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Sanità, De Luca: "Rischio chiusura pronto soccorso nel 2023"

Il presidente della Regione Campania attacca la manovra del Governo: "Neanche un euro per ospedali e medici, si va verso la privatizzazione"

La Sanità sarà il grosso punto interrogativo della Campania anche nel 2023. Vincenzo De Luca lancia l'allarme per il rischio chiusura dei pronto soccorso e lo fa durante la presentazione dell'incontro di fine anno. Un bilancio, quello 2022, che per il governatore è caratterizzato da successi: concorsone, investimenti, cultura, sanità, trasporti. 

Eppure, questi ultimi due settori rappresentano ancora il tallone d'achille del territorio. Se il governatore presenta l'assunzione di 4mila precari come un successo, la carenza di personale negli ospedali, le liste d'attesa e i tetti di spesa per le cliniche convenzionate continuano a rappresentare un grosso handicap per il servizio ai cittadini. 

De Luca addossa le colpe al Governo, così come quando il Ministero della Salute era affidato a Roberto Speranza: "Nella manovra non è previsto un solo euro per la Sanità pubblica - afferma - vuol dire che non si tiene conto delle esigenze degli ospedali e che si sta andando verso la privatizzazione del settore, sul modello americano. E' intollerabile. La Regione paga un integrativo a medici e infermieri che lavorano in pronto soccorso, mentre il Governo non caccia un euro. In questo modo, rischiamo di perdere personale, che troverà lavoro nel privato, e dovremo chiudere i pronto soccorso nel 2023". 

L'invettiva contro la Finanziaria non finisce qui: "Attendiamo ancora la distribuzione del fondo di coesione e sviluppo. La Campania dovrebbe ricevere 5 miliardi di euro. Se la volontà è quella di spostare soldi al Nord combatteremo duramente. Vale lo stesso per l'autonomia differenziata, lo abbiamo detto a Calderoli, che sembra aver sposato la nostra linea". 

De Luca ha annunciato che il 2023 potrebbe essere l'anno in cui verrà eliminata la multa europea sullo smaltimento delle ecoballe: "Abbiamo un anno e mezzo per completare l'operazione, ma la strada è tracciata. La commissione ha fatto visita agli impianti ed è rimasta positivamente colpita". 

Il presidente annuncia tra grandi battaglie per i prossimi mesi: "Difenderemo la Sanità pubblica dall'attacco che arriva da questo Governo. In secondo luogo, combatteremo per il Sud e per il lavoro. Sfideremo Roma su questo punto con un concorso per altri 5mila giovani da inserire nelle nostre amministrazioni. Infine, va perseguito l'obiettivo della sburocratizzazione". 

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