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De Luca: "Oggi circa 4000 nuovi positivi in Campania. Mezza Italia ci vuole zona rossa a prescindere"

Il Presidente della Regione ha fatto il consueto punto del venerdì pomeriggio sull'emergenza Coronavirus in Campania: "Dal Governo scelte scriteriate. Se vogliono prendere misure di rigore, meglio tardi che mai"

"Continuano gli atti di sciacallaggio nei confronti di Napoli e della Campania. Noi non dobbiamo farci distrarre e continuare il nostro lavoro. I numeri di oggi vedono circa 4000 nuovi positivi su circa 25000 tamponi analizzati. 190 sono i ricoverati su 650 posti di terapia intensiva disponibili, con un'occupazione del 27%. La nostra regione rimane quella con il tasso più basso di mortalità da Covid, anche nel periodo che va da settembre a novembre". Così il Presidente della Regione Vincenzo De Luca ha parlato nel corso del consueto punto del venerdì pomeriggio sull'emergenza Coronavirus in Campania. 

"In questi ultimi due mesi abbiamo avuto uno scontro di linea per contenere il contagio. La nostra posizione era chiara, avendo noi dichiarato da ottobre che sarebbe stato meglio chiudere tutto per un mese e arrivare a Natale in condizioni di maggiore stabilità. Il Governo ha fatto una scelta diversa, graduale e proporzionale, per noi sbagliata. Abbiamo perso due mesi preziosi, nel corso dei quali abbiamo avuto un aumento drammatico dei contagi e dei decessi. Il Governo ha deciso anche di tenere aperte le scuole, ora chiuse, cosa che noi in Campania abbiamo fatto un mese fa. L'Italia chiusa in zone è una scelta scriteriata, che ha generato una situazione di caos e conflitti. E' mancato anche un coinvolgimento di tutte le forze dell'ordine. Oggi tutti sembrano diventati rigoristi, anche coloro che non hanno mosso un dito per frenare il contagio. Il Comune di Napoli non ha fatto nulla, anzi a maggio si è mosso contro le ordinanze regionali", ha aggiunto il Governatore. 

"Il 23 ottobre scorso a Napoli c'è stata la guerriglia, perchè noi avevamo preso delle misure, mantenendo la nostra linea del rigore, mentre altrove si perdeva tempo. Abbiamo proposto noi di chiudere tutto ad ottobre, una misura difficile ma semplice. L'immagine dello scorso weekend sul Lungomare del Napoli hanno fatto il giro d'Italia. Quegli assembramenti vanno contrastati dalle forze dell'ordine e dalle polizie municipali. Sapete chi doveva decidere per la chiusura, ma era troppo impegnato a fare il giro delle televisioni. Altri sindaci hanno avuto il coraggio di prendere delle decisioni. Quell'immagine del Lungomare, che giustificherebbe una zona strarossa, ha determinato una svolta dell'opinione pubblica nazionale. C'è mezza Italia per la quale Napoli e la Campania devono diventare zona rossa a prescindere, nonostante la decisione sia stata presa dal Governo sulla base dei dati. Poi c'è stato l'episodio del Cardarelli, un episodio drammatico, dove c'è stato un signore di 30 anni che ha avuto lo stomaco di mettersi a girare un video con una persona morta per terra, mentre gli infermieri andavano a prendere una lettiga. Non ci sono parole per quello che si sta scatenando contro di noi. Napoli e la Campania devono essere per forza il peggio del peggio. Noi andremo avanti senza guardare in faccia a nessuno e se il Governo prende misure di rigore, il mio commento è 'meglio tardi che mai'. In Campania abbiamo fatto un miracolo, con 20mila dipendenti sanitari in meno. Di Maio che sta parlando, da campano si sarebbe dovuto muovere per far arrivare personale sanitario nella sua regione da esponente del Governo. E' uno che voleva confermare il commissariamento della sanità in Campania. Ho avuto modo dire a qualche esponente del Pd, che se bisogna collaborare con questi elementi, è meglio mandare a casa questo Governo. Invito Di Maio ad un confronto pubblico, sperando che non si sottragga ancora come in passato. Stesso invito che rivolgo a un camorrologo di professione, oramai milionario, che non capisce nulla in tema di sanità", ha proseguito De Luca. 

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