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De Luca e "clientele", la commissione Antimafia valuta l'avvio di un'inchiesta

Richieste alla Procura di Napoli informazioni urgenti in merito a eventuali indagini in corso. "Verifichiamo i presupposti per l'avvio di una inchiesta", spiega la presidente Rosy Bindi

La commissione Parlamentare Antimafia potrebbe avviare un'inchiesta sulla vicenda relativa all'invito, da parte del presidente della Campania Vincenzo De Luca, a 300 amministratori locali affinché muovessero le loro "clientele" a favore del Sì al Referendum Costituzionale.

Tutto è iniziato dalla pubblicazione, da parte del Fatto Quotidiano, di una registrazione della riunione a porte chiuse avvenuta martedì 15 novembre all’Hotel Ramada di Napoli. Presenti il governatore e 300 amministratori locali definiti dal Fatto "vicini" all'ex sindaco di Salerno. De Luca fa più volte riferimento a pratiche clientelari: "Franco, vedi tu come *** devi fare, offri una frittura di pesce, le barche, sugli yacht, fai come *** vuoi tu – dice ad esempio il presidente della Campania al sindaco di Agropoli Franco Alfieri – ma tu devi portare 4000 persone a votare, se ne porti di meno, di fronte al popolo, sei condannato".

"La commissione Antimafia all'unanimità, mi ha incaricato – ha spiegato la presidente della commissione Rosy Bindi – di richiedere preventivamente informazioni urgenti alla Procura della Repubblica di Napoli in merito a eventuali indagini in corso, agli atti e ai documenti acquisiti e alla posizione dei soggetti coinvolti, per verificare i presupposti per l'avvio di una inchiesta da parte della nostra commissione, che naturalmente sono legati al tema mafia. Abbiamo sempre agito così per avviare le nostre inchieste e useremo lo stesso metodo".

CONTINUA: IL DIBATTITO IN COMMISSIONE ANTIMAFIA

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