delle situazioni di crisi nella nostra regione". "Mi auguro una risposta concludente anche da parte del Governo", ha aggiunto.

L'inchiesta a Salerno

Dal presidente della Regione nessun riferimento alla notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per quanto riguarda l'inchiesta sulle cooperative salernitane.

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